Ireti ha avviato presso la centrale di Reggio Emilia Migliolungo un impianto sperimentale che, attraverso una tecnologia bi-direzionale innovativa (reverse-flow), recupera e riutilizza il biometano in eccesso prodotto localmente, comprimendolo e reimmettendolo nella rete nazionale, invece di eliminarlo attraverso la combustione durante i periodi di bassa domanda.
L’impianto, realizzato grazie a un finanziamento di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e acqua, rappresenta un «progetto pilota» che attraverso una tecnologia di reverse flow regola e ottimizza il flusso di gas, garantendo un utilizzo più intelligente delle risorse e massimizzando l’efficienza della rete. Il suo avanzato sistema di compressione infatti regola e ottimizza il flusso di gas, migliorando la stabilità della rete e garantendo una gestione più intelligente dell’energia. Questo processo inoltre riduce gli sprechi e contribuisce a minimizzare l’impatto ambientale, garantendo una gestione continua ed ottimizzata delle risorse.
Si tratta di un cambiamento rispetto al tradizionale sistema gerarchico, che si basa su pochi e grandi centri di immissione e produzione (come i gasdotti internazionali e i rigassificatori), con una distribuzione unidirezionale verso le reti. Il nuovo approccio, che favorisce una rete decentrata di produttori di biometano, collegherà direttamente le piccole realtà locali alle reti di distribuzione, rafforzando la sicurezza e la resilienza degli approvvigionamenti energetici, ponendo le basi per un futuro più autonomo e sostenibile.