Il Pcc reagisce con controdazi del 125% sulle importazioni Usa

di Redazione ETI/Owen Evans
12 Aprile 2025 8:53 Aggiornato: 12 Aprile 2025 8:53

Pechino ha annunciato un aumento dei dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti, portandoli dall’84% al 125%, in risposta ai dazi americani sui beni cinesi del 145%. Il nuovo dazio entrerà in vigore sabato, ha comunicato il ministero delle Finanze cinese.

Il ministro del Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent ha criticato la Cina per aver emesso controdazi dell’84%, sostenendo che questo danneggerà la Cina molto più dei dazi americani. «È un peccato che i cinesi non vogliano negoziare, perché sono i primi trasgressori del sistema commerciale internazionale» ha dichiarato a Fox Business Network, «Per loro sarà molto peggio in proporzione. Hanno l’economia più squilibrata della storia moderna, e questa escalation si tramuterà in una sconfitta per loro».

Bessent ha sottolineato che le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti superano di cinque volte quelle americane verso la Cina. Una cosa buona, da parte del regime cinese, sarebbe ad esempio «riconoscere che i precursori del fentanile provengono dalla Cina». Interrogato sulla possibilità di escludere le aziende cinesi dalle borse americane, il ministro del Tesoro americano ha replicato: «Io non escludo nulla», aggiungendo: «Gli Stati Uniti spingono sulla manifattura, la Cina dovrebbe puntare sui consumi».

In un post social del 9 aprile, Trump ha accusato la Cina di «sfruttare» gli Stati Uniti e altri Paesi, giustificando così i massicci aumenti dei dazi al regime comunista cinese. «Prima o poi, spero presto, la Cina capirà che i giorni in cui sfruttava gli Stati Uniti e altre nazioni sono finiti».

 

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