Mattarella incontra vertici dell’imprenditoria a Tokyo

di Agenzia Nova
5 Marzo 2025 11:01 Aggiornato: 5 Marzo 2025 11:01

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato oggi a Tokyo a un incontro organizzato dalla Federazione delle federazioni economiche giapponesi (Keidanren, la Confindustria giapponese) con la partecipazione dei vertici dell’organizzazione e di esponenti di importanti realtà imprenditoriali giapponesi e italiane. Oltre al presidente della Repubblica, hanno preso la parola durante l’evento il vicepresidente e presidente del comitato Europa della Keidanren, Toshiaki Higashihara, e del viceministro parlamentare dell’Economia, del Commercio e dell’Industria del Giappone, Shinji Takeuchi. Il ruolo sempre più importante della cooperazione tra Italia e Giappone, in un contesto globale segnato da crescente instabilità e nuove tendenze protezionistiche, è stato al centro degli interventi di Mattarella e degli altri relatori.

Giappone e Italia, ha esordito Mattarella, celebreranno il prossimo anno il 160mo anniversario del trattato che segnò l’inizio formale dei loro rapporti bilaterali: rapporti che «andarono subito oltre le relazioni istituzionali e il commercio – oggetto dell’accordo di quel lontano 25 agosto 1866 – innestandosi, attraverso gli scambi culturali e interpersonali, nei processi di ammodernamento e di reciproca influenza che ne derivarono». Nei decenni, Italia e Giappone «hanno vissuto, fianco a fianco – civiltà millenarie – lungo il tortuoso viale della storia», attraversando «la stagione della modernità di fine Ottocento e inizio Novecento; il periodo, oscuro, dell’autoritarismo espansionistico». I due Paesi «hanno costruito, insieme, la via della democrazia e della pace nel Secondo dopoguerra, nel contesto internazionale che emergeva, dopo prezzi altissimi, dal drammatico conflitto mondiale». Entrambi «hanno saputo affermare lo stretto legame tra democrazia e prosperità, entrando, a buon diritto, tra i Paesi industrializzati del G7, seguendo principi come libertà, rispetto, multilateralismo. Entrambi Paesi trasformatori, abbiamo saputo fare della laboriosità dei nostri due popoli veicolo per un sempre maggiore sviluppo del commercio internazionale e della interdipendenza. Un legame, una somiglianza, che ancora oggi resistono e prosperano».

Come gli altri membri della Comunità internazionale, Italia e Giappone «si trovano oggi a dover fronteggiare nuove sfide, questioni globali che interpellano il nostro tempo. Il settore delle telecomunicazioni e l’ambiente digitale, il calcolo informatico, sono stati al centro della poderosa trasformazione di questi ultimi decenni», ha detto Mattarella. «Dall’ampia diffusione dei telefoni cellulari all’accesso immediato al web, all’intelligenza artificiale, siamo di fronte a un cambiamento paragonabile a quello delle rivoluzioni indotte a metà del XV secolo con l’invenzione dei caratteri mobili a stampa di Gutenberg. Ogni mutamento – ha detto il presidente della Repubblica – va governato e orientato a fini di crescita della collettività, affinché sia ‘per’ la persona e non ‘sulla’ persona”. Mattarella ha definito meritoria, in questo senso, l’iniziativa promossa dal Giappone durante la presidenza del G7, nel 2023, con il “Codice di Condotta di Hiroshima” rivolto alle organizzazioni che sviluppano sistemi avanzati di intelligenza artificiale: un testimone che il governo italiano ha raccolto durante la sua presidenza del G7, impegnandosi a darvi attuazione, con l’elaborazione un sistema di monitoraggio e validazione.

I temi di riflessione circa il futuro delle nostre società sono da tempo all’attenzione delle comunità imprenditoriali dei due Paesi. Mattarella ha ricordato a questo proposito l’idea di “Società 5.0” promossa dalla Keidanren, paradigma per integrare tecnologia ed esigenze della persona nella definizione di un “umanesimo digitale”. Si tratta, ha proseguito il presidente della Repubblica, «di questioni poste dalla ‘ageing society’ – la società degli anziani – comune al Giappone e all’Italia». In Giappone e in Italia i dati sull’aspettativa di vita sono lusinghieri, a riprova della qualità dell’ambiente e dei sistemi sanitari dei due Paesi. Bassi tassi di natalità – ha avvertito però il presidente – producono l’invecchiamento della popolazione, e uniti all’accelerazione tecnologica, innescano fenomeni con ampie ricadute sociali, imponendo di riformulare consolidati modelli di vita.

