Casa Bianca: niente cessate il fuoco finché Hamas non rilascerà tutti gli ostaggi

Di Josee Ng

Il presidente Joe Biden insiste sul fatto che i colloqui sul cessate il fuoco potranno iniziare solo dopo la liberazione di tutti gli ostaggi di Hamas.

Quando, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca su «Bidenomics», gli è stato chiesto se avrebbe sostenuto le richieste di cessate il fuoco, Biden ha affermato: «Dovremmo liberare quegli ostaggi e poi potremo parlarne».

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, d’accordo con Biden, ha comunicato alla Cnn: «Pensavo che il messaggio fosse abbastanza chiaro per Hamas: liberare tutti gli ostaggi. Questa deve essere la prima mossa. Devono rilasciare tutti gli ostaggi. Non stiamo parlando di un cessate il fuoco in questo momento. In realtà, non crediamo che questo sia il momento per un cessate il fuoco».

Kirby ha sottolineato che il governo degli Stati Uniti sta lavorando senza sosta insieme ai governi israeliano ed egiziano per portare aiuti a Gaza attraverso il valico meridionale di Rafah verso l’Egitto, mentre sono in corso i negoziati per il rilascio di tutti gli ostaggi americani.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha spiegato ai giornalisti che qualsiasi cessate il fuoco concederebbe ad Hamas il tempo di riposarsi e riorganizzarsi, e «di prepararsi a continuare a lanciare attacchi terroristici contro Israele».

«Ci sono razzi, che continuano a essere lanciati da Gaza contro Israele. Potete capire perfettamente perché questa è una situazione intollerabile per Israele, poiché sarebbe una situazione intollerabile per qualsiasi Paese che abbia subito un attacco terroristico così brutale e continui a vedere la minaccia terroristica proprio al suo confine».

Russia, Cina e Iran sono tra le voci che chiedono un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

I commenti dei funzionari della Casa Bianca sono arrivati ​​poco dopo il rilascio da parte di Hamas di altri due ostaggi israeliani, una mossa attribuita ai negoziati umanitari condotti da Egitto e Qatar.

Hamas libera due anziani ostaggi israeliani

Lunedì 23, Hamas ha rilasciato Yocheved Lifshitz, 85 anni, e Nurit Cooper, 79 anni, da Gaza in Egitto attraverso il valico di Rafah, dove delle ambulanze li attendevano per le cure mediche urgenti.

Le due donne israeliane sono state rapite insieme ai loro mariti dalle loro case nel Kibbutz Nir Oz quando Hamas ha lanciato il suo attacco oltre confine nel sud di Israele il 7 ottobre.

I loro mariti, rispettivamente di 83 e 85 anni, rimangono prigionieri di Hamas.

Dopo il rilascio delle donne, l’ufficio del primo ministro israeliano ha espresso gratitudine all’Egitto e alla Croce Rossa per l’assistenza durante i negoziati e il trasferimento. «Il governo di Israele, l’Idf e l’intero apparato di sicurezza continueranno a lavorare con le migliori capacità e a fare ogni sforzo per localizzare tutti i dispersi e riportare a casa tutti i prigionieri», ha dichiarato l’ufficio del primo ministro israeliano. su X.

Due ostaggi americani rilasciati la scorsa settimana

Venerdì 20, Hamas ha liberato due ostaggi americani, Judith Tai Raanan e Natalie Raanan.
Judith Raanan, 59 anni, e sua figlia Natalie, 17 anni, stavano visitando Nahal Oz, un kibbutz situato a circa un miglio dal confine di Gaza.

La visita faceva parte di un viaggio che hanno fatto dalla loro residenza a Evanston, Chicago, per commemorare le festività ebraiche e celebrare l’85esimo compleanno della madre di Judith.

La madre e la figlia sono state consegnate alle forze israeliane al confine con la Striscia di Gaza, come ha confermato l’ufficio del primo ministro israeliano.

Il gruppo ha dichiarato che avrebbe rilasciato i due per motivi umanitari come parte di un accordo con il governo del Qatar.

Secondo quanto riferito, il Qatar detiene una grande influenza su Hamas e in precedenza ha contribuito a mediare le tregue tra il gruppo islamico con sede a Gaza e Israele.

Circa 200 ostaggi sono ancora tenuti prigionieri dal gruppo in seguito all’attacco a sorpresa contro Israele all’inizio di questo mese.

Dopo il loro rilascio, il presidente Biden ha dichiarato in di essere «felicissimo che presto si riuniranno alla loro famiglia. Come presidente, non ho priorità più alta della sicurezza degli americani tenuti in ostaggio in tutto il mondo».

Il numero di ostaggi confermati sequestrati durante l’attacco da parte di uomini armati di Hamas, che hanno devastato le comunità dei kibbutz e le basi militari nel sud di Israele, è stato portato a 222 persone, come riportato lunedì 23 da funzionari israeliani.

In seguito agli atti brutali di Hamas in Israele, che hanno innescato una risposta militare da parte della Knesset che ora cerca di eliminare Hamas una volta per tutte, la Striscia di Gaza che ospita una popolazione densamente abitata di due milioni di palestinesi è sull’orlo di una catastrofe umanitaria, hanno avvertito le Nazioni Unite.

Le scorte vitali sono scarse in modo allarmante per i civili intrappolati nel conflitto in corso tra Hamas e Israele, e l’incombente prospettiva di un’invasione di terra da parte di Israele aumenta l’urgenza della situazione.

 

Articolo in inglese: White House Says No Ceasefire Until Hamas Releases All Hostages

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