L’anidride carbonica è spesso dipinta come il grande nemico dell’ambiente, responsabile del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Ma i dati scientifici non lo dimostrano. Anzi, con ogni probabilità, la Co2 è un bene per il pianeta: nutre le piante e stimola la crescita della vegetazione.
UN DOGMA MAI SCIENTIFICAMENTE DIMOSTRATO
L’idea che la Co2 sia un problema si basa su modelli climatici che prevedono un aumento delle temperature con il raddoppio della sua concentrazione nell’atmosfera (da 400 a 800 ppm, parti per milione). Secondo l’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change, Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici), questo porterebbe a un riscaldamento di 2-4,5°C. Ma queste sono stime. Non sono fatti osservati. Sono proiezioni, basate su ipotesi e analisi climatiche di interpretazione non univoca, a partire dal ruolo delle nuvole o del vapore acqueo.
Richard Lindzen, professore emerito al Mit (Massachusetts Institute of Technology), in uno studio del 2011 pubblicato sull’Asia-Pacific Journal of Atmospheric Sciences, ha usato dati satellitari per stimare una sensibilità climatica molto più bassa: solo 0,5-1°C per un raddoppio dell’anidride carbonica. Questo suggerisce che l’impatto sul clima possa essere minimo, ben lontano dalla “emergenza climatica”.
Allo stesso modo, Willie Soon, in un’analisi del 2015 su Earth-Science Reviews, ha correlato le variazioni climatiche storiche all’attività solare, mostrando che il sole potrebbe avere un ruolo più importante della Co2, che è aumentata solo dagli anni dell’industrializzazione. Questi studi non negano che la Co2 influisca sul clima, ma mettono in dubbio che sia il principale colpevole di un problema che probabilmente nemmeno è grave.
Il geologo australiano Ian Plimer, nel suo libro Heaven and Earth (2009), va perfino oltre: cita periodi geologici in cui l’anidride carbonica era altissima (in migliaia di parti per milione, ppm) e le temperature basse, suggerendo che non esista prova empirica diretta che la Co2 antropogenica, cioè generata dall’uomo, stia sconvolgendo il pianeta.
L’ANIDRIDE CARBONICA È UN NUTRIENTE PER LA TERRA
Mentre il dibattito su come l’anidride carbonica starebbe uccidendo la Terra inizia a cambiare, un aspetto rimane incontestato e scientificamente solido: l’anidride carbonica è essenziale per la vita: le piante la usano nella fotosintesi; più ne hanno più prosperano. Uno studio del 2016 su Nature Climate Change, guidato da Zaichun Zhu, ha mostrato che l’aumento della Co2 negli ultimi decenni (da 370 a 400 ppm) ha portato a un “inverdimento” globale: la copertura vegetale è cresciuta del 25-50% in aree come Cina e India. Questo significa più foreste, più raccolti e più ossigeno nell’aria.
Craig e Sherwood Idso, del Center for the Study of Carbon Dioxide and Global Change, hanno analizzato oltre 100 esperimenti controllati: un raddoppio della Co2 aumenta la produttività agricola del 30-50% per colture come grano e riso.
L’anidride carbonica, quindi non è un elemento inquinante del Pianeta: è un nutriente, che potrebbe aiutare a sfamare una popolazione mondiale in costante crescita da molti decenni.
Non solo: uno studio del 2016 su Proceedings of the National Academy of Sciences, guidato da Abigail Swann, ha rilevato che la Co2 migliora l’efficienza idrica delle piante, riducendo la traspirazione e aiutandole a resistere alla siccità. In un mondo con problemi sempre crescenti di approvvigionamento idrico, questo è un vantaggio indiscutibile.
In conclusione, l’anidride carbonica è stata incolpata di “avvelenare” il Pianeta, ma i dati ci dicono altro. Non solo manca una vera dimostrazione che l’anidride carbonica stia danneggiando l’ambiente, ma ci sono prove concrete che faccia proprio il contrario. L’anidride carbonica fa bene alle piante, porta a una maggiore crescita della vegetazione, a una maggiore resilienza delle piante e a più cibo per esseri umani e animali.