Il Pcc inasprisce la persecuzione del Falun Gong

di Redazione ETI/Sophia Lam
24 Marzo 2025 16:13 Aggiornato: 24 Marzo 2025 16:13
Una settimana prima del capodanno lunare, Lin Suzhen ha invitato a casa sua quattro amici, nella provincia meridionale cinese del Guangdong. Il 21 gennaio, il gruppo di amici si è riunito per leggere lo Zhuan Falun, il testo principale degli insegnamenti del Falun Gong, un’antica pratica di meditazione basata sui principi di verità, compassione e tolleranza ma nessuno poteva immaginare che la serata si sarebbe trasformata in un’esperienza angosciante.
All’improvviso, la porta si è spalancata e la polizia ha fatto irruzione, trascinando i quattro praticanti verso un furgone. Uno di loro è stato rilasciato dopo due settimane, mentre Lin e gli altri due sono ancora trattenuti nel centro di detenzione di Jieyang. Lin è l’ultima vittima della repressione del Partito comunista cinese che dal 1999 perseguita brutalmente questa disciplina di auto-coltivazione.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa è stato presentato al pubblico nel maggio del 1992 e, grazie ai miracolosi benefici per la salute e la mente, ha attirato milioni di persone. Si stima che nel luglio del 1999, i praticanti fossero tra i 70 e i 100 milioni. Considerando la crescente popolarità della pratica come una minaccia alla propria ideologia atea e al controllo totalitario del Paese, il regime cinese ha avviato una campagna di repressione a livello nazionale per sradicarla, mobilitando l’intero apparato della sicurezza nazionale per rintracciare e arrestare i praticanti.
Minghui, un’organizzazione con sede negli Stati Uniti che monitora la persecuzione del Falun Gong in Cina, ha accertato 6.190 morti dal 1999. Tuttavia, a causa della rigida censura in Cina, si ritiene che il numero reale di arresti e violenze sui praticanti sia molto più alto. Solo nei primi due mesi di quest’anno, almeno 136 praticanti come Lin sono stati arrestati e circa 189 molestati, secondo l’ultimo aggiornamento di Minghui.

INIEZIONI DI FARMACI SCONOSCIUTI

Negli ultimi 26 anni molti praticanti hanno subito torture e violenze di ogni genere. Tra loro  Song Huilan di 73 anni, arrestata il 16 gennaio. Oltre una dozzina di agenti hanno fatto irruzione nella sua casa a Jiamusi, nel nord della Cina, senza mandati di perquisizione. Secondo Minghui, Song stava leggendo un libro a letto quando gli agenti l’hanno afferrata per le braccia e le spalle, trascinandola via, strappandole gli abiti di dosso e lasciandola parzialmente nuda. L’hanno poi trascinata giù per le scale fino alla loro auto e portata in un ospedale locale per controlli clinici.
I medici hanno riscontrato pressione alta, ma gli agenti si sono rifiutati di rilasciarla e le hanno iniettato un farmaco sconosciuto, che le hanno provocato dolore al torace ed estrema debolezza. Non era la prima volta che Song subiva iniezioni di farmaci sconosciuti. Secondo Minghui, negli ultimi vent’anni è stata ripetutamente trattenuta nei centri di detenzione del regime comunista e sottoposta a iniezioni di sostanze sconosciute.

Nel 2015, Song ha presentato una denuncia legale alla Procura Suprema del Popolo contro l’ex leader del Pcc, Jiang Zemin, per i crimini commessi con la persecuzione del Falun Gong, nella quale ha dichiarato che durante una detenzione iniziata nel dicembre 2010 nella prigione di Tangyuan, le è stato iniettato un farmaco sconosciuto che le ha causato la necrosi del piede destro.

L’ultimo arresto di Song è avvenuto dopo una visita a casa di un altro praticante a Jiamusi. Trattenuta inizialmente nel centro di detenzione di Huachuan, è stata poi trasferita a Tangyuan. Il 23 febbraio 2011, gli agenti l’hanno legata a un letto, ammanettata e sottoposta a flebo con un farmaco che le ha causato dolori lancinanti, perdita di mobilità e danni neurologici. In meno di due mesi, il piede destro, annerito e indurito, si è staccato, causandole una disabilità permanente.
La persecuzione, tuttora in corso, ha portato milioni di praticanti come Song a subire arresti ripetuti, detenzioni arbitrarie e torture nel tentativo di costringerli a rinnegare la loro fede. Si ritiene che molti siano stati torturati a morte o uccisi per il prelievo forzato di organi.

REAZIONI

La brutale repressione del regime comunista cinese contro il Falun Gong ha sollevato preoccupazioni a Washington e nel mondo intero. Gli Stati Uniti hanno sanzionato diversi funzionari del Pcc coinvolti nella persecuzione, incluso un funzionario che ha guidato la repressione a Chengdu. Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha ribadito l’impegno della nazione a difendere la libertà religiosa: «La nostra amministrazione difende la libertà religiosa non solo come principio legale, per quanto importante, ma come una realtà vissuta, entro i nostri confini e soprattutto all’estero».
Due parlamentari statunitensi, Ted Cruz e Scott Perry, hanno riproposto al Parlamento USA il Falun Gong Protection Act, per imporre sanzioni contro il prelievo forzato di organi perpetrato dal Partito comunista cinese dai praticanti del Falun Gong. Tre Stati, fra cui il Texas, hanno già adottato leggi per sanzionare la complicità negli abusi, limitando la copertura assicurativa sanitaria per i trapianti di organi legati alla Cina. Anche l’Arizona sta valutando una normativa simile.

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