Dai chatbot basati sull’intelligenza artificiale che si rifiutano di discutere gli sbagli di Xi Jinping ai videogiochi che vietano il nome “Winnie the Pooh”, la macchina della propaganda di Pechino è in piena attività ed estendende la sua influenza nei salotti delle famiglie di tutto il mondo.
Nel 2024 e 2025, il Partito comunista cinese ha intensificato la sua propaganda a livello mondiale, sfruttando tecnologie avanzate e reti strategiche per diffondere dichiarazioni a esso favorevoli e contrastare ogni critica. Il regime si serve di una varietà di strumenti online, tra cui chatbot basati su Ia, videogiochi e YouTube, che si estendono anche alle comunità locali nel tentativo di modellare l’opinione pubblica statunitense e influenzare l’esito delle elezioni negli Stati Uniti.
DeepSeek, un nuovo assistente dell’intelligenza artificiale sviluppato dai cinesi, ha sollevato preoccupazioni per il rischio di amplificare la propaganda e la disinformazione del Pcc. I ricercatori hanno scoperto che le risposte del chatbot spesso si allineano con le narrazioni ufficiali del Partito, riflettendo le posizioni del Pcc su questioni sensibili come il massacro di Piazza Tienanmen, il trattamento degli uiguri musulmani e la sovranità di Taiwan.
Per esempio, alla domanda su Piazza Tiananmen, DeepSeek ha evitato di menzionare il massacro del 1989 contro i manifestanti filo-democratici, descrivendo la piazza come un simbolo del progresso della Cina sotto il Pcc. Allo stesso modo, ha elogiato Xi Jinping in modo indiretto e ha affermato che gli uiguri godono di pieni diritti, respingendo le critiche occidentali sugli abusi di Pechino nello Xinjiang. DeepSeek ha inoltre ripetuto la posizione del Pcc su Taiwan, definendo l’isola una «parte inalienabile» della Cina.
I ricercatori hanno riscontrato che le risposte di DeepSeek si allineavano con le dichiarazioni ufficiali cinesi nell’80% dei casi, con un terzo delle sue affermazioni contenenti informazioni false. Questo fenomeno rientra in una strategia più ampia della Cina volta a sfruttare le piattaforme basate sull’IA per esercitare influenza globale, simile alle campagne di disinformazione collegate a TikTok. In un recente caso di “spamouflage”, account riconducibili alla Cina hanno utilizzato ChatGPT di OpenAI per generare propaganda anti-statunitense, creando e finanziando articoli su importanti quotidiani latinoamericani per influenzare l’opinione pubblica. Fortunatamente, questi account sono stati bannati il mese scorso.
Anche i videogiochi online sono diventati un veicolo per la propaganda del Pcc. Marvel Rivals, sviluppato da NetEase, ha rapidamente guadagnato popolarità, superando i 20 milioni di giocatori al lancio e ricevendo recensioni positive. Tuttavia, il gioco è stato criticato per aver censurato alcune frasi nella chat interna, in particolare quelle legate alla politica cinese. I giocatori che tentano di usare termini come “Winnie the Pooh”, “Taiwan libera”, “Hong Kong libera”, “Piazza Tiananmen”, “1989”, “Mao Zedong” e “Virus di Wuhan” ricevono un messaggio che indica: «Il testo contiene contenuti inappropriati».
Questa censura riflette le severe regolamentazioni del Pcc sui temi politicamente sensibili, inclusi le proteste di Piazza Tiananmen e lo status di Taiwan. Essendo un’azienda cinese, NetEase è legalmente obbligata a rispettare queste restrizioni, bloccando frasi come “Taiwan è un paese” e “Tibet libero” per conformarsi alle direttive del Pcc. Questa autocensura non è esclusiva di Marvel Rivals, ma segue una tendenza più ampia osservata nei giochi gestiti da aziende cinesi. NetEase, come molte altre società, dà priorità all’evitare conflitti con il Partito comunista cinese, che in passato ha imposto multe e sanzioni alle aziende che non rispettano le leggi sulla censura. La censura si estende oltre il gioco stesso, con restrizioni simili presenti anche nel server Discord di Marvel Rivals.
