Incriminato ‘dottor morte’ cinese, sullo sfondo il prelievo forzato di organi umani

L’agenzia di stampa del regime cinese Xinhua ha recentemente diffuso la notizia dell’incriminazione di Shen Baozhong, vicepresidente dell’Accademia delle scienze mediche di Heilongjiang e direttore del Quarto ospedale affiliato alla Facoltà di medicina di Harbin (Umh). L’accusa è di «gravi violazioni della disciplina di Partito»: un giro di parole tipico nella mani pulite cinese, che in realtà sottintende un’accusa di corruzione.

Dal suo arrivo al potere nel 2012, l’attuale leader cinese Xi Jinping ha dato inizio a una lunga (e tutt’ora in corso) campagna anticorruzione per eliminare i propri nemici politici (normalmente appartenenti alla fazione criminale dall’ex leader del Pcc Jiang Zemin) e al tempo stesso ‘fare pulizia’ all’interno delle istituzioni pubbliche cinesi. Corruzione e appropriazione indebita, in tutte le loro forme e varianti, sono infatti abitudini radicate da decenni in non pochi funzionari del Partito Comunista Cinese.

Non è stato precisato quali siano le accuse a carico di Shen Baozhong, ma è ben noto quanto l’ospedale di cui era responsabile sia implicato nel mercato nero del traffico di organi umani, creato e gestito dalla tutt’ora potente fazione del Pcc controllata da Jiang Zemin.
Secondo le notizie apparse sulla stampa cinese e la sua biografia ufficiale di membro del Pcc, Shen Baozhong è in possesso di «tutta una varietà di identità, titoli e riconoscimenti», ed è ben un personaggio ben conosciuto nell’ambiente medico e accademico. La rivista medica cinese Keji Ribao, l’11 marzo 2018 scriveva infatti che l’équipe medica diretta da Shen ha pubblicato un articolo sulla terapia contro il cancro riportato anche dalla stampa estera.

Le indiscrezioni sul coinvolgimento dell’ex direttore del Quarto ospedale in casi di corruzione circolavano già dal 2009. In un articolo pubblicato nel marzo di quell’anno sul forum cinese Tianya, si sosteneva infatti che Yang Yanming – rappresentante legale di una società di tecnologia medica di Heilongjiang – avesse chiesto e ricevuto tangenti facendo il nome di Shen Baozhong. E l’entità delle somme estorte da Yang Yanming dal 2004 sarebbero sufficienti «per condannarlo alla pena di morte».

Ma sotto la direzione di Shen Baozhong l’ospedale di Harbin si è macchiato di crimini ben più gravi, atroci e macabri, della ‘sola’ corruzione.

Secondo fonti affidabili di questo giornale, il dipartimento di ricerca sull’anatomia dell’Umh avrebbe in passato utilizzato un immobile abbandonato alla periferia di Harbin, per conservare dei cadaveri allo scopo di venderli all’estero. Le indagini su questo traffico sono partite in seguito a diverse segnalazioni alla polizia fatte dagli abitanti del posto, che notavano come degli strani automezzi entrassero e uscissero continuamente dall’edificio dell’ospedale.
Questo episodio fa parte di una più grande inchiesta, avviata nel 2006, che ha dimostrato il prelievo forzato di organi ai danni dei praticanti del Falun Gong in Cina.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica tradizionale di qigong, che mira al miglioramento personale e comprende esercizi, meditazione e insegnamento dei principi su cui è fondata: verità, compassione e tolleranza. È diventata popolare in Cina negli anni ’90, inizialmente con l’approvazione delle autorità del Pcc, per gli evidenti benefici sulla salute.
Nel 1999, le stime ufficiali del regime cinese sul numero dei praticanti erano di 70-100 milioni di persone. Nel luglio dello stesso anno, Jiang Zemin, temendo la crescente popolarità di questa pratica e la sua indipendenza dal totalitario e ateo partito comunista, ordinò una feroce repressione nei suoi confronti supportata da una martellante propaganda diffamatoria di proporzioni straordinarie.
Non solo: l’allora leader del Pcc mobilitava contro il Falun Gong l’intero apparato giudiziario e di sicurezza del regime ordinando di individuare, arrestare e incarcerare i praticanti.

Le vittime accertate a causa di torture e maltrattamenti sono finora oltre 4 mila. Tuttavia, il Centro di informazione della Falun Dafa considera questa cifra come solo una minima parte del numero reale di morti (reperire i numeri reali dalla Cina è – per ora – ovviamente impossibile), il cui numero effettivo stimato da fonti affidabili è nell’ordine delle diverse centinaia di migliaia.

Nonostante Hu Jintao sia succeduto a Jiang Zemin nel 2002, e l’attuale leader del Pcc Xi Jinping (salito al potere nel 2012) non ne sia direttamente complice, l’apparato della persecuzione creato da Jiang non ha mai smesso di funzionare. Complici i notevoli interessi economici collegati al traffico di organi, infatti, la corrotta classe dirigente fedele all’ormai vecchio e (almeno apparentemente) marginalizzato Jiang ormai vive di vita propria, e non ha mai smesso di arricchirsi grazie al sistema di macelleria sociale del prelievo forzato di organi.

Da altre inchieste di investigatori indipendenti, risulta che il numero di praticanti del Falun Gong uccisi per i loro organi sia enorme: il mercato (nero) di sbocco è infatti rappresentato non solo dalla Cina, ma dal mondo intero. I trapianti vengono spesso eseguiti in ospedali militari (da ufficiali medici dell’esercito cinese). Oppure in Ospedali come il Quarto ospedale di Harbin di Shen Baozhong. E non solo: secondo l’Organizzazione mondiale di indagine sulla persecuzione del Falun Gong (Ong senza scopo di lucro con sede negli Stati Uniti), tutti e quattro gli ospedali affiliati all’Umh sono sospettati di essere implicati nel prelievo forzato di organi.
In un’intervista telefonica registrata nel 2016, Chen Zhaoyan, medico del secondo ospedale affiliato all’Umh, dichiarava infatti agli inquirenti del Woipfg: «Noi abbiamo iniziato a effettuare trapianti di rene da donatori vivi dal 1999».

 

 
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