L’ambasciatore statunitense in Cina chiede il rilascio dei praticanti del Falun Gong imprigionati

Di Dorothy Li

L’ambasciatore statunitense in Cina Nicholas Burns ha esortato il regime comunista cinese a rilasciare i praticanti del Falun Gong, che negli ultimi 25 anni sono stati brutalmente presi di mira per il loro credo spirituale.

L’ambasciatore ha rilasciato questa dichiarazione il 22 luglio, poco dopo che il Dipartimento di Stato ha chiesto la fine della lunga campagna di persecuzione del Partito Comunista Cinese (Pcc) contro il gruppo di fede. La repressione del gruppo da parte del regime ha portato all’arresto, all’incarcerazione o addirittura all’uccisione di un gran numero di praticanti per i loro organi.

Burns ha esortato il regime a rilasciare tutti i praticanti del Falun Gong incarcerati e le altre persone imprigionate in Cina per il loro credo.

«Gli Stati Uniti continueranno a sostenere la libertà di religione e di credo in Cina. Chiediamo alla Rpc [Repubblica Popolare Cinese, ndr] di rilasciare tutte le persone imprigionate per il loro credo, compresi i praticanti del Falun Gong», ha dichiarato Burns in un comunicato pubblicato sulla piattaforma di social media X.

L’Ambasciata degli Stati Uniti a Pechino ha commemorato il 25° anniversario dell’inizio della campagna persecutoria.

«Oggi ricordiamo solennemente i 25 anni da quando la Repubblica Popolare Cinese (Rpc) ha iniziato una campagna di repressione contro i praticanti del Falun Gong», ha dichiarato l’ambasciata in un comunicato del 23 luglio su X.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale che incorpora esercizi meditativi e insegnamenti morali basati sui principi di verità, compassione e tolleranza. Alla fine degli anni Novanta, si stima che in Cina fossero circa 70-100 milioni le persone che avevano intrapreso questa pratica. I suoi benefici per la salute e gli effetti positivi sulla società sono stati elogiati anche dalle istituzioni statali e dai media.

La sua enorme popolarità, tuttavia, è stata percepita come una minaccia dall’allora leader del Pcc Jiang Zemin, che da tempo temeva che il Partito avesse perso il suo dominio sulla vita quotidiana in Cina. Il 20 luglio 1999, Jiang ha sfruttato il suo potere per avviare una vasta campagna di persecuzione contro il Falun Gong. Da allora, milioni di praticanti sono stati rinchiusi in prigioni, campi di lavoro e altre strutture, centinaia di migliaia sono stati torturati durante la prigionia e un numero incalcolabile di persone è stato ucciso, secondo il Falun Dafa Information Center.

Dopo più di due decenni, la persecuzione del Falun Gong rimane una priorità assoluta per la polizia, i procuratori e i giudici del Pcc in più di una dozzina di province in tutto il Paese, secondo un’analisi dei documenti ufficiali del Falun Dafa Information Center.

Nei primi sei mesi di quest’anno, i tribunali cinesi hanno condannato 218 persone al carcere o ad altre pene per aver praticato il Falun Gong, secondo i dati raccolti da Minghui, un sito web con sede negli Stati Uniti che segue la persecuzione del gruppo di fede. Dato quanto è difficile ottenere informazioni dalla Cina, Minghui ritiene che il numero reale sia molto più alto.

I praticanti imprigionati sono a volte vittime del prelievo forzato di organi attuato dallo Stato, come ha confermato un tribunale popolare indipendente a Londra. Il China Tribunal ha infatti concluso nel 2019 che il prelievo forzato di organi ha luogo in Cina da anni «su scala significativa», con i praticanti del Falun Gong come principale fonte di organi. Questa pratica in corso alimenta la lucrosa industria dei trapianti del Paese.

La sanguinosa repressione del gruppo di fede da parte del Pcc ha attirato la condanna di funzionari statunitensi e di leader di gruppi di difesa dei diritti.

«Per 25 anni, la Rpc ha represso e maltrattato i praticanti del Falun Gong, una pratica pacifica di meditazione, a causa della loro fede», ha dichiarato l’ambasciatore degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale Rashad Hussain in un comunicato del 20 luglio su X: «Siamo solidali con la comunità del Falun Gong nella Rpc e in tutto il mondo».

Anche i legislatori di Canada, Australia, Regno Unito, Slovenia e di alcuni Paesi asiatici come Giappone e Taiwan hanno chiesto a Pechino di porre fine alla persecuzione del Falun Gong.

In una dichiarazione congiunta online, più di 130 legislatori di 15 Paesi hanno esortato il Pcc a «fermare immediatamente la persecuzione del Falun Gong in Cina, che dura da 25 anni, e a rilasciare incondizionatamente tutti i praticanti del Falun Gong incarcerati e altri prigionieri di coscienza».

 

Articolo in lingua inglese: US Ambassador to China Calls for Release of Detained Falun Gong Practitioners

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