La dipendenza da social media e videogame è in aumento tra gli adolescenti

Di Evgenia Filimianova

La percentuale di giovani classificati come utilizzatori problematici dei social media (cioè che ne sono dipendenti) è aumentata dal 7% nel 2018 all’11% nel 2022. I dati dello studio, pubblicato dalla sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), hanno registrato anche un aumento delle abitudini di gioco tra gli adolescenti.

I ricercatori hanno analizzato i dati di quasi 280.000 giovani di 11, 13 e 15 anni in 44 Paesi e regioni. Oltre il 36% degli adolescenti ha dichiarato di essere in continuo contatto online con amici e altri, per quasi tutto il giorno.

Le ragazze sono risultate più impegnate in interazioni online continue, con le percentuali più alte tra le quindicenni (44%).

I ricercatori hanno anche affermato che i giovani provenienti da famiglie benestanti passano più tempo sui social media a parlare con gli altri, rispetto a quelli provenienti da famiglie poco abbienti.

Questa disparità socio-economica è stata registrata in Paesi come il Portogallo e la Serbia. In Belgio e Danimarca, invece, la differenza tra adolescenti ad alta e bassa ricchezza è stata solo dell’1%.

Abitudini di gioco

Gli adolescenti con uso problematico dei social media tendono a manifestare sintomi di astinenza quando non usano i social media e angoscia quando il loro uso è limitato. L’Health Behaviour in School-Aged Children (Hbsc) ha riportato legami tra l’uso problematico dei social media e un minore benessere mentale, sociale e scolastico.

Oltre all’uso dei social media, anche il gioco digitale è diventato un passatempo prevalente per i giovani.

Un terzo degli intervistati ha dichiarato di giocare quotidianamente con i giochi elettronici e il 22% ha giocato per almeno quattro ore in alcuni giorni.

Alcuni adolescenti mostrano sintomi di dipendenza. Questa tendenza è stata registrata nel 12% degli adolescenti, con una maggiore probabilità di sintomi da parte dei ragazzi rispetto alle ragazze.

Una delle autrici dello studio, Claudia Marino, ha osservato che le differenze di genere che poi si rispecchiano nelle modalità di gioco sono «sorprendenti» e ha auspicato interventi mirati.

I ricercatori hanno anche avvertito che gli adolescenti caratterizzati da uso problematico dei social media hanno riportato livelli più elevati di abuso di sostanze. Secondo lo studio, se queste tendenze continueranno, potrebbero avere conseguenze «di vasta portata» sullo sviluppo e sulla salute a lungo termine dei giovani.

«In definitiva, quello che stiamo cercando di ottenere per i giovani è una solida base per la vita nell’era digitale, cosa che le aziende di social media e i giovani stanno iniziando a riconoscere e a mettere in pratica in tutto il mondo», ha dichiarato il Dr. Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa.

La promessa e le insidie

Pur riconoscendo i benefici di un uso responsabile dei social media e delle competenze digitali, i ricercatori hanno sottolineato la necessità di bilanciare i «mondi online e offline» degli adolescenti.

La dott.ssa Natasha Azzopardi-Muscat, direttrice per le politiche e i sistemi sanitari nazionali dell’Oms Europa, ha dichiarato che la protezione dei giovani, quando navigano nei paesaggi digitali, è «cruciale».

«In breve, dovrebbero essere loro a governare i social media, e non i social media a governarli», ha affermato.

Lo studio ha formulato una serie di raccomandazioni per i legislatori, gli educatori e gli operatori sanitari. Tra queste, programmi scolastici sulle abitudini sane e responsabili di utilizzo dei social media e di gioco, oltre a una formazione specializzata per gli educatori.

«È chiaro che i social media possono avere conseguenze sia positive che negative sulla salute e sul benessere degli adolescenti. Ecco perché l’educazione all’alfabetizzazione digitale è così importante. Tuttavia, in molti Paesi è ancora inadeguata e, laddove è disponibile, spesso non riesce a tenere il passo con i giovani e con la rapida evoluzione della tecnologia», ha dichiarato Kluge.

Altri studi sulle abitudini digitali malsane dei giovani hanno rilevato che la fissazione malsana per gli smartphone tra gli adolescenti è collegata a depressione, ansia e insonnia.

Riferendosi all’«uso problematico dello smartphone», i ricercatori hanno affermato che i giovani si sentono turbati quando il telefono non è disponibile e faticano a controllare la quantità di tempo che vi trascorrono.

È stato inoltre riscontrato che i giovani affetti uso problematico dei social hanno maggiori probabilità di soffrire di problemi di salute mentale rispetto ai loro coetanei che non presentano questi sintomi.

 

Articolo in lingua inglese: Problematic Social Media Use, Gaming on the Rise Among Teenagers: Study

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