I due generali cinesi purgati non volevano attaccare Taiwan

Di Pinnacle View Team

I precedenti ministri della Difesa cinesi Li Shangfu e Wei Fenghe sono stati espulsi dal Partito Comunista Cinese (Pcc) e dall’esercito, e privati dei loro titoli di generale. Entrambi sono stati accusati di presunte violazioni della disciplina politica, di rifiuto a cooperare con gli investigatori e di offerte e accettazioni di tangenti.

Un ex comandante della marina del Pcc ha affermato che il vero motivo della purga è che sia Li che Wei non volevano andare in guerra con Taiwan. Secondo le sue fonti, i soldati del Pcc si concentrano ora così tanto sullo studio politico che gli ufficiali trascorrono le giornate giocando a poker e a basket per passare il tempo, poiché l’addestramento militare è fermo.

La purga militare è comune nei Paesi comunisti

Guo Jun, redattore capo dell’edizione di Epoch Times di Hong Kong, ha dichiarato che l’accusa principale contro Li e Wei è di aver «tradito la fiducia del Comitato Centrale del Partito e della Commissione Militare Centrale». «Questo Comitato Centrale del Partito e la Commissione Militare Centrale si riferiscono in realtà a Xi Jinping. Infatti, entrambi erano un tempo le persone di cui Xi Jinping si fidava di più nell’esercito».

«Il regime comunista si basa sulla violenza, con il potere che viene dalla canna di un fucile. Di conseguenza, più intensa è la lotta per il potere, più severe sono le purghe all’interno dell’esercito, con Joseph Stalin che è l’esempio più famoso. La purga militare attuale nell’esercito del Pcc è intensa quanto lo era durante l’era di Stalin».

Avversione alla guerra

Yao Cheng, un ex tenente colonnello della marina del Pcc fuggito negli Stati Uniti nel 2016, ha detto che Li e Wei sono stati espulsi dal Partito e dall’esercito perché non erano disposti a intraprendere una guerra con Taiwan: «Non sono stati condannati solo per corruzione nell’esercito. La corruzione nell’esercito è diffusa, e influenza la gestione del personale, delle finanze e delle risorse. Il dipartimento logistico, noto per la corruzione, non ha visto arresti di alto profilo».

Le sue fonti nell’esercito cinese gli hanno detto che la Forza Missilistica dell’esercito ha particolarmente paura della guerra.

«Se il Pcc decidesse di attaccare Taiwan, la sua marina e aeronautica non potrebbero competere con gli Stati Uniti e il Giappone, lasciando la Forza Missilistica come arma finale. L’esercito degli Stati Uniti mirerebbe dapprima a colpire e paralizzare la Forza Missilistica per eliminare questa minaccia».

«Due anni fa, gli Stati Uniti hanno pubblicato un dettagliato rapporto di 255 pagine sulla Forza Missilistica, mettendo in evidenza le sue capacità di deterrenza. Dopo discussioni strategiche ed esercitazioni nel 2019, si è concluso che un attacco a Taiwan non era fattibile, con l’80-90 percento dei generali della Forza Missilistica contrari alla mossa».

«Le accuse contro Li e Wei includono questioni politiche: principalmente la loro mancanza di allineamento con la strategia di Xi Jinping di unificare Taiwan con la forza».

Secondo le fonti di Yao, Xi potrebbe lanciare una guerra per unificare Taiwan con la forza tra il 2025 e il 2027 o anche prima. «Recentemente, la polizia marittima del Pcc ha intercettato e sequestrato una barca da pesca taiwanese nelle acque al largo di Kinmen, segnando una significativa escalation. Questa mossa fa parte di una strategia più ampia: innanzitutto, imporre un blocco. Il blocco stesso non è l’obiettivo finale ma una tattica per stringere gradualmente l’accerchiamento e provocare Taiwan».

«In secondo luogo, spingendosi nelle aree di 48 miglia nautiche, 24 miglia nautiche e infine 12 miglia nautiche da Taiwan, il Pcc mira a forzare una risposta. Il Pcc sta aspettando che Taiwan spari il primo colpo. Pertanto, la situazione sta diventando sempre più urgente e Taiwan affronta una crescente pressione».

Yao ha detto che la cosiddetta campagna anticorruzione nell’esercito sta giungendo al termine perché Xi ha bisogno di prepararsi alla guerra. «Xi Jinping crede che sia giunta l’opportunità di attaccare Taiwan. Nell’esercito, l’obbedienza è un dovere. Una volta iniziata una guerra, il mancato rispetto degli ordini comporta severe punizioni secondo la legge marziale. Nonostante molti non vogliano andare in guerra, l’opposizione è futile data la situazione attuale. In superficie, le persone obbediscono alle autorità centrali, ma nel profondo provano risentimento nei loro confronti».

Studio politico intensivo

Yao afferma che, secondo le sue fonti, l’esercito del Pcc sta conducendo rigorose sessioni di studio politico per fare il lavaggio del cervello ai soldati affinché combattano: «In passato, il rapporto tra addestramento militare e lavoro politico era 70 a 30, con il 70 percento dedicato all’addestramento militare e il 30 percento al lavoro politico. Oggi, l’addestramento militare ha in gran parte ceduto il posto allo studio politico, che si concentra sull’unificazione del pensiero e sull’allineamento con il Comitato Centrale del Pcc. Vengono costantemente emessi dall’alto dei documenti politici, lasciando poco tempo per l’addestramento militare».

Un amico di Yao che è un ufficiale militare gli ha detto che lo staff al quartier generale militare ora è molto rilassato, mentre gli ufficiali del dipartimento politico sono sopraffatti dal lavoro. Il personale del quartier generale militare trascorre le giornate giocando a poker e a basket perché l’addestramento militare si è fermato. In altre parole, l’intero esercito è ben consapevole della posizione della Commissione Militare Centrale, che enfatizza lo studio politico e implementa rigorosamente le direttive del Comitato Centrale del Partito, concentrandosi principalmente su questioni politiche.

L’osservatore della Cina Shi Shan, collaboratore dell’edizione cinese di Epoch Times, ha detto che una situazione simile è accaduta più volte nell’esercito del Pcc. «Spesso entrano in questo tipo di lotta: cosa è più importante, la politica o l’addestramento militare? Durante la Rivoluzione Culturale, il Pcc ha represso molti generali di alto rango, come Luo Ruiqing. Quando le Guardie Rosse andarono ad arrestarlo, affermarono che enfatizzava solo l’addestramento militare e non la politica. Fu picchiato così gravemente che si gettò da un edificio [nel tentativo di suicidio, ndr] e rimase paralizzato».

Sostiene che anche se il Pcc si concentra più sulla politica che sull’addestramento militare, ciò non impedisce di iniziare una guerra molto presto: «Durante la Rivoluzione Culturale, nonostante i disordini politici, il Pcc ha comunque partecipato a conflitti come la battaglia sull’Isola di Zhenbao. La volontà politica dei piani alti del Pcc è fondamentale».

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times

Versione in inglese: Why the Chinese Regime’s Purge of 2 Generals Is Linked to Its Taiwan Invasion Plans

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