Dormire bene non è scontato. Sempre più adulti e bambini hanno difficoltà ad addormentarsi e riposare ogni notte. I meccanismi del sonno sono ancora un campo poco esplorato. Sappiamo solamente che il sonno è la chiave per la crescita, lo sviluppo e il processo di eliminazione delle tossine dal nostro cervello. Ma perché? La ricerca sul microbiota intestinale potrebbe fornirci qualche informazione.
Il sonno e il microbiota intestinale (batteri, funghi e altri microrganismi presenti nel colon) sono collegati da una relazione bidirezionale di causa ed effetto. Uno studio del 2019 rivela che un microbiota intestinale sano può aiutarci a riposare più profondamente e più a lungo; al contrario, un microbiota non sano è associato a un sonno di scarsa qualità.
MICROBI PREZIOSI
Nel neonato il microbiota intestinale inizia a formarsi da diversi batteri che vengono trasmessi dalla madre. Durante il parto vaginale e nei primi anni di vita il neonato viene colonizzato da batteri e altri microbi. Anche l’allattamento al seno è benefico per lo sviluppo del microbiota infantile. Tuttavia, i neonati potrebbero presentare delle carenze. Due cause comuni sono il parto cesareo e l’esposizione precoce agli antibiotici. Uno studio su 162 neonati sani, pubblicato su Progress in Neurobiology, ha confermato l’esistenza di un legame tra sonno e intestino e del suo impatto nello sviluppo motorio e sociale del neonato. Il momento in cui un neonato inizia a rotolare, gattonare, camminare, sorridere, riconoscere i volti e imitare il comportamento è influenzato dal legame tra sonno e microbi intestinali. In altre parole, la mancanza di sonno altera il microbiota intestinale, aumentando così il rischio di ritardi nello sviluppo. Dato che molte malattie degli adulti hanno origine nella prima infanzia, sfruttare i fattori protettivi di un sonno e di un microbiota intestinale appropriati all’età, durante questa fase, potrebbe costituire un fattore di promozione della salute per l’intera vita.
BIMBI A LETTO PRIMA DELLE 21:30
Un recente studio condotto su 88 bambini e pubblicato su Nature, evidenzia come i bambini con un sonno regolare tendono ad avere una flora intestinale più sana. E in particolare i bambini che vanno a letto prima delle 21:30 presentano differenze significative nelle specie di batteri intestinali, tra cui microbi più diversificati e benefici per la salute. Uno di questi batteri, l’Akkermansia muciniphila, ha un ruolo indiretto nell’aiutare l’organismo a rimuovere le cellule danneggiate e a migliorare le capacità cognitive. Inoltre può rafforzare il sistema immunitario e migliorare i sintomi associati all’obesità, al diabete, alle malattie infiammatorie intestinali, al cancro e alle condizioni neuropsichiatriche; condizioni che possono rendere il sonno ancora più difficoltoso. Secondo i dati raccolti dal National Survey of Children’s Health, il 57% dei bambini tra 3 e 17 anni non va a dormire a un orario fisso. Secondo gli autori dello studio pubblicato su Nature, ci sono diversi modi per affrontare i problemi di sonno infantili: alimentazione, esercizio fisico, digitopressione e terapia cognitivo-comportamentale.
IL SISTEMA NERVOSO E IL SONNO
Il sistema nervoso autonomo è composto da due componenti: il sistema simpatico, che prepara l’organismo ad affrontare situazioni di emergenza stressanti. E il sistema parasimpatico, che ripristina l’omeostasi con una frequenza cardiaca a riposo e una respirazione più lenta. Il sistema nervoso autonomo mantiene il corpo attivo anche durante il sonno, regolando processi corporei come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la respirazione e la digestione. Secondo il dott. Armen Nikogosian, medico internista e specialista in medicina funzionale, i bambini che vanno a dormire presto tendono anche ad avere un sistema nervoso autonomo meglio regolato e un tono parasimpatico migliore, condizione che favorisce un sonno più ristoratore e un microbiota più sano.
DORMIRE BENE, QUESTIONE DI ABITUDINE
Secondo il dottor Sally Ibrahim, specialista del sonno e professore associato presso la Case Western Reserve University School of Medicine, sempre più bambini hanno problemi con il sonno che si trascinano fino in età adulta. E non solo, a molti dei suoi giovani pazienti è stato diagnosticato l’autismo, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività o un disturbo dell’umore. Impostare delle buone abitudini del sonno fin da piccoli è molto utile. Ma la chiave è la regolarità. Per risolvere realmente i problemi di sonno, è necessario essere costanti, anche nei fine settimana.
Di seguiti alcuni suggerimenti del dottor Ibrahim:
- Diario del sonno: dove tenere traccia dell’orario in cui si va a letto, eventuali problemi nell’addormentarsi e l’ora in cui ci si sveglia. Si può annotare anche le circostanze che potrebbero indicare un momento migliore per andare a letto o che rivelano quando è più probabile incontrare problemi o riposare meglio. Anche i genitori possono tenere un diario per i propri bambini.
- Cenare presto: evitare di mangiare subito prima di andare a letto e valutare l’idea di rinunciare alla caffeina in famiglia, in quanto può causare disturbi notturni e irrequietezza.
- Adottare una routine per andare a dormire: una routine “breve e dolce” fornisce al corpo i segnali per andare a dormire, è una strategia utile sia per i bambini che per gli adulti. Ad esempio: lavarsi i denti, indossare il pigiama, leggere un libro e usare una luce soffusa. La costanza è importante.
- Attenzione all’uso degli schermi: spegnere tutti gli schermi almeno un’ora prima di dormire e non portarli in camera da letto. Tuttavia, una mossa così drastica potrebbe significare per alcuni genitori «scatenare una vera e propria guerra». Un buon compromesso potrebbe essere utilizzare gli schermi esclusivamente per l’utilizzo di un’app che abbia un effetto calmante, passivo o correlato al sonno.
Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.