L’invecchiamento cellulare non dipende solo dal tempo che passa, ma anche dalle abitudini alimentari. Un’alimentazione sana e povera di zuccheri aggiunti può contribuire a mantenere le cellule del corpo biologicamente più giovani, rallentando il processo di invecchiamento. Uno studio pubblicato su JAMA Network Open evidenzia come ridurre il consumo di zuccheri possa avere un impatto significativo sulla salute cellulare e sulla prevenzione delle malattie croniche.
I ricercatori dell’Università della California–San Francisco (UCSF) hanno analizzato un campione di 342 donne di mezza età, sia bianche che nere, per valutare l’impatto delle abitudini alimentari sull’invecchiamento cellulare. A tal fine, sono stati utilizzati degli “orologi epigenetici”, strumenti che stimano lo stato di salute biologico di un individuo attraverso l’analisi dell’attività genetica. I risultati hanno mostrato che, anche nelle donne che seguivano una dieta sana, l’età epigenetica aumenta proporzionalmente alla quantità di zucchero consumato.
«Era già noto come livelli elevati di zuccheri aggiunti fossero collegati a un peggioramento della salute metabolica e all’insorgenza precoce di malattie, probabilmente più di qualsiasi altro fattore dietetico», spiega Elissa Epel, professoressa presso il Dipartimento di Psichiatria e Scienze Comportamentali dell’UCSF e coautrice dello studio, Tuttavia, questa ricerca ha evidenziato che l’invecchiamento epigenetico accelerato è alla base di questa relazione, spiegando uno dei meccanismi attraverso cui un eccessivo consumo di zucchero limita la longevità.
Gli scienziati hanno scoperto che, oltre all’età cronologica determinata dalla data di nascita, ogni individuo ha anche un’età epigenetica. Ad esempio persone biologicamente più giovani, pur essendo anagraficamente più anziane, presentano capacità mentali e fisiche paragonabili a quelle di individui più giovani.
RIDURRE GLI ZUCCHERI RALLENTA L’INVECCHIAMENTO CELLULARE
Le diete delle partecipanti sono state confrontate con il modello alimentare “mediterraneo”, noto per i suoi effetti benefici sulla salute cellulare grazie alla presenza di cibi antinfiammatori e ricchi di antiossidanti. Gli studiosi hanno analizzato anche l’apporto di nutrienti fondamentali, come le vitamine A, C, B12 ed E, il magnesio, il selenio, il folato e le fibre alimentari, tutti elementi coinvolti nella riparazione e nel mantenimento del DNA, oltre a possedere proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Le donne che seguivano diete ricche di questi nutrienti mostravano un’età epigenetica significativamente inferiore rispetto a quelle con regimi alimentari meno equilibrati. Tra tutte le diete esaminate, quella mediterranea ha fornito i migliori risultati: per ogni punto in più ottenuto nel rispetto di questa dieta, le partecipanti registravano una riduzione di 0,41 anni nell’età epigenetica. Sebbene gli alimenti ricchi di antiossidanti siano spesso associati a un rallentamento dell’invecchiamento cellulare, le prove dirette del loro effetto sono ancora limitate e richiedono ulteriori ricerche.
LO ZUCCHERO E LE MALATTIE CRONICHE
Tutti gli alimenti che ingeriamo vengono trasformati dal corpo in glucosio, una forma di zucchero usata dal corpo per produrre energia. Esistono molteplici tipi di zuccheri, ma possono essere suddivisi in due categorie principali: quelli naturalmente presenti in alimenti come frutta, verdura, latte, cereali e legumi, e quelli aggiunti, come il saccarosio, lo zucchero raffinato, lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e il maltosio.
Secondo lo studio, gli zuccheri aggiunti, tipicamente contenuti in bevande zuccherate, dolci, caramelle e snack, sono i più dannosi per l’organismo. Lo zucchero è un agente pro-infiammatorio e ossidativo ben noto, implicato nello sviluppo di patologie come il cancro e le malattie cardiometaboliche.
L’infiammazione e l’ossidazione sono due processi strettamente legati all’invecchiamento cellulare. Uno studio del 2014 pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che il consumo eccessivo di zuccheri può causare infiammazione cronica, aumentando il rischio di malattie. Secondo i ricercatori il consumo di bevande zuccherate è costantemente associato a un maggior rischio di malattie infiammatorie croniche, come il diabete di tipo 2 e le patologie cardiovascolari. Inoltre, hanno scoperto che l’assunzione regolare di queste bevande può aumentare il rischio di artrite reumatoide nelle donne.
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