Il presidente di Taiwan: la Cina comunista non è la nostra madrepatria

Di Frank Fang

Taipei, Taiwan — Secondo il presidente Lai Ching-te, la democratica Taiwan è più antica della Cina comunista e quindi è errato per Pechino definirsi madrepatria.

Lai ha rilasciato queste dichiarazioni durante un discorso a un gala al Taipei Dome il 5 ottobre, in vista della Giornata Nazionale di Taiwan, che si celebra il 10 ottobre. Taiwan, ufficialmente chiamata Repubblica di Cina (Roc), celebra infatti quest’anno il suo 113° compleanno. La Repubblica Popolare Cinese (Rpc), nome ufficiale della Cina continentale sotto il governo del Partito Comunista Cinese (Pcc), ha compiuto invece 75 anni il 1° ottobre.

«Pertanto, in termini di età, è assolutamente impossibile che la Repubblica Popolare Cinese diventi la ‘madrepatria’ del popolo della Repubblica di Cina. Al contrario, la Repubblica di Cina potrebbe essere la madrepatria del popolo della Repubblica Popolare Cinese che ha solo 75 anni», ha affermato Lai.

«Quindi, se qualcuno a Taiwan vuole augurare un felice compleanno alla Repubblica Popolare Cinese, per favore non chiamatela madrepatria».

La Giornata Nazionale di Taiwan, nota anche come Giorno del Doppio Dieci, segna l’inizio della Rivolta di Wuchang del 1911 che ha rovesciato l’imperatore della dinastia Qing. La Repubblica di Cina (Roc) è stata fondata in Cina nel 1912. Il governo della Roc si è poi ritirato a Taiwan nel 1949 dopo aver perso una guerra civile contro il Pcc.

La Repubblica Popolare Cinese governata dal Pcc rivendica Taiwan come parte del suo territorio ed etichetta chiunque difenda la sovranità dell’isola — compreso Lai — come «separatista».

«Uno dei significati più importanti di queste celebrazioni è ricordare che siamo un Paese sovrano e indipendente», ha affermato Lai.

Lai ha affermato che il popolo di Taiwan dovrebbe unirsi per salvaguardare la sovranità della nazione e proteggere la sua democrazia, libertà e diritti umani.

Lai, che è entrato in carica a maggio dopo la sua vittoria elettorale di gennaio, terrà il suo discorso principale per la Giornata Nazionale il 10 ottobre.

All’inizio di settembre, Lai ha affermato che se le rivendicazioni della Cina su Taiwan riguardano l’integrità territoriale, Pechino dovrebbe anche chiedere a Mosca di restituire le terre cedute dalla dinastia Qing nel 1858.

Il piano del Pcc per annettere Taiwan

La Cina ha svolto operazioni di «zona grigia» per fare pressione su Taiwan. Queste attività non belliche hanno incluso esercitazioni militari vicino a Taiwan, oltre a missioni aeree e sviluppo navale nei dintorni dell’isola.

Intorno a mezzogiorno di domenica, il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di aver individuato oltre 20 aerei militari cinesi vicino all’isola nelle ultime ore.

Lo scorso anno, il direttore della Cia William Burns ha affermato che il leader del Pcc Xi Jinping aveva ordinato all’esercito cinese «di essere pronto entro il 2027» per condurre un’invasione di Taiwan con successo.

Negli ultimi mesi, il Center for Strategic and International Studies (Csis) ha pubblicato due rapporti che esaminano la possibilità che la Cina possa assediare Taiwan o mettere in atto un qualche tipo di blocco.

In uno scenario di assedio, la Cina schiererebbe le sue navi della Guardia Costiera per far rispettare le proprie regole doganali attorno a Taiwan. Controllando il traffico marittimo intorno all’isola, le navi cargo e le petroliere dirette a Taiwan sarebbero soggette a ispezioni cinesi e il loro personale a interrogatori da parte delle autorità cinesi.

In questo modo, la Cina potrebbe punire Taiwan economicamente e minare la sovranità dell’isola, ha affermato il Csis.

In uno scenario di blocco, la Cina fermerebbe «tutte o la maggior parte delle importazioni» di petrolio, gas naturale e gas. Considerata la grande dipendenza di Taiwan dalle importazioni di cibo e energia per una popolazione di quasi 24 milioni di persone, l’isola sarebbe gravemente danneggiata da «fallimenti progressivi nella distribuzione dell’elettricità» attorno all’isola.

L’obiettivo è «spezzare la volontà del popolo di Taiwan di resistere», il che porterebbe alla capitolazione di Taipei, secondo il Csis. Un assedio non riuscito potrebbe comunque rappresentare una «vittoria» per la Cina, qualora riesca a conquistare le isole al largo di Taiwan, come Kinmen o Matsu.

 

Versione in inglese: Communist China Is Not Taiwan’s Motherland, Taiwan President Says

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