Col patrocinio del Municipio XII di Roma, la mostra di quadri “L’arte di Zhen-Shan-Ren” (in cinese, Verità-Compassione-Tolleranza) è arrivata per la prima volta nella nostra Capitale.
La mostra è stata ospitata nella Sala Consiliare del Municipio e ha come temi la pratica della disciplina di meditazione Falun Dafa (o Falun Gong), la persecuzione che i praticanti di tale disciplina subiscono in Cina da parte del regime comunista cinese e il ritorno ai canoni estetici e di virtù tradizionali.
Tra gli organizzatori dell’evento Pietrangelo Massaro, vicepresidente del Consiglio del Municipio XII, che ha permesso alla cittadinanza di poter apprezzare gratuitamente opere d’arte che ispirano profonde riflessioni spirituali.
La mostra è stata ospitata da oltre 900 città in 50 Paesi in tutto il mondo. Il pubblico si immerge nella speranza e nella positività che illuminano queste opere, storie vere di coraggio e di profonda bellezza interiore: «I quadri sono dipinti ad olio con la tecnica classica – racconta la pittrice Diana Manni – quindi costruiti con vari strati di colori e la tecnica è padroneggiata in modo magistrale, da tutti gli artisti. Per non parlare del contenuto, che arriva proprio dritto al cuore».
Attraverso la loro pratica [il Falun Gong, ndr] – si legge sul sito web della mostra – questi artisti hanno compreso che la forma più pura e più bella di espressione artistica risiede nelle arti tradizionali. Purtroppo, il Falun Gong è brutalmente perseguitato dal Partito comunista cinese dal 1999. Alcuni degli artisti presenti in questa mostra hanno vissuto personalmente esperienze di repressione e incarcerazione a causa di questa persecuzione.

Pietrangelo Massaro ha tenuto un breve discorso ai cittadini presenti nella sala «di uno dei Municipi più prestigiosi di Roma» insieme alla presidente dell’associazione italiana Falun Dafa, la dottoressa Katerina Angelakopoulou, e alla praticante del Falun Gong Lili Zhao, che ha dato lettura della propria testimonianza di sopravvissuta alla brutale persecuzione e all’incarcerazione subite in Cina.
«Noi, oltre all’arte e alla spiritualità, con questo atto istituzionale – ha dichiarato Massaro – vogliamo anche lanciare un nostro messaggio rispetto alla violazione dei diritti umani, ritenendo che questa sia la sede giusta per dire basta alla violazione dei diritti umani. Basta alla persecuzione di chi pratica la Falun Dafa». Massaro ha poi continuato: «Poiché io ho sempre ritenuto la libertà un valore assolutamente fondamentale dell’individuo, e dell’essere umano in quanto tale, e ritenendo dunque che tra le libertà di ciascuno di noi ci sia la libertà di confessione religiosa, la libertà di espressione e la libertà di opinione, io ho sempre, da 16 anni a questa parte, ritenuto inaccettabile che qualcuno, anche solo una persona possa essere perseguitata per le proprie idee, per i propri valori, per la propria meditazione, per il proprio credere in qualcosa […] Inaccettabile e intollerabile».
Dopo la breve introduzione dei relatori, gli spettatori hanno potuto ammirare i quadri esposti attraverso il percorso allestito con cura dai volontari presenti.