Il genocidio medico fa guadagnare al Pcc quasi 9 miliardi all’anno, secondo le stime di un avvocato

Di Jessie Zhang

9 miliardi all’anno. Questi sarebbero i guadagni del regime cinese dal lucroso prelievo forzato di organi, secondo l’esperto internazionale di diritti umani David Matas.

«I numeri sono grandi e orrendi», ha dichiarato Matas durante una sessione di domande e risposte dopo la proiezione del documentario Organi di Stato [State Organs, ndt], che denuncia questi crimini clandestini del regime comunista.

«La cifra totale che ho ottenuto è di 8,9 miliardi di dollari all’anno».

Il pluripremiato documentario racconta la pericolosa ricerca di due giovani misteriosamente scomparsi in Cina.

Quello che le loro famiglie hanno scoperto è un’industria sostenuta dallo Stato che prende di mira cittadini innocenti e sani per i loro organi, che vengono poi venduti per i trapianti in tutto il mondo.

Matas ha affermato che il dato ufficiale del Pcc per i trapianti di organi era di 10 mila organi all’anno, ma il suo calcolo ha portato a una cifra dieci volte più grande.

«Abbiamo elaborato il nostro calcolo dei volumi andando sui siti web degli ospedali e sommandoli. Le cifre ufficiali cinesi erano in totale di 10 mila organi all’anno, ma il nostro calcolo era di 100 mila all’anno», ha spiegato. «Si tratta di un numero enorme di persone».

Ha sottolineato come le atrocità su larga scala siano talvolta difficili da comprendere, citando l’adagio di Joseph Stalin secondo cui «una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica».

Il documentario «dovrebbe far rabbrividire gli australiani nel profondo»

Kerry Wright, membro del pubblico ed ex insegnante di scuola superiore, ha affermato che il film è stato un tempestivo richiamo alle preoccupazioni etiche che circondano i trapianti di organi e alla necessità di norme più severe, dato che i Paesi fanno sempre più affidamento sul commercio con la Cina.

«Penso che questo sia qualcosa che dovrebbe far rabbrividire gli australiani nel profondo», ha dichiarato la signora Wright, che è coinvolta nel movimento tibetano, a Epoch Times il 19 giugno.

I praticanti del Falun Gong non sono gli unici prigionieri di coscienza vittime del prelievo forzato di organi. Anche i tibetani, i cristiani domestici e gli uiguri sono stati vittime.

«Lo sanno già, ma credo che la maggior parte delle persone non voglia sentire e guardare. È troppo… estremo, al di là della loro comprensione, ma questo film lo mostra molto bene».

Una delle storie drammatiche raccontate nel film è quella di Sonny Zou, che è stato imprigionato e torturato per aver praticato il Falun Gong. È stato rilasciato per un breve periodo, ma nel 2000 è stato ingannato a tornare alla stazione di polizia, dove è stato condannato a tre anni in un campo di lavoro.

Zou si è ammalato ed è morto il giorno dopo; il suo corpo è stato cremato senza il consenso della famiglia. Zou aveva 28 anni e ha lasciato la moglie e una figlia di 11 mesi.

La vedova ha subito intimidazioni e sorveglianza da parte della polizia per aver protestato contro la morte del marito ed è scomparsa tre mesi dopo. La morte della coppia è tuttora avvolta nel mistero.

La signora Wright ha affermato che il film dovrebbe essere visto da tutti i legislatori.

«Lo raccomando come visione necessaria a tutte le persone che fanno politica, di tutti i partiti. Non credo che sia una questione di partito», ha dichiarato l’educatrice australiana.

La proiezione di Organi di Stato alla Nsw Parliament House, Sydney Australia, il 19 giugno 2024. (Lorrita Liu/The Epoch Times)

Le origini dell’industria segreta del prelievo di organi

Matas ha dedicato quasi due decenni a denunciare il prelievo sistematico di organi da parte del regime cinese.

Il suo lavoro investigativo, compreso il libro di cui è coautore insieme al defunto deputato canadese David Kilgour, Bloody Harvest: prelievo di organi ai praticanti del Falun Gong in Cina [Bloody Harvest of Falun Gong Practitioners in China, ndt], è stato candidato al Premio Nobel per la pace 2010.

In questo lavoro, hanno scoperto che la principale fonte di organi erano i praticanti del Falun Gong (chiamato anche Falun Dafa), un’antica pratica spirituale radicata nella cultura tradizionale cinese che insegna ai suoi aderenti a vivere secondo i principi di verità, compassione e tolleranza.

Grazie alla sua efficacia nel migliorare la salute, nel 1999 il Falun Gong ha attirato oltre 100 milioni di praticanti, tra cui il signor Zou.

La popolarità del Falun Gong, tuttavia, ha suscitato la gelosia del massimo dirigente del Pcc, Jiang Zemin: considerandola una minaccia al regime totalitario del regime comunista, il dittatore ha lanciato una brutale campagna di persecuzione contro questa pratica. La campagna di persecuzione in corso comprende imprigionamenti arbitrari, torture, lavori forzati e prelievi forzati di organi.

L’enfasi della pratica sui valori morali tradizionali, risalenti alla cultura buddista e taoista della Cina prima del regime comunista è stata percepita come una minaccia all’ideologia atea del Pcc.

David Matas, Maria Singh e John Deller durante la sessione di domande e risposte degli esperti dopo la proiezione di Organi di Stato alla Nsw Parliament House, Sydney, Australia, il 19 giugno 2024. (Lorrita Liu/The Epoch Times)

Il documentario è stato proiettato nelle principali città australiane, tra cui Canberra, Perth e Melbourne, per concludersi a Sydney il 19 giugno.

Raymond Zhang, regista di Organi di Stato, ha dichiarato di aver dedicato sei anni alla realizzazione del documentario.

Per ricostruire la storia in modo veritiero, ha superato molte difficoltà alla ricerca di testimoni del prelievo forzato di organi che fossero abbastanza coraggiosi da farsi intervistare, compresi i familiari delle vittime, i testimoni e i medici coinvolti nel prelievo di organi vivi.

«Milioni di famiglie hanno perso i loro cari a causa di questo crimine di Stato, che è paragonabile all’olocausto della Seconda Guerra Mondiale», ha dichiarato Zhang.

«Con la differenza che è ancora in corso».

 

Articolo in lingua inglese: CCP Makes Nearly $9 Billion Annually From Medical Genocide, Lawyer Estimates

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