La Cina è il primo responsabile dell’inquinamento del Pianeta

di Redazione Eti/Owen Evans
16 Febbraio 2025 15:19 Aggiornato: 19 Febbraio 2025 10:52

Secondo il Center for Research on Energy and Clean Air (Crea), la costruzione di centrali a carbone in Cina ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni ricavando, nel 2024, oltre 94 gigawatt di energia. «Se la Cina continua di questo passo per troppo tempo, sarà molto difficile ottenere una rapida riduzione delle emissioni» ha dichiarato Qi Qin, ricercatore di Crea, che ha poi continuato dicendo: «la spinta della Cina verso nuove fonti di energia basate sul carbone è guidata esclusivamente da meri interessi industriali, che promuovono l’uso del carbone in nome della sicurezza energetica».

Oltre il 70% delle nuove centrali a carbone fondate in Cina nel 2024 sono promosse dalle stesse aziende che estraggono il minerale. Questo significa che l’espansione del settore del carbone è molto legata agli interessi di queste aziende, che cercano di garantire una domanda costante per il loro prodotto attraverso la costruzione di nuove centrali che consumano molta energia, limitando lo spazio per le energie rinnovabili.

Xi Jinping ha promesso che la Cina inizierà a ridurre l’uso del carbone dal 2026 per ridurre le emissioni di gas serra. Al Climate Leader’s Summit del 2021, ha dichiarato che il regime «limiterà rigorosamente l’aumento del consumo di carbone» tra il 2021 e 2025 e lo «ridurrà notevolmente» nel periodo 2026-2030. Xi sostiene che il consumo di carbone della Cina, il più alto al mondo, raggiungerà il picco nel 2025 per poi iniziare a calare.

La Cina è il Paese più inquinante al mondo e dal 2006 il maggior responsabile di emissioni dei “gas serra”. Le sue emissioni totali sono il doppio di quelle degli Stati Uniti e quasi un terzo di quelle mondiali. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, quasi l’80% delle emissioni di anidride carbonica nel settore energetico proviene dal carbone.

L’US government China Environmental Abuses Fact Sheet accusa la Cina di danni ambientali a livello mondiale. Oltre ad essere considerata il più grande produttore di gas serra, la Cina contribuisce significativamente all’inquinamento marino, è il principale responsabile della pesca illegale e consumatore di grandi quantità di fauna selvatica e legname. L’ex segretario di Stato Mike Pompeo sostiene che «gran parte dell’economia del Partito Comunista Cinese è costruita volutamente a discapito della qualità dell’aria, della terra e dell’acqua».

L’esperto di energia David Turver pensa che la notizia sull’aumento del consumo di carbone da parte di Pechino «non è affatto sorprendente […] basta vedere come sta evolvendo il mix di fonti di energia in Cina; è palese come l’uso del carbone sia in costante aumento». Turver ha concluso affermando che il consumo di carbone, petrolio e gas è stato «ai massimi storici» nel 2023, e che il comportamento del regime cinese «azzera» tutto quello che una nazione come il Regno Unito «sta facendo per ridurre le emissioni», che attualmente produce il livello emissioni più basso dal 1926.

Kathryn Porter, consulente energetica di Watt Logic, commenta che «il Regolamento europeo sull’industria net zero sta spingendo le aziende a trasferirsi in Cina». In questo modo l’aumento delle emissioni arriva al doppio, perché non solo la Cina produce energia inquinando maggiormente, ma le merci prodotte devono anche essere spedite in Europa; e questo a sua volta «non solo annulla tutti gli sforzi dell’Occidente di avere emissioni zero, ma le fa perfino aumentare perché causa il trasferimento delle industrie in Cina, dove la produzione costa meno e le politiche sulle emissioni sono molto meno restrittive».

 

 

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