La Casa Bianca condanna le minacce di attentato contro Shen Yun

di Redazione ETI/Eva Fu
25 Marzo 2025 8:56 Aggiornato: 25 Marzo 2025 8:56
La Casa Bianca condanna fermamente Pechino per le minacce e i sabotaggi contro la compagnia di danza classica cinese Shen Yun. In una conferenza stampa del 17 marzo, la portavoce Karoline Leavitt, ha incoraggiato la Shen Yun a non interrompere gli spettacoli dichiarando: «questa amministrazione prende molto sul serio tali minacce»; la Casa Bianca non tollererà più questo comportamento da parte del regime cinese: «Noi, ovviamente, condanniamo ogni violenza o minaccia contro le istituzioni americane».
Leavitt ha risposto in questi termini a una domanda di Ntd, consociata di Epoch Times, sulla visita del presidente Donald Trump al John F. Kennedy Center for the Performing Arts nel pomeriggio del 17 marzo. Recentemente, minacce di bombe contro Shen Yun avevano costretto il teatro a evacuare nel giorno della prima della compagnia e a installare metal detector all’ingresso per precauzione. La polizia non ha trovato ordigni e lo spettacolo è proseguito senza intoppi, ma l’episodio non è un caso isolato. Dal marzo 2024, la compagnia subisce decine di minacce di violenza inviate con email durante il tour mondiale.
Dopo l’episodio al Kennedy Center, Shen Yun ha chiesto un’indagine  affermando: «Se non si ferma contro Shen Yun, non si fermerà contro nessun altro». Trump ha visitato per la prima volta il Kennedy Center il mese scorso, dopo il rinnovo della sua presidenza.  Tra i nuovi membri del consiglio di amministrazione figurano Usha Vance, il capo dello staff della Casa Bianca Susie Wiles e due conduttori di Fox, Laura Ingraham e Maria Bartiromo.
Alla conferenza, la Leavitt ha dichiarato che il presidente Trump «vuole rilanciare arte e cultura che valorizzino la tradizione americana, senza screditarla, come purtroppo abbiamo visto negli ultimi anni».
Il John F. Kennedy Center for the Performing Arts
Il John F. Kennedy Center for the Performing Arts a Washington, 21 febbraio 2025. (Madalina Vasiliu/The Epoch Times)
Shen Yun e vari esperti di sicurezza informatica riconoscono il regime cinese come principale responsabile delle interferenze contro la compagnia. Gli analisti sottolineano che la situazione implica questioni di sicurezza da affrontare ai massimi livelli diplomatici.

Da diversi anni il regime cinese tenta di far cancellare gli spettacoli di Shen Yun in varie città con ricatti e coercizione economica. Nel 2024, il Falun Dafa Information Center di New York ha documentato oltre 130 intimidazioni da parte di diplomatici e agenti cinesi.
A settembre e novembre 2024, due individui sono stati condannati per aver cercato di revocare lo status non profit di Shen Yun corrompendo l’Irs. Il ministero degli Esteri statunitense ha denunciato la campagna intimidatoria di Pechino contro Shen Yun, evidenziando in una recente dichiarazione a Epoch Times che il rapporto annuale sulla libertà religiosa internazionale «documenta interferenze contro praticanti del Falun Gong e Shen Yun Performing Arts in molti Paesi». In uno dei rapporti del 2024, il Ministero cita un’inchiesta di Epoch Times da cui risulta che un portavoce dell’ambasciata cinese ha ammesso pubblicamente di aver tentato di bloccare Shen Yun in Corea del Sud.

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