L’Fbi restituisce a Trump i documenti sequestrati nel 2022

di Zachary Stieber e Nathan Worcester
1 Marzo 2025 6:46 Aggiornato: 1 Marzo 2025 13:59

Venerdì 28 marzo il presidente Donald Trump ha dichiarato che il ministero della Giustizia ha restituito i documenti sequestrati dall’Fbi nella sua residenza di Mar-a-Lago durante un’indagine nel 2022.

Il ministero « haappena restituito i documenti di cui il folle Jack Smith ha fatto tanto scalpore» ha detto Trump riferendosi all’ex procuratore che ha condotto le indagini sul presunto trattenimento illecito di documenti riservati da parte di Trump, durante il suo primo mandato presidenziale, e sui suoi tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020. «Li stanno portando in Florida e un giorno faranno parte della Biblioteca Presidenziale di Trump. La giustizia ha finalmente prevalso» ha dichiarato Trump su Truth.

Trump ha ribadito la sua posizione secondo cui l’indagine dell’Fbi nei suoi confronti era politicamente motivata: «io non ho fatto assolutamente nulla di male: è stato semplicemente un attacco a un avversario politico che, ovviamente, non ha funzionato. La giustizia nel nostro Paese verrà ripristinata» ha affermato il presidente.

Alina Habba, consulente del presidente, ha dichiarato di aver personalmente caricato alcune delle «famigerate scatole» sull’Air Force One prima del volo di Trump per tornare in Florida venerdì. «La giustizia è stata e continuerà a essere ripristinata in questo Paese sotto la presidenza Trump» ha dichiarato su X.

Nell’agosto 2022, l’Fbi ha perquisito la tenuta di Trump a Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida, nell’ambito di un’indagine sulla sua presunta gestione impropria di documenti riservati dopo aver lasciato l’incarico nel 2021. Durante la perquisizione, gli agenti dell’Fbi hanno sequestrato oltre 11 mila documenti e fotografie privi di classificazione, oltre a più di 100 documenti contrassegnati come riservati. Alcuni di questi documenti erano etichettati come «top secret». La National Archives and Records Administration aveva inoltre recuperato 15 scatole di documenti governativi dalla proprietà di Trump a Mar-a-Lago nel gennaio 2022.

La perquisizione è stata effettuata in seguito a un mandato emesso dal giudice magistrato Bruce Reinhart, che ha autorizzato gli agenti a sequestrare qualsiasi documento con contrassegni di classificazione, nonché i contenitori in cui si trovavano e qualsiasi altro contenitore conservato o trovato insieme ai documenti.

Nel 2023, Smith ha incriminato Trump con accuse di reati gravi per il presunto trattenimento illecito di informazioni sulla difesa nazionale, associazione a delinquere per ostacolare la giustizia e occultamento di documenti in un’indagine federale.

In un’intervista del giugno 2023 a Fox News, Trump ha difeso la sua gestione dei documenti, sostenendo di avere il diritto di conservarli: «Tutto è stato de-secretato perché ho io il diritto di de-secretare».

Smith ha ritirato entrambe le accuse dopo che Trump ha vinto il secondo mandato presidenziale, perché è vietato perseguire un presidente in carica. Prima delle sue dimissioni, Smith ha completato un rapporto finale sulle sue indagini sui procedimenti penali contro Trump. L’ex procuratore generale Merrick Garland, che aveva nominato Smith per l’indagine, ha riferito ai leader del Congresso a gennaio che il rapporto sarebbe stato reso pubblico dopo l’approvazione dei tribunali. Gli avvocati di Trump hanno scritto a Garland il 6 gennaio, affermando di aver esaminato una bozza del rapporto e di aver individuato alcune problematiche. Hanno sostenuto che la pubblicazione del rapporto sarebbe «imprudente e illegale» in quanto «la bozza del rapporto viola principi fondamentali relativi alla presunzione di innocenza, anche nei confronti di terze parti ingiustamente coinvolte dalle false accuse di Smith».

Hanno inoltre affermato che la pubblicazione del rapporto violerebbe il Presidential Transition Act e l’immunità presidenziale. Gli avvocati di Trump sostengono anche che Smith non avesse l’autorità per redigere il rapporto a causa della illegittimità della sua nomina.

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