Il digiuno intermittente 5:2 per la salute cerebrale degli anziani

Di  Jennifer Sweenie

Uno studio pubblicato su Cell Metabolism a giugno suggerisce che il digiuno intermittente 5:2 potrebbe avere un impatto positivo sulla salute del cervello degli anziani.

La ricerca mostra che seguire un regime di digiuno intermittente può migliorare la funzione cognitiva e la salute generale del cervello. I risultati suscitano interesse nell’esplorazione dei potenziali benefici del digiuno e della funzione cerebrale negli individui più anziani.

Studio – dettagli

Lo studio ha misurato gli effetti del digiuno intermittente 5:2 su importanti biomarcatori sia negli uomini che nelle donne a rischio di sviluppare una funzione cognitiva compromessa. Per otto settimane tutti i partecipanti hanno mantenuto la «dieta sana» del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), composta da frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre, latticini a basso contenuto di grassi e limiti di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il gruppo «vivere in salute» (Hl) che seguiva la dieta Usda 7 giorni alla settimana e il gruppo di digiuno intermittente (If) che ha sostituito tutti i pasti con due frullati totali di 480 calorie nei due giorni di digiuno.

Il campione dello studio era composto da 40 adulti di età pari o superiore a 55 anni che presentavano resistenza all’insulina e una funzione cognitiva sana. La ratio dei ricercatori riguardo alla demografia era che: «La prevalenza di Ir [resistenza all’insulina, ndr] aumenta con l’età e l’obesità; pertanto, gli adulti più anziani in sovrappeso sono a maggior rischio di un invecchiamento cerebrale accelerato e di Ad/AdRD [malattia di Alzheimer e demenze correlate, ndr]».

Entrambi i gruppi hanno registrato benefici complessivi nella resistenza all’insulina e un rallentamento del ritmo di invecchiamento cerebrale dai rispettivi piani dietetici. Tuttavia, il gruppo di digiuno intermittente ha mostrato un miglioramento nella memoria e nella funzione esecutiva a un tasso del 20% superiore rispetto al gruppo che seguiva esclusivamente la dieta «vivere in salute». Il gruppo del digiuno intermittente ha anche perso più peso. Nessun gruppo ha registrato cambiamenti nei biomarcatori per la malattia di Alzheimer.

Il digiuno intermittente 5:2 e i suoi benefici

Il digiuno 5:2 è una versione del digiuno intermittente che prevede un’assunzione dietetica normale per cinque giorni alla settimana e un’assunzione calorica ridotta per due giorni. Nei giorni di restrizione, le donne tipicamente riducono l’assunzione calorica a circa 500 calorie e gli uomini a circa 600 calorie. La dieta è stata popolarizzata dal defunto Michael Mosley, che ha scritto The Fast Diet ed era un giornalista medico britannico.

In quali giorni ridurre le calorie dipende dalla persona. James Hook, un chiropratico di Neurogan Health, ha scritto a Epoch Times in un’email: «Puoi scegliere in quali due giorni della settimana vuoi digiunare, ma idealmente questi non dovrebbero essere consecutivi. Altrimenti, i tuoi livelli di energia non saranno mantenuti».

Questo approccio scaglionato all’alimentazione si ritiene offra benefici per la salute come la perdita di peso, un miglioramento della salute metabolica e una riduzione del rischio di alcune malattie croniche. Il deficit calorico creato dai giorni di restrizione è considerato un mezzo sicuro ed efficace per la perdita di peso complessiva nel tempo, se si rispetta il programma e si segue una dieta normale e sana nei giorni di pausa. Hook ha spiegato: «I principali benefici sono che il tuo metabolismo è significativamente migliorato come risultato di questo».

Uno studio clinico pubblicato nel 2020 su Clinical Nutrition ha trovato che un tipico regime di digiuno intermittente 5:2 consiste in un’assunzione di carboidrati bassa, proteine elevate e grassi moderati. Lo studio ha rilevato che nei giorni di digiuno i partecipanti consumavano più calorie dalle proteine rispetto ai giorni non di digiuno e che l’assunzione calorica complessiva diminuiva dopo sei settimane nonostante l’inclusione di giorni senza restrizioni.

Nel mese di giugno, uno studio clinico pubblicato su Jama Network Open ha scoperto che il digiuno intermittente 5:2 era più efficace per la perdita di peso e mostrava migliori risultati glicemici nei diabetici di tipo 2 rispetto ai comuni farmaci metformina ed empagliflozin, cosa che lo rende un’opzione di intervento potenzialmente priva di farmaci nelle fasi iniziali della malattia.

Potenziali limitazioni del digiuno intermittente 5:2

La dieta di digiuno 5:2 potrebbe non essere adatta a tutti, in quanto può presentare alcune limitazioni.

1. Non è sostenibile per alcuni

Uno dei maggiori ostacoli con il digiuno è che molte persone trovano difficile attenersi a un modello di alimentazione ristretto. Il consumo di cibo normale per cinque giorni e una drastica riduzione delle calorie per due giorni non consecutivi ogni settimana possono portare a situazioni di squilibrio e rendere difficile il mantenimento nel lungo termine. Inoltre, le persone possono essere inclini a rinunciare a causa di effetti collaterali come la fame e la fatica.

Dan Gallagher, un dietista registrato di Aegle Nutrition, ha suggerito una possibile soluzione in un’email a Epoch Times: «È importante mantenere una buona idratazione, sia con acqua che con elettroliti, quando si sta digiunando. Questo aiuterà con i dolori della fame e contribuirà a mantenere i livelli di energia più alti, il che ti aiuterà a evitare di interrompere il digiuno.»

2. Potenziale di abbuffate

Nei giorni non di digiuno, esiste il rischio di abbuffarsi per alcune persone che cercano di compensare la restrizione calorica dei giorni di digiuno. Questa abitudine può annullare i benefici ottenuti dai giorni di digiuno. Secondo Hook, «Le persone potrebbero non essere abituate a digiunare e possono cercare di bilanciare la loro assunzione calorica dopo questi giorni mangiando più di quanto farebbero normalmente».

3. Mancanza di equilibrio nutrizionale

Mantenere un equilibrio nutrizionale adeguato nei giorni di digiuno, quando l’assunzione calorica è ridotta, può essere una sfida. Se non gestito con attenzione, questo potrebbe portare a carenze di nutrienti essenziali.

4. Potenziale di sviluppare disturbi alimentari

Alcuni individui possono sviluppare un rapporto malsano con il cibo o un approccio ossessivo al digiuno e al conteggio delle calorie o dei macronutrienti, il che può portare ad abitudini alimentari disordinate.

5. Non adatto a tutti

Le donne in gravidanza o in allattamento, le persone con una storia di disturbi alimentari o quelle con determinate condizioni mediche dovrebbero consultare un professionista della salute prima di tentare il digiuno 5:2. Hook avverte: «Consiglierei a chiunque sia vulnerabile di non intraprendere questa pratica, in particolare a coloro che hanno preoccupazioni sanitarie».

 

A parte le possibili limitazioni del digiuno 5:2 da considerare, questo metodo mostra promesse nel sostenere la salute cerebrale degli adulti anziani con il vantaggio aggiunto della perdita di peso. Tuttavia, per quanto riguarda la sola perdita di peso, un trial clinico pubblicato su Jama Internal Medicine nel 2017 ha concluso che alternare i giorni di digiuno non porta a vantaggi significativi nella perdita di peso o nel mantenimento del peso rispetto a una semplice restrizione calorica quotidiana.

Versione in inglese: 5:2 Intermittent Fasting Promising for Brain Health in Older Adults–Study

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