Un taglio netto ai costi per un valore di oltre 1 miliardo di dollari da parte del Doge di Elon Musk. Tra i risparmi più eclatanti, secondo la Casa Bianca, rientrano quelli derivanti dall’annullamento di oltre 100 contratti della precedente amministrazione, relativi al Dei (diversity, equity, inclusion). É stato inoltre annullato un accordo da 784 milioni di dollari che prevedeva una nuova ambasciata in Sud Sudan.
Sono stati risparmiati inoltre altri 26 milioni di dollari con dei tagli per «l’executive coaching» e la «comunicazione strategica», oltre a 500 mila dollari in abbonamenti della NASA al quotidiano Politico. Ulteriori tagli ai costi includono 101 milioni di dollari in sovvenzioni del dipartimento dell’Istruzione per la formazione del Dei, insieme ad altri contratti ad esso correlati per un valore di 881 milioni. Anche il dipartimento dell’Agricoltura non fa eccezione, con una riduzione dei costi di 9 milioni di dollari.
Il co-presidente del Doge, Blake Moore, ha dichiarato che il ministero sta «facendo molto rumore», con un forte impatto a livello mediatico.
Il deputato Adriano Espaillat ha invece criticato il dipartimento per l’efficienza governativa, affermando che è stato progettato per «prendere dai poveri e dare ai ricchi», ha poi concluso dicendo: «penso che molte delle cose che stanno facendo in realtà sono illegali».
Il Doge non è un ministero, è un’organizzazione a tempo determinato, riadattata dalla US Digital Services e situata nell’Ufficio esecutivo del Presidente. Poco prima del suo insediamento, Trump ha fondato il dipartimento, nominando Musk il presidente. Secondo l’ordine esecutivo di Trump, il dipartimento deve essere composto da un team di quattro membri per ciascuna agenzia governativa Con le sue azioni, il Doge ha scatenato reazioni e proteste da parte del Partito Democratico, a partire dal capogruppo della minoranza del Senato degli Stati Uniti, Chuck Schumer.
Il Doge ha riscontrato sia successi che ostacoli legali. Il 7 febbraio scorso, un giudice federale di Washington si è pronunciato contro la limitazione d’accesso del Doge ai dati del ministero del Lavoro, in risposta a un ricorso presentato da vari sindacati. Il giorno seguente, un giudice federale di New York ha emesso temporaneamente un’ordinanza restrittiva che impedisce ai dipendenti del dipartimento di ottenere dati sul sistema di pagamento del distretto del Tesoro, e ha ordinato loro di distruggere tutto il materiale raccolto in precedenza. L’udienza del caso è prevista per il 14 febbraio.
Musk in risposta, sul suo social X ha definito il giudice un «corrotto che a sua volta protegge la corruzione». Il ministero della Giustizia ha chiesto la revoca dell’ordinanza, sostenendo che avrebbe potuto essere interpretata in modo da impedire al ministro del Tesoro, Scott Bessent, di accedere ai dati del proprio dicastero. Sul social Bluesky sono emersi numerosi post di minaccia nei confronti di Musk e del Doge. Un utente anonimo ha nominato vari membri del dipartimento, definendoli «feccia nazista», sostenendo che «l’unico nazista buono è un nazista morto». In risposa, il procuratore degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia, Ed Martin, ha promesso di trovare e perseguire «fino in capo al mondo» chiunque minacci o danneggi la reputazione dei membri del dipartimento.
Gli economisti, preoccupati per il debito pubblico, hanno accolto i tagli ai costi di Musk con entusiasmo, ma anche scetticismo. Secondo Ryan Bourne, coautore di un dossier sul Doge per il centro di ricerca Cato Institute, il Doge «potrebbe avere un grosso impatto in termini di cambiamenti per la pubblica amministrazione e il suo funzionamento, e rischia di minare la fiducia dei cittadini in certi programmi governativi che vengono evidenziati come un grosso spreco di denaro».
Jessica Riedl del Manhattan Institute ha affermato che le dichiarazioni del Doge suonano vuote, considerando la spesa effettuata durante la prima amministrazione di Trump e la sua riluttanza a imporre tagli seri alla spesa sanitaria e sociale e al Pentagono, due fattori chiave del debito pubblico.
Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha dichiarato di attendere da lungo tempo una collaborazione con il Doge. Derrick Van Orden, un ex Navy Seal, che dirige il dipartimento per i veterani (responsabile per la fornitura di supporto psicologico e servizi medico-sanitari ai militari in congedo, ndr) ha commentato: «potrei fare dei tagli di miliardi di dollari e migliorare l’esperienza dei veterani, apportando benefici al sistema sanitario e all’istruzione. La stessa cosa si può fare con la Difesa, eliminando tutti questi vecchi programmi e migliorandone efficienza».
Eric Burlison, un sostenitore del Doge, ha detto che l’attenzione che il dipartimento dedica al Medicare, il sistema sanitario pubblico, si limita esclusivamente alla ricerca di “pagamenti impropri”, come errori di pagamento o frodi. «Io credo che esistano diversi modi per far funzionare questi sistemi e risparmiare così parecchio denaro» ha detto riferendosi ai programmi sociali del governo federale. Ha poi aggiunto: «se ci concentriamo prima su problemi più facili, allora poi possiamo risolvere quelli più complessi».
John Cochrane, economista dell’Hoover Institution, ha scritto in un’analisi sull’attuale politica di Trump, secondo cui i tagli alle spese del Doge «sono un mezzo, non un fine». «Gli Stati Uniti hanno bisogno di una grande riforma come questa. Ma non è questo il momento. Pensate prima a superare il primo anno di mandato, poi forse riuscirete a costruire un bilancio di successo» ha scritto Cochrane sul suo blog.
Anche Bourne vede il Doge come un trampolino di lancio verso cambiamenti più grandi nel governo: «Alcuni sostengono che, prima di proporre riforme sui sussidi (come Medicare), sia necessario dimostrare ai cittadini di aver fatto il possibile per eliminare sprechi e una cattiva gestione delle finanze pubbliche, così da ottenere il loro consenso».