L’Europa sospende i dazi contro gli Usa

di Redazione ETI/Owen Evans
11 Aprile 2025 9:05 Aggiornato: 11 Aprile 2025 15:11

L’Unione Europea tira il freno sulle contromisure ai dazi americani su acciaio e alluminio, annunciando una sospensione di 90 giorni per lasciare spazio al dialogo con Washington. Una mossa che punta a scongiurare una guerra commerciale e a trovare un’intesa vantaggiosa per entrambi.

«Abbiamo preso atto delle parole del presidente Trump e vogliamo dare un’opportunità alle trattative», ha dichiarato Ursula von der Leyen il 10 aprile su X. «Le nostre contromisure sostenute dai Paesi membri, restano congelate per tre mesi. Ma se i negoziati non porteranno risultati concreti, siamo pronti ad agire».

Le contromisure europee approvate il 9 aprile, avrebbero dovuto colpire prodotti simbolo del made in Usa, come jeans, whisky e motociclette, a partire dal 15 aprile. La decisione arriva in risposta ai dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio europei, tuttavia il 9 aprile, Donald Trump ha sorpreso tutti annunciando una pausa di 90 giorni sui dazi reciproci, mantenendo però un dazio del 10% sulla maggior parte delle merci europee.

Poche ore dopo, in un altro intervento su X, von der Leyen ha definito la scelta di Trump «un passo avanti per stabilizzare l’economia internazionale». «I dazi sono come tasse: fanno male alle aziende e pesano sui consumatori», ha aggiunto. «Per questo ho sempre spinto per un accordo senza barriere tra Ue e Stati Uniti, un commercio libero e vantaggioso per tutti».

Fino a pochi giorni fa, le merci europee affrontavano un dazio del 20% negli Usa. Ora, grazie alla tregua di Trump, i 27 Paesi dell’Ue pagheranno un dazio base del 10%, anche se acciaio e alluminio restano al 25% e dovranno essere lavorati interamente in Nord America per bloccare Paesi come la Cina che cercano di aggirare le restrizioni.

Durante un incontro con la stampa alla Casa Bianca il 7 aprile, un giornalista ha chiesto a Trump se l’offerta di von der Leyen per un accordo senza dazi fosse sufficiente a farlo desistere dai dazi del 20%. La risposta è stata netta: «No, non è abbastanza. L’Europa ci ha trattati duramente per anni. Abbiamo un deficit commerciale di 350 miliardi di dollari con loro, ma presto sparirà, comprando la nostra energia».

Ma a Bruxelles hanno ben altro in mente: rendere l’Europa il primo continente a “impatto zero” entro il 2050 grazie alle rinnovabili: «Siamo aperti alla possibilità di acquistare più gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, ma a condizione che rispetti la nostra transizione ecologica», ha dichiarato il 10 aprile il commissario europeo per l’Energia Dan Jorgensen al Financial Times.

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