L’Ue presenta un reclamo sulla «dubbiosa» inchiesta cinese contro i prodotti lattiero-caseari

Di Dorothy Li

L’Unione Europea (Ue) ha formalmente presentato un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) riguardo alla decisione del regime cinese di avviare un’inchiesta anti-sussidi sui prodotti lattiero-caseari spediti dall’ Ue.

L’annuncio di lunedì 23 segna la prima volta che l’organo esecutivo dell’Ue, la Commissione Europea, contesta un’inchiesta nella sua fase di avvio: «L’azione dell’Ue è stata motivata da un modello emergente della Cina che avvia misure di difesa commerciale, basate su accuse dubbie e prove insufficienti, in un breve periodo di tempo», ha dichiarato la commissione in un comunicato.

Il 21 agosto, il Ministero del Commercio cinese ha annunciato che avrebbe indagato sui sussidi che i produttori europei di latte e formaggi hanno ricevuto dall’Ue.

I prodotti oggetto dell’indagine cinese comprendono latte e panna con un contenuto di grassi superiore al 10% e vari tipi di formaggio provenienti dall’Ue. Sono sette i programmi di sussidi che il Ministero cinese sta esaminando nel quadro della Politica Agricola Comune dell’Ue, oltre a 13 forniti dalle autorità nazionali in Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Italia, Irlanda e Romania.

L’inchiesta è arrivata solo un giorno dopo che Bruxelles ha svelato il proprio progetto rivisitato sull’imposizione di dazi finali fino al 36,6% sui veicoli elettrici (Ev) prodotti in Cina. Questo si aggiungerà all’attuale dazio del 10% imposto dall’Ue su tutte le importazioni.

L’inchiesta lattiero-casearia, che potrebbe portare a dazi sulle esportazioni verso la Cina, è stata ampiamente vista come una ritorsione contro l’aumento dei dazi sugli Ev da parte dell’Ue, alimentando preoccupazioni su una guerra commerciale di vasta scala tra Pechino e Bruxelles.

La Cina ha già portato le proposte di dazi dell’Ue all’Omc e ha avviato indagini simili sui sussidi della carne suina e del brandy europei dopo che la Commissione Europea ha avviato un’inchiesta sui sussidi statali di Pechino alle industrie di veicoli elettrici lo scorso ottobre.

In un ulteriore prova di possibile ritorsione contro la proposta di dazi dell’Ue, il media statale cinese Global Times, a giugno ha accennato alla possibilità di mirare a veicoli a benzina ad alta potenza importati dall’Ue. Il 23 agosto, i funzionari cinesi hanno discusso «l’aumento dei dazi all’importazione sui veicoli alimentati a combustione con motori di grande cilindrata» durante un incontro con i costruttori automobilistici e le associazioni di settore, secondo quanto ha dichiarato il ministero del commercio in un comunicato pubblicato sul proprio sito web.

Il commissario europeo per il commercio, Valdis Dombrovskis, ha chiesto che l’indagine sui prodotti suini, lattiero-caseari e brandy dell’Ue venga «interrotta» durante un incontro del 19 settembre con il suo omologo cinese, Wang Wentao. «L’Ue farà il massimo per difendere gli interessi delle proprie industrie».

Dombrovskis ha ribadito la richiesta lunedì, esortando la Cina a concludere «immediatamente» la revisione dei prodotti lattiero-caseari dell’Ue.

L’Ue ha inviato la richiesta di consultazione lunedì, il primo passo nelle procedure di risoluzione delle controversie dell’Omc. I funzionari dell’Ue hanno dichiarato che chiederanno all’Omc di istituire un comitato se le consultazioni non porteranno a una soluzione soddisfacente.

In un comunicato emesso più tardi lunedì, il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che Pechino ha ricevuto la richiesta di consultazione dell’Ue e ha difeso la sua decisione di aprire la revisione.

L’inchiesta sui prodotti lattiero-caseari dell’Ue è stata avviata «in conformità alla legge cinese e su richiesta delle industrie nazionali», ha affermato il Ministero, aggiungendo che «la Cina ha la responsabilità di tutelare le legittime esigenze delle industrie nazionali e i loro diritti e interessi».

L’annuncio di lunedì 23 settembre arriva dopo che il Ministro del Commercio cinese ha concluso il suo viaggio in Europa e è tornato a Pechino.

La visita, che includeva soste a Roma e Berlino, è avvenuta mentre i 27 Stati membri dell’Ue stanno per votare se imporre dazi quinquennali sugli Ev.

L’introduzione dei dazi sugli Ev verrà respinta solo se una maggioranza qualificata di 15 membri dell’Ue, che rappresentano il 65% della popolazione dell’Ue, votasse contro le proposte.

Dopo un incontro con il leader del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping, a Pechino, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha pubblicamente esortato l’Ue a riconsiderare gli aumenti dei dazi sugli Ev prodotti in Cina, mentre prima di ospitare Wang il 16 settembre, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, aveva dichiarato che Roma sostiene i dazi proposti dall’Ue.

Wang ha promesso di perseverare negli sforzi di negoziazione «fino all’ultimo minuto» del caso degli Ev durante l’incontro con rappresentanti dei produttori di Ev cinesi ed europei il 18 settembre.

Gli esperti hanno esortato l’Ue a mantenere una posizione ferma, evidenziando il potere di negoziazione del Ue nei confronti di Pechino a causa della dipendenza della Cina dal mercato europeo, delle sfide che affronta nel mercato statunitense e della sua economia in rallentamento. «Dazi o non dazi, i leader cinesi hanno disperatamente bisogno che l’Europa rimanga aperta alle loro esportazioni», ha scritto Noah Barkin, esperto di Europa e Cina presso il German Marshall Fund, in un rapporto del 16 settembre. «L’Ue dovrebbe mantenere la propria posizione, non perché una nuova amministrazione statunitense lo desideri, ma perché la sua stessa credibilità geopolitica e il futuro industriale sono in gioco».

 

Versione in inglese: EU Takes China to WTO Over ‘Questionable’ Dairy Probe

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