Re e tasse, dietro l’arresto di papa Bonifacio nel 1303

Di Gerry Bowler

Il 7 settembre 1303, una forza militare francese che era entrata in Italia catturò il Papa nel suo palazzo estivo ad Anagni, a sud di Roma. I soldati lo trascinarono dal suo trono, lo picchiarono e lo gettarono in una cella di prigione, con l’intenzione di riportarlo in Francia per un processo. Cosa aveva provocato un tale straordinario cambiamento di eventi?

Nell’Europa medievale, Chiesa e Stato avevano combattuto battaglie per secoli riguardo alla giurisdizione, alle finanze e all’influenza. Entro il 1300, il Papato era riuscito a indebolire il Sacro Romano Impero, ma ora affrontava la sfida di potenti Re in Inghilterra e Francia. Questi monarchi erano ansiosi di aumentare le loro entrate e vedevano la tassazione della Chiesa cattolica come la risposta ovvia ai loro problemi finanziari.

La Chiesa aveva sempre resistito alla tassazione obbligatoria, ma spesso contribuiva alle casse dei Re in tempi di guerra o di emergenza. I papi erano pronti a ricordare ai governanti avari che la Chiesa forniva la Rete di sicurezza sociale dei loro Paesi e la maggior parte delle istituzioni educative. Le chiese cattoliche gestivano infatti una molteplicità di ospedali, asili, lebbrosari, scuole, università, ostelli, orfanotrofi e programmi alimentari per i poveri; riscattavano persino i prigionieri catturati dai corsari musulmani. Tassare la Chiesa significava meno soldi per questi servizi, ma sia il Re Edoardo I d’Inghilterra che il Re Filippo IV di Francia si erano appropriati dei beni ecclesiastici (erano però dei rapinatori a pari opportunità: avevano estorto ricchezze anche ai banchieri italiani ed ebrei e ai cavalieri templari).

Il Papa in questione era Bonifacio VIII, un uomo ambizioso che scomunicava i suoi nemici in tutta Europa. Nel 1302 emise un decreto papale intitolato Unam Sanctam, la dichiarazione più estrema mai fatta riguardo ai diritti di potere del Papa. Affermava che c’era una sola vera Chiesa, al di fuori della quale non c’era salvezza. Dio aveva ordinato un potere secolare e uno religioso, ma quest’ultimo era superiore al primo (in altre parole, il Papa occupava una posizione superiore a quella di qualsiasi imperatore o Re). Infatti, il decreto concludeva che era necessario per la salvezza che tutti gli uomini fossero soggetti al Pontefice romano.

La risposta di Filippo IV fu inequivocabile. Il Re francese convocò un’assemblea nazionale che accusò Bonifacio VIII di una serie di crimini, tra cui infedeltà, perdita della Terra Santa, omicidio del Papa precedente, eresia, fornicazione, simonia, sodomia, stregoneria, idolatria e persino di tenere un demonio come animale domestico. Nel 1303, inviò una forza sotto il suo scagnozzo Guillaume de Nogaret (che sarebbe diventato famoso per le sue azioni contro i cavalieri templari pochi anni dopo), il quale arrestò e maltrattò Papa Bonifacio. Il pontefice fu infine salvato da una folla di cittadini, ma il danno era già stato fatto. Il Papa, maltrattato e umiliato, tornò a Roma dove morì poco dopo.

Il bluff del Papa era stato svelato e il potere papale si era dimostrato un guscio vuoto. Nel 1305, un francese fu eletto Papa con il nome di Clemente V. Questi si mostrò riluttante a confrontarsi con il potere reale, bruciò pubblicamente Unam Sanctam e dichiarò che Filippo IV, accusando Bonifacio, aveva mostrato «un lodevole zelo». Clemente trasferì il papato da Roma, dove era stato per oltre 1.000 anni, ad Avignone, una città nel sud della Francia.

Per i successivi sette decenni, ogni Papa sarebbe stato un francese e il Papato sarebbe stato sotto il controllo della monarchia francese. Questa degradazione della Chiesa sarebbe stata chiamata Cattività avignonese: un nome che richiama la cattura e l’esilio degli ebrei dell’Antico Testamento (cattività babilonese). Il fenomeno ridusse il prestigio della Chiesa al di fuori della Francia e si rivelò costoso per i credenti, che ora venivano pesantemente tassati dai papi per finanziare la costruzione di una nuova capitale religiosa ad Avignone. Inoltre, questo indebolì la Chiesa in un momento in cui la sua influenza era disperatamente necessaria: il XIV secolo sarebbe stato uno dei peggiori periodi della storia umana, con l’inizio della Piccola era glaciale, l’arrivo della peste nera, guerre endemiche, ribellioni contadine e scismi teologici.

L’eredità dell’arresto di Bonifacio VIII sarebbe continuata. Nel 1378 il Papato tornò brevemente a Roma, ma poco dopo i francesi sostennero un Papa rivale ad Avignone. L’Europa si divise tra quei Paesi che supportavano il pontefice romano e quelli che sostenevano il candidato avignonese. La situazione peggiorò ulteriormente. All’inizio del 1400, la cristianità occidentale vide due, poi tre, poi quattro papi rivali, prima che lo scisma si concludesse. Le ambizioni del Papato erano state fermate e la supremazia dei Re nazionali era stata stabilita.

 

Versione in inglese: Of Kings and Taxes: Behin

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