La carenza di magnesio è legata ai danni al Dna e al rischio di malattie croniche

Di George Citroner

Mentre si sente spesso parlare dell’importanza della vitamina D e dello zinco per rafforzare l’immunità, un altro nutriente importante ma spesso trascurato è il magnesio.

Questo minerale essenziale svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della nostra salute generale. E degli studi recenti hanno scoperto un’altra funzione cruciale del magnesio: il suo ruolo nel proteggere il nostro Dna dai danni e quindi potenzialmente di salvaguardarci dalle malattie croniche legate all’età.

Il ruolo del magnesio nella protezione del Dna

Uno studio pubblicato a giugno sull’European Journal of Nutrition si aggiunge al crescente numero di prove che evidenziano l’importanza del magnesio per la salute generale. Dimostrando un collegamento tra bassi livelli di magnesio a maggiori danni al Dna, i ricercatori della University of South Australia suggeriscono che il magnesio possa essere particolarmente importante per proteggere dalle malattie croniche legate all’età.

I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di 172 adulti di mezza età e hanno trovato una correlazione tra bassi livelli di magnesio ed elevate quantità di omocisteina, un aminoacido correlato a un maggiore rischio di demenza, infarto e ictus.

I partecipanti con livelli di magnesio inferiori a 18 milligrammi (mg) per litro erano più suscettibili a un’ampia gamma di altri problemi di salute, come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, vari tipi di cancro, malattie gastrointestinali e diabete.

Lo studio ha anche rilevato che livelli più elevati di magnesio erano collegati a una riduzione dell’omocisteina e a un aumento delle vitamine del gruppo B, il che suggerisce che il magnesio sia essenziale per proteggere il Dna dai danni indotti dall’omocisteina, soprattutto in caso di carenza di folato e vitamina B12.

Questo studio pilota mirava a determinare la plausibilità che la carenza subclinica di magnesio possa essere correlata a un aumento del danno al Dna in soggetti di mezza età apparentemente sani, secondo Michael Fenech, noto per le sue ricerche sulla genomica nutrizionale e la tossicologia genetica, nonché coautore dello studio.

«I risultati positivi che abbiamo ottenuto devono essere verificati in studi più ampi e sufficientemente potenziati per tenere conto anche di altri fattori genotossici», ha aggiunto. I risultati suggeriscono che «il magnesio svolge un ruolo importante come cofattore nella replicazione e nella riparazione del Dna», ha proseguito. Il magnesio è coinvolto nel metabolismo dei nucleotidi, i mattoncini del Dna. Livelli adeguati di magnesio sono necessari per la sintesi e la riparazione del Dna.

Perché il magnesio è importante

Il magnesio svolge un ruolo cruciale in oltre 600 enzimi dell’organismo. Questo minerale essenziale è parte integrante di processi fisiologici critici, tra cui la produzione di energia, la regolazione della pressione sanguigna e il controllo degli zuccheri nel sangue. Un basso apporto di magnesio è stato persino collegato a un invecchiamento accelerato.

Lo studio ha evidenziato diverse fonti alimentari eccellenti di magnesio, come cereali integrali, verdure a foglia scura, noci, fagioli e cioccolato fondente.

Sebbene i risultati suggeriscano che anche una moderata carenza di magnesio possa causare danni al Dna e compromettere la salute delle cellule, Fenech ha affermato che non è ancora chiara la concentrazione ottimale di magnesio necessaria per prevenire tali danni nell’uomo.

Ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche per determinare l’apporto ideale di magnesio nella dieta, sia da fonti alimentari che da integratori, e per comprendere la sua influenza sullo sviluppo e la progressione del cancro e di altre malattie croniche.

Poiché gli esperti di salute sottolineano l’importanza di una dieta equilibrata, quest’ultimo studio serve a ricordare i benefici che una sufficiente assunzione di magnesio può conferire.

Cibi ricchi di magnesio

Il magnesio si trova in molte fonti alimentari, sia di origine vegetale che animale, secondo quanto ha dichiarato a Epoch Times Stephanie Schiff, dietista nutrizionista presso l’Huntington Hospital, parte del Northwell Health di New York.

Secondo Schiff, tra le buone fonti di magnesio alimentare si annoverano:

  • Semi di zucca e di chia
  • Frutta a guscio come mandorle, anacardi e arachidi
  • Verdure a foglia verde come spinaci, cavoli e verdure collard
  • Cereali integrali come grano, avena, orzo, grano saraceno e quinoa
  • Legumi, fagioli e prodotti a base di legumi come l’edamame, il tofu, i navy beans e i fagioli neri

Integratori come alternativa

«Purtroppo, non tutti hanno accesso ad alimenti che li aiutino a soddisfare tutti i loro requisiti di minerali e vitamine», ha dichiarato Schiff. La dose dietetica raccomandata (Rda) per il magnesio è di 400-420 mg per gli uomini e 310-320 mg per le donne, e molti adulti non riescono a soddisfarla.

«Se si mangia una varietà di verdure, semi, noci e cereali integrali, è probabile che si raggiunga la quantità raccomandata», ha aggiunto Schiff. «Ma se così non fosse, è bene prendere in considerazione un integratore».

Prima di assumere integratori, la Schiff consiglia di consultare un medico per assicurarsi che non interferiscano con eventuali farmaci o condizioni di salute esistenti. Ha aggiunto inoltre che, sebbene sia importante mantenere la Rda, è improbabile che il superamento di tale valore apporti ulteriori benefici.

Per chi soffre di intolleranza al glutine, la Schiff ha osservato che soddisfare la Rda di magnesio non dovrebbe essere difficile: è sufficiente sostituire i cereali contenenti glutine con prodotti alternativi.

«Se state seguendo una dieta priva di glutine, eliminate tutti i prodotti a base di grano, segale, orzo o triticale», ha affermato la Schiff. «Preferite il lino, il grano saraceno (come il kasha, la soba), l’amaranto, la farina di mandorle e l’avena non contaminata e priva di glutine, tutte buone fonti di magnesio».

 

Articolo in lingua inglese: Low Magnesium Linked to DNA Damage and Chronic Disease Risk

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