Oltre alla transizione digitale, Italia e Giappone sono egualmente impegnati nella transizione verde per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. La salvaguardia del pianeta e delle sue risorse, ha detto Mattarella, «non è un percorso che si possa affrontare in solitaria Usando il linguaggio della montagna è, piuttosto, una cordata che richiede fiducia e collaborazione, che si esprime con dialoghi, accordi, conferenze e protocolli, come quelli di Parigi, Glasgow e Dubai, seguiti poi da provvedimenti e comportamenti coerenti, animati da una volontà di concretizzazione». Europa e Giappone, ha aggiunto il presidente della Repubblica, hanno intrapreso, in parallelo, un percorso ambizioso: nel 2020 l’Unione Europea ha ufficialmente lanciato il Green Deal per raggiungere la neutralità climatica. Il Giappone, invece, nel 2023 ha approvato il GX Promotion Act, con ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.

I due Paesi lavorano altresì allo sviluppo di innovative tecnologie, puntando – tra le altre cose – su un’agricoltura sempre più sostenibile e sull’idrogeno come fonte di approvvigionamento energetico. L’Italia «è ai primi posti in Europa quanto a economia circolare, riciclo, energie rinnovabili. Il Giappone, invece, è tra i principali promotori a livello mondiale della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie per l’efficienza energetica». Si tratta di ambiti che guardano al futuro, «coinvolgono lo sviluppo di industrie in grado di generare milioni di posti di lavoro e una crescita considerevole». Ambiente, ricerca, sviluppo rappresentano secondo Mattarella “un connubio felice”: «lo stretto rapporto che unisce Unione europea e Giappone è frutto di un comune sentire: la consapevolezza che solo un rapporto tra eguali nella vita internazionale porta a vantaggi diffusi e che questo si basa sul diritto e sulle istituzioni disposte a questo scopo».

L’integrazione tra i mercati di Italia e Giappone è dunque sempre più stretta, consentendo ai due Paesi di affrontare le tendenze protezionistiche in atto a livello globale. «Oggi l’integrazione tra i due mercati è sempre più stretta, grazie all’accordo di partenariato economico (Epa), siglato nel 2019 tra Tokyo e Bruxelles, che ha eliminato i dazi delle esportazioni europee verso il Giappone e viceversa, lontano da protezionismi di ritorno», ha detto Mattarella. La presenza di aziende italiane con interessi in Giappone e giapponesi con interessi in Italia è imponente, e «le opportunità da cogliere insieme sono numerosissime. Positiva in questa direzione è l’attività dell’Italy-Japan Business Group», che il prossimo 13 maggio ospiterà a Roma una sessione dedicata al rafforzamento dei partenariati nel settore economico e commerciale.

L’economia giapponese, «si conferma così sempre più per il nostro continente interlocutore strategico, impegnata com’è anche nella costruzione di rapporti intercontinentali che sostengono la pace, la stabilità, la prosperità». L’idea di un Indo-Pacifico libero e aperto «è essenziale per lo sviluppo del mondo e un campo decisivo per l’alleggerimento delle tensioni e il contenimento di spinte all’esercizio di signorie in questi mari». «Ancora una volta, l’alternativa è tra cooperazione e pretese di dominio», ha ammonito il presidente della Repubblica riferendosi alle crisi in atto a livello internazionale, che minano l’ordine internazionale basato sulle regole.

Nel corso del suo intervento alla sede della Keidanren, Mattarella ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra Italia e Giappone nell’ambito tecnologico. Lo sviluppo delle nuove tecnologie per la doppia transizione – digitale e ambientale – «non avviene per caso, bensì è frutto di anni di ricerche che, a volte, trovano anche applicazioni plurime rispetto a quanto ci si era immaginato originariamente», ha detto Mattarella, aggiungendo che «il fruttuoso accordo di cooperazione scientifica e tecnologica, portato avanti da quasi quarant’anni dai nostri Paesi, costituisce una cornice in cui si sono sviluppate centinaia di collaborazioni tra università ed enti di ricerca, consentendo di realizzare progetti bilaterali di grande rilevanza». Il presidente della Repubblica ha ricordato le collaborazioni tra i due Paesi sulle batterie e sulle onde gravitazionali, così come quelle relative al settore dello spazio, «con progetti dedicati all’osservazione della Terra e all’esplorazione del cosmo».

Si tratta «di esperienze che non vanno soltanto a beneficio della crescita dei nostri Paesi, ma sono anche funzionali al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite», ha detto il presidente della Repubblica, che ha citato anche il “laboratorio vivente” di Expo Osaka 2025, che esprime questa stessa sensibilità. «Disegnare la società del futuro per le nostre vite», ha detto Mattarella citando il tema dell’Expo, «è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno, di cui ha bisogno l’umanità affinché trovino risposta agli interrogativi urgenti che si pone oggi l’umanità stessa guardando al proprio avvenire».

