Nuovo studio: l’allenamento della forza ripulisce le cellule in profondità

Di George Citroner

L’allenamento della forza non si limita a rafforzare la muscolatura, ma ripulisce le cellule in profondità.

Gli scienziati hanno scoperto che l’allenamento della forza attiva un processo cruciale di pulizia cellulare che potrebbe aiutare a trovare nuovi trattamenti per le malattie cardiache e il cancro, e persino a mantenere in forma gli astronauti nello spazio.

Attivare la funzione ‘pulizie di primavera’ del corpo

Un recente studio pubblicato su Current Biology suggerisce che l’allenamento della forza non solo sviluppa muscoli forti, ma attiva anche una funzione di «pulizia di primavera» cellulare essenziale per la salute.

La ricerca evidenzia l’importanza di una proteina chiamata Bag3 nell’eliminazione dei componenti cellulari danneggiati.

Bag3 è una proteina cellulare «molto generale», che opera nelle cellule immunitarie e potenzialmente nel rene a livello della barriera di filtrazione del sangue, ha dichiarato a Epoch Times Jörg Höhfeld, professore di biologia cellulare molecolare presso l’Istituto di Biologia Cellulare dell’Università di Bonn e autore principale dello studio.

I dati attuali indicano che la disfunzione di Bag3 può portare a una rapida debolezza muscolare ed è associata all’insufficienza cardiaca, una delle principali cause di morte in molti Paesi industrializzati. Le implicazioni del sistema Bag3 si estendono oltre la salute muscolare, con mutazioni legate alla sindrome di Charcot-Marie-Tooth, una malattia neurodegenerativa ereditaria che porta a disabilità motorie.

I risultati sottolineano l’importanza dell’allenamento della forza per un invecchiamento sano, in linea con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per le persone di 65 anni e più, che raccomandano due allenamenti di forza per tutto il corpo alla settimana a un livello impegnativo, secondo Hohfeld. Uno studio precedente, pubblicato su Autophagy, ha dimostrato che l’esercizio di resistenza non è sufficiente ad attivare il sistema di mantenimento Bag3 nel muscolo.

Solo un esercizio di forza con l’uso di resistenze attiva il Bag3, consentendo alla proteina di riconoscere e smaltire in modo efficiente i rifiuti cellulari, ha aggiunto.

Bag3 e la salute del cuore

Le varianti patogene del Bag3 sono una causa rara di cardiomiopatia dilatativa familiare (Dcm), secondo quanto ha riferito Epoch Times la dottoressa Bani Azari, direttrice sanitaria del Programma di Genetica Cardiaca, Genomica e Medicina di Precisione del Northwell Health. Questa condizione si verifica in circa il 2-5% dei pazienti con fattori di rischio genetici per la Dcm. Provoca l’ingrossamento e l’indebolimento della principale camera di pompaggio del cuore, rendendo difficile il pompaggio efficace del sangue e portando infine all’insufficienza cardiaca.

Nelle famiglie con Dcm correlata a Bag3 si riscontra una «penetranza variabile significativa», il che significa che alcuni membri della famiglia avranno una Dcm a insorgenza precoce, mentre altri avranno forme lievi e tardive della patologia, e questo si verifica anche quando sono portatori dello stesso patrimonio genetico.

«Questo suggerisce che ci sono fattori ambientali che contribuiscono allo sviluppo fenotipico della Dcm Bag3», ha dichiarato l’esperta, che la ritiene una malattia progressiva influenzata da fattori esterni legati allo stile di vita.

Una revisione degli studi pubblicati nel 2022 ha rilevato che i fattori legati allo stile di vita, come un’alimentazione scorretta, il consumo di alcolici, il fumo, l’abuso di sostanze e la mancanza di attività fisica, possono portare all’insorgenza precoce di malattie, per le quali si diventa suscettibili alla mezza età o alla vecchiaia.

«Posso immaginare nei prossimi 10 anni (circa) lo sviluppo di obiettivi terapeutici e di sperimentazioni basate su questi risultati», ha sostenuto Azari. «È molto interessante pensare alle possibilità di modulazione molecolare dei fosfo-interruttori di Bag3 per prevenire o trattare in modo specifico la Dcm da Bag3».

Implicazioni future e ricerca

Il team di ricerca sta collaborando con la professoressa Maja Köhn, chimica e biologa cellulare, per identificare specifiche fosfatasi, enzimi essenziali per il corretto funzionamento delle cellule, che potrebbero potenziare l’attivazione di Bag3, portando potenzialmente allo sviluppo di farmaci per malattie muscolari e disturbi nervosi.

La rilevanza di queste scoperte si estende anche al campo dei viaggi spaziali. L’Agenzia Spaziale Tedesca ha infatti finanziato una ricerca sull’attivazione meccanica del Bag3, concentrandosi sugli astronauti che subiscono l’atrofia muscolare dovuta all’assenza di peso.

Gli scienziati sono ottimisti sulla possibilità di sviluppare terapie che potrebbero trattare non solo l’insufficienza cardiaca e le malattie nervose, ma anche il cancro. «Esiste anche un’ampia documentazione sul ruolo di Bag3 nel cancro», ha dichiarato Hohfeld. «Le forze meccaniche sono importanti per lo sviluppo delle cellule tumorali. Si può quindi ipotizzare che anche nelle cellule tumorali la capacità di Bag3 di rispondere alle forze meccaniche e di stimolare la degradazione delle proteine sia importante».

Sebbene le scoperte siano ancora in fase iniziale, Azari si è detta ottimista sugli sviluppi futuri: «Non vedo l’ora di vedere cosa riusciremo a realizzare nei prossimi 5-10 anni», ha dichiarato.

 

Articolo in lingua inglese: Strength Training Stimulates Removal of Harmful Waste to Boost Health: Study

 
Articoli correlati