“Mano cinese” nel crollo grattacielo del Bangkok

di Redazione ETI/Melanie Sun
31 Marzo 2025 9:41 Aggiornato: 31 Marzo 2025 18:51

Il governo thailandese ha annunciato l’avvio di un’indagine sul crollo di un edificio di costruzione thai-cinese di 33 piani a causa del terremoto di magnitudo 7.7 in Birmania, che ha portato alla morte di nove operai e circa 100 dispersi.

La nube di polvere sollevata dal crollo, è stata ripresa in video dai testimoni e diffusa sui social. A 1200 km dall’epicentro, è stato l’unico grattacielo in Thailandia a cedere al sisma del 28 marzo. In Birmania il numero dei morti è salito a 1700, con molti ancora dispersi. In una conferenza stampa del 29 marzo, il Primo Ministro thailandese Paetongtarn Shinawatra ha ascoltato le domande dei cittadini sul perché solo questo edificio sia crollato a Bangkok, mentre altri vicini hanno retto. Ha dichiarato che il governo ha ordinato al ministero dei Lavori Pubblici e della Pianificazione Urbana di indagare sulle cause del cedimento strutturale, con un’analisi in arrivo entro una settimana.

Paetongtarn Shinawatra ha aggiunto che il ministero deve anche fare luce sui responsabili del progetto e su come sia stato approvato. «Ho analizzato vari video del crollo da angolazioni diverse, in tanti anni di carriera nel settore edilizio, non ho mai visto nulla di simile», ha affermato, «dobbiamo indagare a fondo: il progetto è costato una fortuna e la consegna è stata anche rimandata».

«Il progetto da 63 milioni di dollari è nato da una collaborazione tra la big thailandese Italian-Thai Development Co. e la cinese China Railway No. 10 Bureau Group Co. La Itd al momento arranca sotto i debiti di cantieri in ritardo o fallimentari, molti nella Birmania martoriata dalla guerra.

Secondo la stampa thailandese, l’azienda cinese China Railway Engineering Corp. detiene il 49% delle quote di China Railway No. 10 Bureau Group Co., ovvero la quota massima consentita a un’azienda straniera dalla legge thai. La China Railway è un pilastro della controversa Nuova Via della Seta cinese,  un elemento chiave del progetto ferroviario ad alta velocità thai-cinese, che collega Bangkok a Laos e Cina, stando ai mass media cinesi.

Pechino spera che questa rotta apra nuove opportunità economiche tra i partner commerciali. Ma altri Paesi coinvolti nella Nuova Via della Seta avvertono di debiti insostenibili, con progetti che non portano la crescita promessa, ma al contrario comportano rischi per la sicurezza nazionale.

Secondo l’agenzia taiwanese Cna, a parte un articolo di Caixin poi rimosso, i media cinesi hanno taciuto sul ruolo della China Railway nella costruzione.

Il vice primo ministro e il ministro degli Interni thailandese Anutin Charnvirakul, visitando il sito la sera del sisma, ha detto ai cronisti: «Io non sono un ingegnere strutturale, ma ho notato qualcosa di strano. Non è crollato dall’alto: si è diviso nelle zona in cui le colonne reggono tutto il peso. Bisognerebbe controllare il progetto».

Charnvirakul ha però chiesto di non trarre conclusioni affrettate per evitare di diffondere il panico. «Gli ingegneri devono ricostruire tutto», ha chiarito. «Basta ipotesi: è scienza. Se il progetto era debole, salterà sicuramente fuori qualcosa. Se invece non è così, allora approfondiremo ulteriormente la questione».

 

 

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