Cina, insoddisfazione e disperazione portano a tensioni e omicidi contro i funzionari del Pcc

Di i Michael Zhuang e Shawn Lin

Un’ondata di omicidi mirati contro funzionari provinciali e municipali sta colpendo la Cina, con almeno sei casi prominenti occorsi negli ultimi tre mesi.

Secondo gli osservatori della Cina, questi incidenti hanno attirato l’attenzione sul crescente malcontento sociale e le frustrazioni tra il pubblico cinese nel contesto di difficoltà economiche e repressione politica.

Secondo Lai Jianping, ex avvocato di Pechino e presidente della Federazione per una Cina Democratica in Canada, la violenza contro i funzionari cinesi fa parte di un modello più ampio di resistenza a un regime sempre più oppressivo. E gli sforzi di Pechino per mantenere il controllo con la forza potrebbero creare una situazione pericolosa.

Una serie di omicidi

I conflitti tra funzionari cinesi sono aumentati.

Il 1° ottobre, un vice capo dell’unità Swat locale ha ucciso il sindaco di Shaoyang, nella provincia dell’Hunan, e poi si è suicidato. L’omicida era un noto poliziotto che aveva ricevuto diversi premi.

Sebbene le informazioni ufficiali siano scarse a causa di un blackout mediatico imposto dal Partito Comunista Cinese (Pcc), il produttore televisivo cinese indipendente Li Jun ha recentemente dichiarato a Epoch Times che le discussioni online in Cina suggeriscono che i motivi del leader Swat includessero frustrazione professionale e conflitti personali.

Un altro caso di alto profilo è stato l’omicidio di Liu Wenjie, capo del Dipartimento delle Finanze della provincia dell’Hunan. A metà settembre, Liu, 58 anni, ha litigato con uno dei sospetti prima di cadere dal suo balcone al 13° piano.

Sebbene la polizia abbia negato qualsiasi collegamento precedente tra Liu e i due sospetti, i media cinesi hanno riportato che i sospetti conoscevano Liu per motivi professionali. Entrambi i sospetti sono morti lo stesso giorno. Uno è caduto dal balcone con Liu, mentre l’altro è deceduto accidentalmente mentre tentava di fuggire.

Ad agosto, un presidente di una banca locale nella provincia dell’Hebei è stato accoltellato a morte nel suo ufficio da un ex dipendente, e un giudice locale nella provincia dell’Henan è stato ucciso da un querelante insoddisfatto della sentenza giudiziaria.

«A metà luglio, un vicesindaco di Xianyang, nella provincia nordoccidentale cinese di Shaanxi, è stato assassinato insieme alla sua famiglia.

È aumentato recentemente anche il fenomeno del whistleblowing all’interno dei settori legali e dell’applicazione della legge in Cina, con molti funzionari che accusano apertamente i colleghi di corruzione e abuso di potere.

Fattori scatenanti del malcontento sociale in Cina

Degli osservatori della Cina hanno collegato l’aumento degli omicidi al crescente malcontento sociale nel Paese.

Secondo Lai, la crescente violenza contro i funzionari del Pcc indica problemi più profondi e sistemici: «Negli ultimi anni, i cittadini cinesi comuni si sono rivolti l’uno contro l’altro per frustrazione, ma ora la rabbia è diretta verso i funzionari».

«La repressione politica e il declino economico hanno limitato le condizioni di vita delle persone, lasciando molti senza sbocchi per le loro lamentele, se non la vendetta violenta contro il sistema stesso che li opprime».

Le difficoltà economiche della Cina hanno aggravato le tensioni. La perdita di posti di lavoro, le crisi del debito e il deterioramento della rete di sicurezza sociale hanno ulteriormente spinto molti al limite.

Chen Weijian, un dissidente cinese con sede in Nuova Zelanda e redattore della rivista Beijing Springs, ha scritto in un articolo recente che il rallentamento economico ha reso la vita insostenibile per molti in Cina.

Secondo Chen, la maggior parte di queste persone si trova in un vicolo cieco senza alcuna speranza in vista; soffrono di problemi di salute mentale e non ricevono supporto per il loro benessere sociale.

Di conseguenza, alcuni scelgono di porre fine alla propria vita, mentre altri ricorrono a vendicarsi contro la società: «Un esempio di questo fenomeno è stato An Yaohong, un dipendente statale di lungo corso nella provincia dello Shanxi. Le sue difficoltà finanziarie e l’indifferenza burocratica del Pcc si sono rivelate devastanti per lui. An, la cui casa è stata demolita durante una confisca immobiliare guidata dallo Stato, ha visto la sua vita precipitare nel caos, soprattutto dopo non aver ricevuto alcun risarcimento per la sua perdita. Alla fine, a giugno, An ha reagito pugnalando il funzionario del Pcc responsabile della demolizione.

In Cina, sotto il comunismo, tutte le terre appartengono allo Stato. Quando i cittadini cinesi acquistano una casa, possiedono solo l’edificio (e non il terreno su cui poggia). Negli anni, ciò ha portato milioni di cinesi a perdere le loro case mediante demolizioni forzate e trasferimenti forzati di villaggi e persino intere città, quando i governi locali hanno deciso di riappropriarsi delle terre per un uso più redditizio.

«La crisi economica ha intensificato la crisi politica», ha affermato Lai. «Se le condizioni economiche fossero migliori, alcune delle pressioni sociali e politiche potrebbero essere temporaneamente mascherate; ma, con l’economia in declino, le persone sono disperate».

Il dissidente cinese e attivista per la democrazia Wang Dan ha dichiarato nel suo recente canale YouTube in lingua cinese che sotto il Pcc la mancanza di Stato di diritto ha reso incredibilmente difficile per i cittadini comuni cercare giustizia e rimediare ai torti. La maggior parte di quegli atti violenti – ha affermato – è stata compiuta da persone ai margini della società cinese che hanno subito per molto tempo abusi di potere istituzionalizzati.

Wang ha affermato che il problema nella società cinese è dovuto al regime oppressivo del Pcc e che tali casi di vendetta violenta potrebbero aumentare in futuro: «Questa [vendetta violenta, ndr] non è incentivata in una società governata dalla legge, ma dobbiamo enfatizzare che la Cina non è un Paese governato dalla legge».

 

Versione in inglese: Assassinations Targeting CCP Officials Highlight Rising Tensions in China, Experts Say

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