Focolaio di vaiolo delle scimmie, cos’è e a cosa fare attenzione

Di Ben Lam; JoJo Novaes

La recente epidemia di vaiolo delle scimmie (Mpox) in Africa è stata definita un’emergenza di salute pubblica globale. Il dottor Lin Xiaoxu, esperto di virologia ed ex direttore del laboratorio di malattie virali del Walter Reed Army Institute of Research, ha spiegato i sintomi dell’infezione da Mpox e le vie di trasmissione nel programma Health 1+1 di Epoch Times.

Una nuova ondata in Africa attira una rinnovata attenzione

Il 14 agosto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che l’aumento dei casi di Mpox costituisce un’emergenza di salute pubblica di portata internazionale. L’ultimo allarme di questo tipo era stato lanciato nel luglio 2022 e si è concluso nel maggio 2023, quando i casi globali hanno continuato a diminuire.

Il comunicato stampa menziona che nel 2023 un nuovo ceppo virale, il clade 1b, è apparso in Congo e da allora si è diffuso rapidamente, causando un aumento significativo dei casi di Mpox. A luglio 2024, più di 100 casi del nuovo ceppo virale sono stati segnalati in quattro Paesi limitrofi al Congo, ovvero Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda.

Secondo gli ultimi dati, all’8 settembre, un totale di 3.900 casi confermati, compresi 32 decessi, sono stati segnalati quest’anno in 15 Paesi africani. La Repubblica Democratica del Congo (5.160 casi), il Burundi (385 casi) e la Nigeria (55 casi) sono i tre Paesi più colpiti.

A livello globale, 36 Paesi hanno segnalato dei casi nel luglio di quest’anno e il numero di nuovi casi è aumentato dell’11,3% rispetto al mese precedente. La maggior parte di essi proviene dall’Africa (54,3%) e dalle Americhe (23,1%).

Dal 1° gennaio 2022, i primi 10 Paesi con il maggior numero di casi confermati di Mpox sono Stati Uniti (33.556 casi), Brasile (11.841 casi), Spagna (8.104 casi), Congo (4.395 casi), Francia (4.283), Colombia (4.256), Messico (4.132), Regno Unito (4.018), Perù (3.939) e Germania (3.886). Essi rappresentano l’80% di tutti i casi segnalati a livello globale.

Sintomi di Mpox

Lin ha dichiarato che il Mpox ha sintomi simili a quelli del vaiolo e si può dire che sia una «forma lieve di vaiolo». I sintomi principali sono eruzione cutanea, febbre, mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, stanchezza, eccetera. Non è difficile diagnosticare l’infezione se appaiono papule e vesciche sulle parti esposte del corpo, come il viso e le mani, ha aggiunto.

Quando diventa grave, la Mpox può causare danni al sistema nervoso, meningite e congiuntivite, tra le altre condizioni. Lin ha spiegato che la maggior parte dei casi che progrediscono da gravi a mortali sono dovuti a un deficit immunitario del paziente, che permette al virus di diffondersi più rapidamente.

Tuttavia, le fasi iniziali della Mpox non sono così evidenti. Lin ha aggiunto che, poiché il periodo di incubazione del virus Mpox può durare 21 giorni, i pazienti potrebbero non esserne consapevoli e quindi non interrompere comportamenti che potrebbero facilmente diffondere il virus durante la fase iniziale dell’infezione. Ad esempio, chi è sessualmente attivo ha maggiori probabilità di diffondere il virus al proprio partner.

I maschi rappresentano oltre il 90% dei casi

Secondo i dati presentati all’Oms, al 31 luglio sono stati riscontrati circa 90.000 casi di Mpox: il 96,4% dei pazienti è di sesso maschile e il 79,3% ha un’età compresa tra i 18 e i 44 anni. Dei circa 35.000 casi con informazioni sull’orientamento sessuale, l’85,5% dei casi erano  maschi omosessuali.

Lin ha spiegato che il Mpox si diffonde principalmente attraverso i rapporti sessuali, soprattutto tra uomini. Questi comportamenti sessuali possono causare danni agli organi sessuali e facilitare l’invasione del virus, causando così l’infezione. In più, il virus Mpox può essere trasmesso anche attraverso altri mezzi di contatto. Anche i vestiti, le lenzuola, gli asciugamani e le stoviglie dei pazienti affetti da Mpox possono trasmettere il virus, il che rende il personale medico vulnerabile alla sua infezione quando assiste i pazienti.

Modi per prevenire la diffusione della Mpox

L’Oms indica che la maggior parte delle persone affette da Mpox dovrebbe guarire entro due o quattro settimane. Durante questo periodo, si consiglia ai pazienti di adottare le seguenti misure per alleviare i sintomi ed evitare di infettare altri:

  • Rimanere in isolamento a casa, in una stanza ben ventilata o in ospedale, se necessario.
  • Lavarsi spesso le mani con sapone o disinfettante, soprattutto prima e dopo aver toccato le ferite.
  • Mantenere la pelle asciutta e scoperta quando si è soli.
  • Indossare una mascherina e coprire la zona colpita quando si è in compagnia di altre persone finché l’eruzione cutanea non guarisce.
  • Evitare di toccare gli oggetti negli spazi condivisi e disinfettare frequentemente gli spazi condivisi.
  • Sciacquare le ulcere orali con acqua salata.
  • Per curare le ulcere del corpo, fare bagni caldi con bicarbonato di sodio o sali di Epsom.

Come prevenire l’infezione

  1. L’uso del preservativo durante i rapporti sessuali è utile per ridurre le probabilità di infezione da Mpox, ma non può prevenire la diffusione causata dal contatto pelle-pelle o orale-pelle.
  2. Se siete stati a contatto con un paziente affetto da Mpox, monitoratevi per 21 giorni per individuare eventuali sintomi di infezione. Durante questo periodo, prestare particolare attenzione al contatto con gli altri, evitando ad esempio i contatti sessuali.
  3. Il personale medico deve indossare un’adeguata attrezzatura di protezione personale e seguire le procedure di sicurezza quando assiste i pazienti affetti da Mpox.

 

Articolo in lingua inglese: Health Advisory on Monkeypox Outbreak

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