Incontro Rubio-Netanyahu: alleanza Usa-Israele contro l’Iran

16 Febbraio 2025 15:36 Aggiornato: 16 Febbraio 2025 17:46

Il ministro degli Esteri Usa Marco Rubio ha incontrato il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme il 16 febbraio. I due hanno ribadito il loro impegno nel contrastare le ambizioni nucleari dell’Iran. Dopo l’incontro, Netanyahu ha definito la discussione con Rubio «molto produttiva» su diversi temi, aggiungendo che «niente è più importante dell’Iran».

«Israele e America sono fianco a fianco nel contrastare la minaccia iraniana», ha poi dichiarato il primo Ministro. «Abbiamo convenuto che gli ayatollah non debbano avere armi nucleari e che l’aggressione dell’Iran nella regione debba essere respinta». Marco Rubio ha indicato l’Iran come il principale elemento destabilizzante in Medio Oriente: «Dietro ogni gruppo terroristico, dietro ogni atto di violenza, dietro ogni attività destabilizzante, dietro tutto quello che minaccia la pace e la stabilità di milioni di persone che vivono in questa regione, c’è l’Iran».

Netanyahu ha sottolineato che, dall’inizio della guerra contro Hamas, Israele ha inflitto all’Iran «un colpo violento» e che con il sostegno di Trump non ha dubbi che si «porterà a termine il lavoro». Il primo Ministro ha anche affermato che il movimento libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, è stato indebolito mentre Israele ha colpito centinaia di obiettivi in Siria per impedire la creazione di un nuovo fronte ostile. «Se qualche altra forza pensa che Israele permetterà a soggetti ostili di usare la Siria come base operativa contro di noi, si sbaglia di grosso», ha avvertito Netanyahu.

IL PIANO DI TRUMP PER GAZA

La visita di Rubio è avvenuta circa una settimana dopo che il presidente Donald Trump ha ipotizzato la possibilità di trasferire i 2,2 milioni di residenti palestinesi di Gaza e di porre il territorio sotto il controllo statunitense. Trump ha anche suggerito che Egitto e Giordania potrebbero accogliere i palestinesi evacuati da Gaza, una proposta respinta da entrambi i Paesi.

Netanyahu ha ringraziato Rubio per il «sostegno inequivocabile» degli Stati Uniti alla politica israeliana su Gaza e ha aggiunto di condividere con Trump una visione comune per il territorio, dove è in vigore una fragile tregua tra Israele e Hamas dopo oltre 15 mesi di conflitto: «Voglio rassicurare chiunque ci stia ascoltando: il presidente Trump e io stiamo lavorando in piena cooperazione e coordinamento», ha dichiarato infatti Netanyahu.

Rubio ha ribadito che Hamas «non può continuare a esistere come forza militare o governativa e, finché resterà un soggetto in grado di amministrare  con la violenza o minacciando, la pace sarà impossibile». Mentre Rubio e Netanyahu discutevano della politica su Gaza, un carico di bombe pesanti statunitensi è arrivato in Israele dopo che l’amministrazione Trump ha revocato il blocco alle forniture imposto il mese scorso.

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha definito la fornitura delle bombe MK-84 «una risorsa significativa per l’Aeronautica e le Forze di Difesa Israeliane, nonché un’ulteriore prova della forte alleanza tra Israele e Stati Uniti». L’amministrazione Biden aveva limitato la consegna di queste bombe da una tonnellata per timore che venissero utilizzate in modo indiscriminato nelle aree densamente popolate di Gaza.
«Nella nostra recente conversazione, il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a fornire a Israele tutti gli strumenti necessari per garantire la sua sicurezza», ha dichiarato Katz.

 

Redazione Eti/Jacob Burg

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