Il ministro del Tesoro americano, Scott Bessent, ha sollevato «serie preoccupazioni» riguardo agli squilibri economici della Cina e alle «politiche sleali» durante una chiamata introduttiva con il suo omologo cinese. Bessent ha sottolineato che l’amministrazione Trump è impegnata a «perseguire politiche commerciali ed economiche che proteggano l’economia americana, il lavoratore americano e la sicurezza nazionale». Bessent ha inoltre detto al vicepremier cinese He Lifeng che Washington è particolarmente preoccupata per il narcotraffico proveniente della Cina.
Lo scambio avviene meno di tre settimane dopo che sono entrati in vigore ulteriori dazi del 10 percento sui prodotti cinesi, in ritorsione sia alle pratiche commerciali sleali cinesi sia al traffico di precursori del fentanyl, contro cui il regime comunista cinese sta facendo poco o nulla.
Poco dopo l’entrata in vigore dei dazi aggiuntivi, il regime cinese ha risposto con numerose misure, tra cui dazi del 10 percento sul carbone e sul gas naturale liquefatto statunitense, un’indagine su Google per pratiche anticoncorrenziali e nuove restrizioni sulle esportazioni di metalli.
Durante la videochiamata con Bessent il 21 febbraio, l’omologo cinese ha espresso le preoccupazioni di Pechino riguardo alle misure recentemente implementate dagli Stati Uniti, secondo il resoconto diffuso da Xinhua, l’agenzia di stampa del regime.
La dichiarazione ha definito il dialogo tra He e Bessent come «approfondito», osservando che hanno affrontato questioni relative alle relazioni economiche tra Cina e Usa, sebbene non siano stati divulgati dettagli specifici.
Prima dello scambio, Bessent ha evidenziato che una quantità significativa di prodotti chimici precursori utilizzati nella produzione del fentanyl arriva dalla Cina: «Vogliamo porre fine a questo molto rapidamente», ha dichiarato Bessent a Bloomberg Television il 20 febbraio.
Il ministro del Tesoro ha poi espresso preoccupazioni per la dipendenza della Cina dalle esportazioni, descrivendola come l’economia più «sbilanciata» della Storia, e ha invitato le autorità cinesi a riequilibrare l’economia e a concentrarsi maggiormente sul potere d’acquisto dei propri consumatori.
Trump ha dichiarato il 19 febbraio che «è possibile» stipulare un nuovo accordo commerciale con Pechino. Il presidente ha fatto riferimento al suo successo del passato nel concludere un accordo con la Cina, osservando: «Abbiamo concluso un ottimo accordo commerciale con la Cina. Ottimo per gli agricoltori, ottimo per i produttori».