La “crisi demografica” italiana

di Redazione ETI
31 Marzo 2025 16:03 Aggiornato: 31 Marzo 2025 16:03

La crisi demografica italiana si è aggravata nel 2024. Il numero delle nascite ha toccato un nuovo minimo storico, l’emigrazione ha visto un’accelerazione e la popolazione ha continuato a ridursi. Questa l’analisi dell’Istat.

Il calo costante della natalità in Italia sembra essere una tendenza irreversibile. Nonostante il Governo Meloni, e i predecessori, abbiano promesso di affrontare la questione, finora nessuno è riuscito a invertire questa tendenza. Nel 2024, i decessi hanno superato le nascite di 281 mila unità, e la popolazione è diminuita di 37 mila persone, scendendo a 58,93 milioni.

Dal 2014, l’Italia ha perso quasi 1 milione 900 mila abitanti. I 370 mila bambini nati nel 2024 rappresentano il sedicesimo calo annuale consecutivo e il dato più basso dall’unificazione italiana nel 1861. Rispetto al 2023, le nascite sono diminuite del 2,6%, ha precisato l’Istat, e risultano inferiori del 35,8% rispetto al 2008, l’ultimo anno in cui si era registrato un aumento.

Il tasso di fecondità, che misura il numero medio di figli per donna in età fertile, è sceso a un minimo storico di 1,18, ben al di sotto del valore di 2,1 necessario per garantire la stabilità demografica. Il precedente record negativo, pari a 1,19 figli per donna, risaliva al 1995.

I 651 mila decessi registrati nel 2024 sono stati i più bassi dal 2019, riportando il dato ai livelli pre-pandemici di Covid-19. Parallelamente, la speranza di vita media è salita a 83,4 anni, con un incremento di quasi cinque mesi rispetto al 2023. L’emigrazione, poi, ha toccato un picco: nel 2024, 191 mila italiani si sono trasferiti all’estero, il numero più alto dal 2000, con un aumento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Ma l’Istat ha sottolineato che una modifica normativa ha probabilmente influito su questi dati. Una legge introdotta lo scorso anno, infatti, ha previsto multe per gli italiani residenti all’estero che non si registrano formalmente come espatriati nel loro nuovo Paese di residenza.

Infine, gli stranieri immigrati in Italia rappresentavano il 9,2% della popolazione italiana nel 2024, per un totale di 5 milioni 400 mila persone, in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente, con una presenza prevalente al nord.

A conferma del rapido invecchiamento della popolazione, l’Istat ha evidenziato che quasi un italiano su quattro ha più di 65 anni, mentre il numero dei centenari ha raggiunto il nuovo massimo di 23.500 persone.

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