La Lega «ha votato contro il nuovo programma industria difesa Ue, una proposta squilibrata, pericolosa per l’interesse nazionale e per il bilancio». Lo afferma il capo delegazione Lega al Parlamento europeo, Paolo Borchia, a margine del voto della commissione industria sulla proposta sul nuovo Programma europeo per l’industria della difesa (Edip). «Siamo contrari a un’impennata di spesa militare in un contesto economico in cui famiglie e imprese attendono risposte concrete: da un’iniziale proposta della Commissione Ue di 1,5 miliardi, il Parlamento Ue è arrivato a proporre oltre 21 miliardi di fondi europei per la difesa, senza neppure fornire garanzie di ritorno per Paesi come l’Italia. Una scelta irresponsabile», continua Borchia. «È inaccettabile che si preveda di attingere risorse dal programma Safe, parte dello scellerato piano di riarmo europeo, la cui base giuridica è stata peraltro appena bocciata dallo stesso Parlamento Ue. L’introduzione di una preferenza europea che impone soglie minime di contenuto europeo nei prodotti finanziati rischia di penalizzare le filiere industriali italiane, che spesso collaborano con partner esterni all’Ue, riducendone la competitività», prosegue.
«Non può e non deve essere Bruxelles a definire programmi, priorità e criteri, lasciando agli Stati membri un ruolo marginale: questa governance svuota il principio di sovranità nazionale. La Lega ribadisce il suo no a un’Europa che usa toni da guerrafondai e sceglie la via del riarmo centralizzato, ignora le esigenze dell’economia reale e lede le priorità di bilancio. Le scelte strategiche in materia di difesa devono restare in mano agli Stati membri, senza imposizioni o penalizzazioni camuffate da cooperazione», conclude.