YouTube è diventato un altro campo di battaglia per la libertà di espressione contro il Pcc. Matthew Tye e Winston Sterzel, ex YouTuber in Cina, hanno criticato YouTube per aver promosso contenuti favorevoli alla Cina e contrari agli Stati Uniti, mentre sopprimeva opinioni critiche nei confronti del regime cinese. Nel 2024 hanno osservato un drastico calo delle visualizzazioni dei loro video, coincidente con una modifica dell’algoritmo di YouTube che sembrava penalizzare i contenuti critici verso la Cina. Le loro indagini hanno rivelato che i video con titoli favorevoli alla Cina e contrari agli Stati Uniti ottenevano molte più visualizzazioni, suggerendo che YouTube stesse amplificando le dichiarazioni allineate al Pcc mentre oscurava i canali critici. Questo cambiamento rispecchia precedenti segnalazioni sull’influenza cinese sulle piattaforme come YouTube, dove contenuti critici nei confronti della Cina sono stati rimossi su richiesta di Pechino.
Secondo Tye, gli sforzi di disinformazione del regime cinese su YouTube includevano un’offerta di 2.000 dollari rivolta a lui e a Sterzel per pubblicare un video falso in cui si attribuiva la responsabilità della pandemia di COVID-19 ai cervi dalla coda bianca negli Stati Uniti. Questo video, parte di una più ampia campagna di disinformazione, è stato successivamente individuato su diversi canali YouTube occidentali. Nonostante YouTube sia vietato in Cina, Pechino continua a utilizzare la piattaforma per diffondere dichiarazioni approvate dallo Stato, in particolare su temi sensibili come Taiwan e Xinjiang. Le modifiche algoritmiche di YouTube hanno ulteriormente favorito questa censura, riducendo la visibilità, demonetizzando e rimuovendo contenuti critici, mentre quelli favorevoli al Pcc prosperano.
L’influenza e la propaganda cinese negli Stati Uniti si sono estese dalle piattaforme digitali alla vita quotidiana, raggiungendo le comunità locali e persino influenzando le elezioni. Organizzazioni come la Henan Association sono state collegate alla promozione dell’agenda del Pcc, ad esempio organizzando proteste contro funzionari taiwanesi. Il Henan International Communication Center (Henan Icc) è un esempio chiave della crescente propaganda estera della Cina, che coinvolge anche le autorità locali oltre al controllo centrale del governo. Con almeno 23 centri operativi a livello provinciale nel giugno 2024, queste istituzioni mirano a plasmare le percezioni globali su questioni come Xinjiang, Taiwan e le politiche cinesi, utilizzando piattaforme social come X, Facebook, Instagram e YouTube — tutti canali bloccati in Cina — per adattare i contenuti alle diverse regioni.
Il Comitato per la sicurezza interna della Camera degli Stati Uniti ha recentemente segnalato oltre 60 casi di spionaggio legati al Pcc tra il 2021 e il 2024, riguardanti il furto di segreti militari e commerciali, oltre che operazioni di cyberspionaggio contro aziende, università e critici della Cina. I media statali cinesi, come il Global Times, sono stati coinvolti nella diffusione di disinformazione, mentre tattiche sia coperte che scoperte — come la pressione sui giornalisti e l’uso di piattaforme come Xinhua — continuano.
La rete di disinformazione nota come “Spamouflage” o “Dragonbridge” è diventata più aggressiva, impersonando elettori statunitensi e utilizzando meme e contenuti manipolati per alimentare divisioni in vista delle elezioni del 2024. Nonostante questi sforzi significativi, l’influenza del Pcc sembra in declino. Il Henan Icc, ad esempio, ha solo circa 67.500 follower su X da quando si è unito alla piattaforma nel novembre 2022. Un sondaggio di Pew Research del maggio 2024 ha rilevato che l’81% degli americani ha un’opinione negativa della Cina.
Fortunatamente, gli americani sembrano meno suscettibili alla propaganda del Pcc rispetto al passato. Tuttavia, il costante bombardamento di messaggi su YouTube, intelligenza artificiale, videogiochi e media potrebbe ancora avere effetto, soprattutto tra i giovani. È necessario intraprendere azioni per eliminare gli account legati al Pcc e limitare la sua influenza nella società statunitense, comprese le aree suburbane.
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