Le vite parallele di due donne perseguitate in Cina

Di Eva Fu

Brooklyn, Ny— Nonostante non si fossero mai incontrate prima, le vite di due donne sono andate avanti parallelamente.

Entrambe sono nate in Cina e in seguito si sono rifugiate a New York, dopo quasi due decenni di continue molestie e arresti. Entrambe sono state in detenzione durante la gravidanza e sono state minacciate di aborto forzato. Ed entrambe hanno rifiutato di fare l’unica cosa che le autorità volevano che facessero: rinunciare al loro credo.

Le due donne sono praticanti del Falun Gong, una disciplina di meditazione fondata sui principi di «Verità, Compassione e Tolleranza», molto popolare in Cina tre decenni fa. Nel 1999, dopo che il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha etichettato la pratica come una minaccia al potere statale, Peng Zhaoli di Chongqing e Xia Haizhen di Shanghai, entrambe ventenni all’epoca, sono diventate obiettivi della polizia locale, insieme agli altri 70/100 milioni di praticanti del Falun Gong in tutta la Cina.

Praticanti del Falun Gong in una veglia per commemorare il 22° anniversario della persecuzione in Cina, a Manhattan, il 18 luglio 2021. I caratteri cinesi di fronte a loro leggono «verità, compassione, tolleranza». (Larry Dye/The Epoch Times)

Peng e Xia, ora sui 50 anni, si sono unite a una parata di quasi 1.000 persone a Brooklyn il 18 luglio per sensibilizzare sulla persecuzione, iniziata 22 anni fa. Troppi altri, intorno a loro, hanno subito maltrattamenti e dolori simili. E vogliono che finisca.

Erano passati solo pochi mesi dal matrimonio di Peng, e non ancora un mese dopo aver scoperto di essere incinta, quando è stata gettata in un furgone della polizia e poi messa in una struttura di detenzione. Per ogni praticante catturato, i poliziotti ricevevano 2.000 yuan (277 euro) in ricompensa, una somma considerevole all’epoca, secondo Peng.

«Non credere che non abbiamo modo di farti nulla perché sei incinta», l’aveva avvertita un ufficiale di polizia. «Possiamo abortire il tuo bambino e condannarti a tre anni di lavori forzati».

Peng sapeva che non stava bluffando. Delle praticanti locali prima di lei avevano perso i loro bambini in quel modo prima di essere mandate in prigione. La polizia ha però interrotto le minacce dopo che la sua famiglia e i suoi amici hanno ampiamente pubblicizzato il suo caso e sua madre, anche lei detenuta all’epoca, ha iniziato uno sciopero della fame per protesta. «Senza i loro sforzi, sarebbe potuto morire molto tempo fa», ha detto del figlio che allora portava in grembo, e che ora frequenta le scuole superiori a New York.

Peng Zhaoli (C), con suo marito e suo figlio, davanti a una parata che segna il 22° anno della persecuzione del Falun Gong in Cina, a Brooklyn, Ny, il 18 luglio 2021. (Chung I Ho/The Epoch Times)

Era marzo 2001. Sia sua sorella minore che sua madre, anche loro praticanti del Falun Gong, erano nella stessa prigione. La sorella di Peng, che aveva due anni meno di lei, ha scontato una condanna a un anno e mezzo, dopo essere stata arrestata dalle autorità nel maggio 2000 mentre cercava di ottenere un certificato di matrimonio, una procedura in carico alla polizia locale.

Anche la madre di Peng, Huang Genhui, è stata arrestata in quel periodo per essere andata a Pechino per chiedere alle autorità centrali di porre fine alla persecuzione. Anche Huang ha ricevuto una pena detentiva di 1 anno e mezzo, nonostante avesse un problema agli occhi che l’ha resa legalmente cieca. È stata poi rilasciata l’ottobre successivo, tre giorni dopo la nascita del figlio di Peng. Mentre era in detenzione, è stata costretta ai lavori forzati, compresa la fabbricazione di stuoie di bambù e la piegatura di scatole per l’imballaggio di farmaci e assorbenti igienici.

Nel periodo in cui la madre di Peng è stata arrestata, Xia, allora incinta di sei mesi, si era recata da Shanghai a Piazza Tiananmen per protestare contro la persecuzione. Non appena ha dispiegato uno striscione e ha iniziato a gridare «La Falun Dafa è buona», è stata trascinata in un’auto della polizia e schiaffeggiata ripetutamente. Alla stazione di polizia, quando Xia si è rifiutata di fornire le sue generalità, un giovane agente di polizia, apparentemente ubriaco, l’ha afferrata per i capelli e l’ha schiaffeggiata più volte, minacciando che avrebbero «fatto uscire il suo bambino a calci».

Praticanti del Falun Gong prendono parte a una parata in occasione del 22° anno della persecuzione del Falun Gong in Cina, a Brooklyn, Ny, il 18 luglio 2021. (Chung I Ho/The Epoch Times)

 «Vuoi il tuo Credo o la tua famiglia?»

Nel maggio 2002, gli agenti locali e la polizia antisommossa hanno fatto irruzione nella casa della famiglia di Peng con un’ascia per arrestare di nuovo la sorella e la madre di Peng. Hanno trascinato sua sorella per le braccia dal quarto piano al primo, «senza preoccuparsi se la sua testa colpiva le scale», ha raccontato Peng. Due strati dei suoi vestiti sono stati strappati sulle scale, esponendo i suoi indumenti intimi: una scena testimoniata da centinaia di passanti, mentre veniva trascinata via.

Il figlio di 6 mesi di Peng era a casa durante l’irruzione. Sorpreso dal trambusto, si è messo a scalciare nella culla.

