Alcune sculture che celebrano il passato dell’America sono note a molti, come il monumento a Washington, l’obelisco che svetta a oltre 150 metri nella nostra capitale, il Lincoln Memorial stampato sulla banconota da 5 dollari e sul penny, la Statua della Libertà di New York, e il suggestivo Marine Corps War Memorial in Virginia è un’icona militare. Sopra le Black Hills del South Dakota si erge il Monte Rushmore con scolpiti i volti dei presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt.
E centinaia di altre statue meno note punteggiano il paesaggio americano raccontando ai passanti vicende storiche riprodotte in bronzo o in pietra. Alcune sono considerate opere d’arte, ma non hanno la grandezza, la drammaticità o il carattere carismatico per imprimersi nella coscienza nazionale. In alcuni casi, come il Crazy Horse Memorial del South Dakota, la posizione può ostacolare la popolarità di una scultura. Forse questa circostanza spiega perché il Monumento Nazionale agli Antenati, a Plymouth, nel Massachusetts, non è familiare a molti americani.
Il progettista

Sebbene oggi sia quasi dimenticato, il bostoniano Hammatt Billings (1818-74) fu un architetto e artista rinomato e prolifico. Tra i suoi lavori, il disegno del vestibolo dell’Ateneo di Boston, la chiesa episcopale metodista di Tremont e la colossale College Hall di 400 stanze, in cui per anni fu ospitata la comunità del Wellesley College. Le sue numerose illustrazioni apparvero in libri come Poems di John Greenleaf Whittier e A Wonder-Book for Girls and Boys di Nathaniel Hawthorne, e in riviste come Gleason’s Pictorial.
Famosi i suoi disegni per La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe. Quando il romanzo apparve nel periodo natalizio del 1852, sette illustrazioni di Billings ne decoravano le pagine, rivelandosi un successo strepitoso, tanto che l’editore commissionò a Billings 117 nuove immagini per la storia della schiavitù della Stowe.
Ma di tutte le sue opere, il Monumento nazionale agli antenati, conosciuto anche come Monumento ai pellegrini, resta la più importante. Nel 1855, la Pilgrim Society di Plymouth manifestò l’intenzione di erigere un monumento agli antenati e Billings vinse il concorso, impegnandosi in parte a raccogliere i fondi per il progetto.
Una lunga attesa
Il progetto iniziale era fuori dal comune: un monumento di circa 47 metri sormontato da una statua della Fede e circondato alla base da quattro figure che rappresentano la Morale, la Legge, l’Istruzione e la Libertà. Sebbene il contratto prevedesse il completamento in 12 anni, rispettare quella scadenza divenne impossibile a causa della Guerra Civile, oltre che per la difficoltosa raccolta di fondi e per l’inflazione del dopoguerra.
Per ridurre i costi, Billings si accordò con la Pilgrim Society per ridurre l’altezza del monumento a 25 metri, purtroppo poco dopo morì e fu suo fratello Joseph a supervisionare scultori e artigiani, ma reperire i finanziamenti e gli artisti rimase un problema. Il progetto fu completato solo nel 1889.
Un “credo” in granito
Definito dal teologo Marshall Foster Fonte di libertà, il Monumento Nazionale agli Antenati in granito è il più alto degli Stati Uniti, si erge al centro di un parco, rivolto verso il porto di Plymouth, e presenta diverse particolarità.

Faith, la Fede, è un’imponente figura di donna posta in cima al monumento, ha la mano destra alzata verso il cielo mentre la sinistra regge la Bibbia. Alla base, sui contrafforti di granito, sono sedute le rappresentazioni della Moralità, dell’Istruzione, della Legge e della Libertà. La Morale è l’unica figura senza occhi, a rappresentare la contemplazione interiore del cuore. Tiene i Dieci Comandamenti nella mano sinistra e il rotolo dell’Apocalisse nella destra. Sotto di lei, le statue di un Evangelista e di un Profeta, figure che sottolineano ancora una volta i legami tra la Morale e la fede religiosa.
Law, la Legge, rappresenta l’autorità civile, tiene un codice di Diritto e con la mano destra sembra invitare lo spettatore: «Vieni a vedere». I pannelli sotto la Legge mostrano figure più piccole che rappresentano Giustizia e Misericordia, intese come conseguenza di una morale basata sui principi della fede e della libertà.

L’Istruzione è un ritratto in pietra che esalta la libertà di insegnare ai nostri figli la virtù: tiene in grembo un libro aperto e sul capo ha una corona d’alloro simbolo di vittoria. Accanto, dei pannelli raffigurano la Giovinezza e la Saggezza. La Giovinezza è particolarmente suggestiva: una madre stringe un libro nella mano sinistra e con la destra tiene la mano del figlio guardandolo amorevolmente. Una figura barbuta e molto più anziana, la Saggezza tiene in mano la Bibbia e indica alla Giovinezza la morale insegnata in quel Libro.

Il frutto di questo insieme di virtù è Liberty, o Liberty Man: un eroe muscoloso dall’aspetto aperto e nobile. La mano sinistra regge una catena spezzata, simbolo dei legami a cui è sfuggito, mentre la pelle di leone che lo avvolge evoca la sua liberazione da un tiranno. Con la mano destra tiene una spada nel fodero, da usare in difesa della Libertà. Ai lati di questo protettore e guerriero stanno Tirannia e Pace.
Ancora simboli
Quattro pannelli in bassorilievo raffigurano eventi della storia dei Pellegrini. Imbarco è l’immagine della partenza dei Pellegrini dall’Inghilterra. Sotto la Legge il bassorilievo Trattato, che ricorda il patto raggiunto dai Pellegrini con alcuni membri della tribù Wampanoag. Il “Compact” si riferisce al Mayflower Compact, a cui è collegata Istruzione, e Liberty è abbinato a ‘Landing’, che mostra il momento in cui i Padri Pellegrini sbarcarono a Plymouth.
Altri due pannelli riportano i nomi dei pellegrini che salparono sulla Mayflower.

Su un pannello posteriore sono state aggiunte delle parole, tratte dagli scritti di William Bradford sulla colonia, Of Plymouth Plantation: «Come una piccola candela può illuminarne mille, così la luce qui accesa ha brillato per molti, in qualche modo per l’intera nazione; sia lodato il glorioso nome di Geova».
Le statue ci parlano
Le più grandi sculture americane non solo onorano persone e gesta del passato, ma trasmettono anche importanti messaggi alle generazioni presenti e future. La Statua della Libertà, ad esempio, dà il benvenuto agli immigrati legali negli Stati Uniti, ma la sua fiaccola serve a ricordare a tutti i cittadini che bisogna mantenere viva quella fiamma.
Il National Monument to the American Forefathers, o più semplicemente Faith Monument, contiene se volete i principi più sacri dell’America incisi nel granito.

Nel 1889, in occasione dell’inaugurazione, il deputato William C.P. Breckinridge disse: «Nel nome dei Padri dedichiamo questo monumento e noi stessi. Per secoli sarà la testimonianza duratura di una condotta seria e risoluta, di privazioni e sacrifici, di parsimonia e frugalità, di amore domestico e pietà incondizionata, di rettitudine di pensiero e di vita, di principi seri e convinzioni vere, di fedeltà e fede cristiana… qui e ora ci ridedichiamo a un amore più fervente per l’uomo in quanto uomo, a una più coraggiosa fedeltà alla verità per amore della verità, e questo ‘in nome di Dio’ e Amen e Amen!».
Potremmo considerare il Monumento nazionale agli antenati come un richiamo per iniziare a vivere nella verità, nella fede, nella moralità e nella libertà.