Queste sensibilità, ha concluso il presidente della Repubblica, «non devono trovare sorde le istituzioni ma un ambito come quello in cui ci troviamo – in due Paesi che si fondano su valori di libertà e democrazia – mi permette di sottolineare il ruolo insostituibile giocato dalle società civili – in questo caso in particolare dal mondo imprenditoriale – nell’aprire coraggiosamente nuove strade, nel testimoniare il capitale di coesione delle rispettive comunità. Sta a tutti noi, cioè, metterci alla prova e mettere a frutto le risorse di cui disponiamo. Giappone e Italia hanno già dimostrato di saper unire gli sforzi. Per continuare a crescere, insieme, in pace».

Anche per Toshiaki Higashihara, vicepresidente e presidente del comitato Europa della Keidanren, il partenariato tra Giappone e Italia è sempre più importante in un contesto internazionale di crescente incertezza, e in cui il protezionismo torna a guadagnare terreno. «E’ sempre più importante che partner affini come Italia e Giappone collaborino per tutelare un ordine internazionale basato sulle regole», ha detto Higashihara, secondo cui «è significativo che il settore pubblico e privato dei nostri due Paesi si confrontino oggi in merito alle sfide e per approfondire la cooperazione».

Higashihara ha sottolineato l’importanza dell’accordo di partenariato strategico sottoscritto da Italia e Giappone nel 2023 e il Piano d’azione approvato lo scorso anno, su cui poggia il rafforzamento della cooperazione in settori come difesa e sicurezza, crescita sostenibile, catene di approvvigionamento resilienti e lotta al cambiamento climatico. Importante in particolare, secondo il vicepresidente della Keidanren, il rafforzamento del partenariato tra Giappone e Italia negli ambiti della Difesa e della sicurezza economica, a fronte dei rischi globali comuni ai due Paesi. Higashihara ha sollecitato costruire e rafforzare catene di approvvigionamento resilienti, poggiando sull’affidabilità che i due Paesi riconoscono l’un l’altro. «Il mondo – ha detto il vicepresidente della Keidanren – continua a ritenere importante la tutela del libero scambio: una priorità che accomuna la Confindustria italiana alla Keidanren», così come «la priorità attribuita alla libertà dell’attività economica, che deve essere preservata il più possibile nel perseguimento della sicurezza economica».

Il viceministro parlamentare dell’Economia, del Commercio e dell’Industria del Giappone, Shinji Takeuchi, ha dichiarato in occasione dell’evento organizzato dalla Keidanren che Giappone e Italia hanno dimostrato di poter assumere assieme un ruolo guida per la comunità internazionale, tramite l’adesione a valori e principi fondamentali come la libertà,la democrazia e lo stato di diritto. Takeuchi ha evidenziato la prova di leadership data da Giappone e Italia su temi di grande rilievo globale – dallo sviluppo tecnologico alla sicurezza economica e delle catene di fornitura, sino al contrasto al cambiamento climatico – tramite il loro avvicendamento alla presidenza del G7.

«Continueremo a lavorare per rafforzare la cooperazione in ambiti cruciali”, ha detto il viceministro giapponese, menzionando la collaborazione tra Giappone e Italia nel settore ferroviario, nella Difesa – con il Global Combat Air Programme (Gcap) – e tramite la creazione centri di ricerca e sviluppo nel campo dell’Ia. Takeuchi ha sottolineato inoltre che il Giappone ha un ruolo persino nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. «Questi e altri progetti dimostrano il potenziale della collaborazione tecnologica tra le aziende dei due Paesi», ha detto il viceministro, secondo cui l’Esposizione universale di Osaka 2025, in programma dal mese prossimo, e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina daranno ulteriore slancio alle relazioni bilaterali economiche e tra persone.

All’incontro organizzato oggi presso la sede della Keidanren hanno partecipato anche i rappresentanti di grandi aziende italiane e giapponesi: tra le aziende italiane, in particolare, hanno preso parte all’evento dirigenti di Acmi, Advanet/Eurotech, Brunello Cucinelli, Bulgari, Carpigiani, Dana, Danieli, Essilor-Luxottica,Wtro, Ferrari, Gucci, Intesa Sanpaolo, ITA Airways, Marposs, Mermec, Msc Cruises Japan, Pirelli, Savino del Bene, Technogym, Thales Group e Unifor. Importante anche la presenza giapponese, con rappresentanti di grandi gruppi come Ihi Corporation, Inpex, Itochu, Kawasaki Heavy Industries, Marubeni, Mitsubishi Electric, Mitsubishi Heavy Industries Sumitomo Chemical; e ancora Bridgestone, Mitsui Bussan, Nec,Nippon Gases, Tokyo Gas Network, e le case automobilistiche Honda e Suzuki Motor.

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