Praticanti del Falun Gong partecipano a una parata in occasione del 22° anno della persecuzione del Falun Gong in Cina, a Brooklyn, Ny, il 18 luglio, 2021. (Larry Dye/The Epoch Times)

Lo shock di quell’arresto si è rivelato troppo forte per il padre di Peng, l’unica persona nella famiglia di quattro persone a non praticare il Falun Gong. Mentre in precedenza aveva resistito alle pressioni della polizia perché divorziasse, questa volta ha ceduto. Ha detto alla famiglia di averlo fatto perché, se i tre fossero mai stati imprigionati di nuovo in futuro, almeno una persona sarebbe rimasta in libertà, per inviare loro delle coperte.

Il matrimonio di Xia, invece, è andato in pezzi durante il suo quarto arresto, poco prima che lei uscisse da una pena detentiva di tre anni. «[La polizia, ndr] mi ha chiesto: ‘Vuoi il tuo Credo o la tua famiglia? Se scegli il Falun Gong, non avrai una famiglia. Se rinunci al Falun Gong, non [costringeremo tuo marito a, ndr] a chiedere il ​​divorzio».

«Per schiacciare la tua fede e sopprimere quelle persone di buon cuore che credono nella sincerità, nella compassione e nella tolleranza, arrivano al punto di distruggere la tua famiglia. In quel momento, ho davvero pensato che il Partito Comunista fosse malvagio fino al midollo».

Astanti assistono a una parata dei praticanti della disciplina spirituale Falun Gong a Brooklyn, Ny, il 18 luglio 2021. (Chung I Ho/The Epoch Times)

Il figlio di Xia aveva solo tre anni quando la polizia l’ha arrestata davanti alla porta della casa di un altro praticante, a cui stava facendo visita. Nel settembre 2006, quando Xia è uscita dalla prigione, il figlio non l’ha più riconosciuta. Guardandola in faccia piena di lacrime, però, la bambina di 6 anni ha deciso che era la sua vera madre.

«Ho chiamato molte persone ‘mamma’, ma nessuna mi abbracciava e piangeva», ha affermato, ricordando di aver poi pensato: «Finalmente posso avere mia madre come gli altri bambini».

Il suo ex marito l’ha portata su una panchina di pietra nel parco lontano dalla folla, «guardava a destra e a sinistra» per assicurarsi che non fossero monitorati, prima di scoppiare in lacrime, ha ricordato Xia. Le ha detto che la polizia ha minacciato di renderlo un emarginato sociale e di impedire al figlio di andare a scuola, di arruolarsi nell’esercito o di lavorare per il governo se si fosse rifiutato di presentare i documenti per il divorzio. «Non riesco a trovare una brava come te», le disse.

Peng ha lasciato la Cina nel 2018, ma non ha potuto portare con sé sua madre, Huang, poiché la prigione ha reso il suo passaporto automaticamente non idoneo per i viaggi all’estero, a causa della sua Fede nel Falun Gong, secondo Peng.

Peng è preoccupata per la madre settantenne, la cui vista è compromessa. Quando Huang era in prigione, era il padre di Peng che aiutava a tagliare le unghie di Huang durante le visite. Più tardi quel ruolo era passato a Peng. La polizia ha trattenuto la pensione di Huang dal 2015, dicendo che non la rilascerà a meno che non firmi dichiarazioni di rinuncia alla sua fede, cosa che lei rifiuta di fare.

Huang ora vive da sola. Anche se assicura sempre a Peng che sta bene, Peng non è riuscita a controllare le lacrime quando ha ricordato di aver appreso che sua madre indossava una maglietta da 19 yuan (meno di 3 euro) da tre anni.

«Chi le taglierà le unghie? Anche il compito più semplice di stendere i vestiti, come avrebbe fatto? Non riesce nemmeno a vedere», ha detto mentre le lacrime le rigavano il viso.

Xia Haizhen e suo marito, Luo Jiaolong, partecipano a una parata per celebrare il 22° anno della persecuzione del Falun Gong in Cina, a Brooklyn, Ny, a luglio 18, 2021. (Chung I Ho/The Epoch Times)

Nel 2008, Xia ha incontrato il suo attuale marito, l’ingegnere informatico Luo Jiaolong, mentre produceva materiale scritto per raccontare alla gente la gravità della persecuzione. La coppia è arrivata negli Stati Uniti nel 2017, poco dopo essere usciti da una pena detentiva di diversi anni. Il loro figlio li ha seguiti nel 2019. «La persecuzione del Pcc sta diventando più espansiva, più crudele e segreta, e tutto questo è iniziato nel 1999», ha detto Luo, facendo notare che il regime ha continuato a prendere di mira gli uiguri nello Xinjiang e altre minoranze etniche. «A differenza di tutte le persecuzioni della storia […] il Pcc non solo ti distrugge fisicamente, ma anche spiritualmente».

Praticanti del Falun Gong partecipano a una parata in occasione del 22° anno della persecuzione del Falun Gong in Cina, a Brooklyn, Ny, il 18 luglio 2021. (Chung I Ho/The Epoch Times)

Alla fine della parata, hanno voluto far sentire la loro presenza anche circa 20 cristiani cinesi che hanno sostenuto il Falun Gong e chiesto la fine del comunismo; «La ricerca del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza porta a un futuro migliore per il mondo», ha detto uno di loro, Yang Shisong. Il fatto che il regime cinese sopprima il Falun Gong e i suoi valori, ha detto, mostra che il Partito Comunista «è qualcosa di oscuro, contro l’umanità e contro la civiltà. È l’opposto della giustizia e della luce, e dobbiamo farla finita».

 

Articolo in inglese: Detained While Pregnant, Families Torn Apart: 2 Women Recall Torment of Being Targets of CCP’s Persecution

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