L’accordo sui minerali tra Stati Uniti e Ucraina non si applicherà agli aiuti americani forniti a Kiev in precedenza. Lo ha dichiarato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. «Abbiamo concordato che l’accordo non riguarderà gli aiuti forniti prima della sua firma», ha scritto il 27 aprile su Telegram.
Il Presidente Trump ha promosso l’accordo come un modo per recuperare parte delle decine di miliardi di dollari che Washington ha destinato all’Ucraina, sotto forma di aiuti finanziari e militari, dall’invasione russa del 2022. Shmyhal ha chiarito che l’accordo non avrà effetto retroattivo sugli aiuti già erogati. «Abbiamo definito con chiarezza le nostre posizioni», ha aggiunto su Telegram. «L’intesa deve rispettare gli obblighi europei e non contraddire la Costituzione e le leggi ucraine».
I team legali stanno ancora definendo i dettagli dell’accordo, ma Shmyhal ha sottolineato che si stanno facendo «ottimi progressi» verso la sua finalizzazione. Le dichiarazioni arrivano dopo il recente viaggio del primo ministro negli Stati Uniti, dove ha incontrato il ministro del Tesoro Scott Bessent e i rappresentanti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.
Le due parti erano vicine a firmare un accordo sui minerali a febbraio, ma l’intesa è saltata dopo il teso incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky. Il mese scorso, l’amministrazione Trump ha proposto una nuova bozza che, se firmata, garantirebbe agli Stati Uniti un accesso privilegiato alle risorse minerarie ucraine.
A metà aprile, Washington e Kiev hanno siglato un memorandum come primo passo verso un accordo per lo sviluppo delle risorse minerarie ucraine. «Siamo lieti di annunciare la firma con i nostri partner americani», ha scritto il 17 aprile il ministro dell’Economia ucraino Yulia Svyrydenko in un post sui social media. «Il memorandum testimonia il lavoro costruttivo dei nostri team e l’intenzione di concludere un’intesa vantaggiosa per entrambi i popoli».
Il documento, pubblicato da Kiev, non specifica tuttavia i dettagli sull’accesso degli Stati Uniti alle risorse minerarie ucraine né l’entità dei profitti previsti per Washington. «Stiamo ancora lavorando sui dettagli», ha dichiarato Scott Bessent, aggiungendo che l’accordo è «sostanzialmente in linea con quanto già concordato».
Sebbene non sia ancora chiaro quando l’intesa sarà firmata, il consigliere per la sicurezza nazionale americana Mike Waltz ha affermato il 27 aprile che presto «verrà raggiunto un accordo».
TRUMP: SIAMO VICINISSIMI A UN’INTESA
L’amministrazione Trump considera l’accordo sui minerali anche un mezzo per favorire la pace tra Kiev e Mosca, oltre che un interesse economico degli Stati Uniti nel futuro dell’Ucraina. Il mese scorso, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale James Hewitt ha sostenuto che l’intesa consentirebbe a Kiev di «costruire una relazione economica duratura con gli Stati Uniti, basata su una pace a lungo termine».
Da quando Trump è tornato alla Casa Bianca, la sua amministrazione ha condotto un’intensa campagna diplomatica per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina, che dura da oltre tre anni. Il 25 aprile, Trump ha dichiarato che le due parti sono «molto vicine a un’intesa» dopo un lungo incontro a Mosca tra il suo inviato speciale Steve Witkoff e Putin. «Sono stati concordati la maggior parte dei punti principali», ha scritto il Presidente in un post sui social media.