La sinofila Pirelli è in difficoltà in America

di Redazione ETI
8 Aprile 2025 8:50 Aggiornato: 8 Aprile 2025 8:50

Pirelli sta incontrando difficoltà nell’investire negli Stati Uniti a causa del suo maggiore azionista, la cinese Sinochem. Lo ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo Pirelli, un’intervista rilasciata martedì 7 a Repubblica.

Gli azionisti cinesi e italiani di Pirelli sono in contrasto sulla gestione del gruppo, secondo quanto riporta Reuters, mentre Washington intensifica le restrizioni sulle tecnologie cinesi nel settore automobilistico vietando software e hardware provenienti da aziende che siano sotto controllo, diretto o indiretto, del Partito comunista cinese (ovvero praticamente tutte le aziende cinesi).

Tronchetti Provera, che a Repubblica ha detto «Pirelli è presente in Cina dal 2005. Una presenza importante, di cui siamo fieri e che vogliamo festeggiare», ha  anche dichiarato che la partecipazione del 37% detenuta da Sinochem si è rivelata un ostacolo quando la Pirelli ha avviato le procedure per operare negli Stati dell’Alabama e della Virginia, sempre secondo Reuters.

«Ora stiamo negoziando con la Georgia, dove già possediamo uno stabilimento, e ancora una volta emergono obiezioni». Tronchetti si è poi detto fiducioso sulla possibilità di raggiungere un accordo con Sinochem per superare le preoccupazioni degli Stati Uniti. «Troveremo una soluzione, nell’interesse di Pirelli, per rispettare le leggi americane» perché, spiega: «si tratta di un mercato troppo importante per noi per non poter competere ad armi pari con i nostri concorrenti».

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