Muscoli forti sono “il segreto” alla base della salute

di Redazione ETI/Sheramy Tsai
22 Marzo 2025 6:14 Aggiornato: 22 Marzo 2025 6:14

Fin dalla giovane età si impara a mettere da parte risorse per il futuro, ma cosa accadrebbe se lo stesso impegno fosse dedicato alla salute? Il muscolo scheletrico, spesso ignorato, emerge come un elemento chiave per la longevità. La dottoressa Gabrielle Lyon, medico di famiglia e autorità nella medicina muscolo-centrica, lo considera «il vero organo della longevità».

Studi scientifici lo confermano: una ricerca del 2014 pubblicata sull’American Journal of Medicine ha rilevato che gli anziani con maggiore massa muscolare hanno minori probabilità di morte prematura, indipendentemente da altri fattori di rischio. E che la massa corporea totale è un indicatore inadeguato di prognosi negli anziani. Nel suo libro “Forever Strong”, la dottoressa Lyon ribadisce: «Più alta è la massa muscolare sana, maggiore è la protezione contro mortalità e morbilità da ogni causa».

COS’È LA SARCOPENIA?

La sarcopenia è la perdita progressiva di massa e forza muscolare scheletrica, un fenomeno che inizia già a 30 anni e si accentua con l’età. Tra i sintomi: riduzione della forza, difficoltà nei movimenti e perdita di volume muscolare. Secondo l’Alliance for Aging Research, colpisce circa il 10% degli over 60 e quasi il 50% degli over 80.

«Si perde tra il 5% e il 15% della massa muscolare ogni decennio», spiega il dottor Sandeep Palakodeti, direttore alla Rebel Health Alliance.

Ma la sarcopenia non è solo perdita muscolare. Uno studio del 2012 pubblicato su Frontiers in Physiology indica che la forza cala da due a cinque volte più rapidamente della massa, aumentando il rischio di disabilità. Tra le cause principali: cambiamenti ormonali, inattività, scarsa alimentazione e malattie croniche.

L’impatto economico è rilevante: uno studio del 2019 pubblicato sul Journal of Frailty and Aging stima un costo di 40,4 miliardi di dollari l’anno per le ospedalizzazioni legate alla sarcopenia. Gli over 40 colpiti da questa condizione presentano quasi il doppio delle probabilità di ricovero rispetto a chi ne è esente.

IL COSTO NASCOSTO DELLA PERDITA MUSCOLARE

La sarcopenia aumenta il rischio di cadute, fragilità, ospedalizzazioni e morte. Una minore forza muscolare compromette equilibrio e mobilità, rendendo le cadute più frequenti e il recupero più difficile.

Uno studio del 2019 pubblicato su Journals of Gerontology Series A ha rilevato che chi ha poca forza muscolare ha il 50% di probabilità in più di morire prematuramente, anche considerando altri fattori di rischio. «Mantenere la forza muscolare, soprattutto in età avanzata, è cruciale per la longevità e l’indipendenza», spiega Kate Duchowny, epidemiologa e autrice principale dello studio.

La debolezza muscolare è associata a resistenza insulinica, diabete e sindrome metabolica. Inoltre, limita la capacità di svolgere attività quotidiane, innescando un circolo vizioso di inattività e declino fisico.

La perdita muscolare aumenta anche la vulnerabilità a lunghi periodi di immobilità, rallentando il recupero e accelerando l’atrofia. Il dottor Andy Galpin, professore di kinesiologia alla California State University–Fullerton, lo spiega così: «L’atrofia è perdita muscolare. Essendo più deboli si fa meno, peggiorando la situazione in una spirale discendente».

Una revisione del 2018 su Annals of Medicine collega la bassa massa muscolare a maggiori complicanze chirurgiche, degenze ospedaliere più lunghe e ridotta qualità della vita.

MUSCOLI: UN AIUTO PER LA SOPRAVVIVENZA NEI MALATI DI CANCRO

Nei pazienti oncologici, la perdita muscolare è spesso legata alla cachessia, sindrome debilitante associata alla malattia e ai trattamenti. Secondo il National Cancer Institute, colpisce fino all’80% dei pazienti con cancro avanzato e contribuisce direttamente a circa il 30% dei decessi.

La cachessia provoca un rapido declino di massa muscolare e forza, peggiorando la qualità di vita e la tolleranza ai trattamenti. La chemioterapia può aggravare il quadro, inducendo ulteriore perdita muscolare e atrofia.

Mantenere la massa muscolare migliora gli esiti terapeutici. Una revisione del 2021 pubblicata su International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity ha evidenziato che un allenamento muscolare regolare riduce il rischio di morte per cancro del 19%. Inoltre, chi lo pratica ha una minore incidenza di cancro renale (-26%).

MUSCOLI E SALUTE A LUNGO TERMINE

I muscoli regolano ormoni, riducono le infiammazioni e controllano la glicemia. L’esercizio fisico favorisce l’autofagia, processo che elimina le cellule danneggiate rallentando l’invecchiamento. Uno studio del 2011 su Autophagy conferma il ruolo centrale dell’autofagia nella salute muscolare.

Con l’età, la priorità non è solo vivere più a lungo, ma vivere meglio. Il dottor Palakodeti distingue tra durata della vita e durata della salute: il periodo vissuto senza malattie croniche o disabilità. «A 80 anni voglio vivere indipendente, alzarmi da una sedia senza aiuto, avere hobby autonomi. La forza muscolare è essenziale».

Oltre alla salute fisica, i muscoli influenzano anche il benessere mentale. Uno studio del 2022 pubblicato su Journal of Cachexia, Sarcopenia and Muscle ha rilevato che una minore forza muscolare è associata a un rischio maggiore di depressione e ansia. Una riduzione di 5 kg nella forza di presa aumenta del 7% il rischio di depressione e dell’8% quello di ansia.

AUMENTARE LA LONGEVITÀ CON I MUSCOLI

Preservare la salute muscolare è un investimento per il futuro. L’allenamento di forza e un’alimentazione adeguata sono strategie chiave per mantenere i muscoli e ridurre il rischio di malattie croniche.

Uno studio del 2023 pubblicato su Medicine (Baltimore) mostra che l’esercizio contro resistenza, da solo o abbinato a una dieta corretta, migliora significativamente massa, forza e funzionalità fisica nelle persone di mezza età e anziane. Investire oggi nella forza muscolare significa garantirsi una vita più lunga, sana e indipendente domani.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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