Il libero mercato non fa proprio per il regime cinese

di Lynn Xu e Xin Ning per ET USA
17 Marzo 2025 15:47 Aggiornato: 17 Marzo 2025 15:47
L’annuale assemblea legislativa del Partito comunista cinese si è conclusa l’11 marzo senza approvare la legge sulla promozione dell’economia privata, nonostante l’enfasi della propaganda ufficiale. Secondo gli esperti Pechino non sa come gestire il settore privato: pur riconoscendo che contribuisce in modo significativo all’economia creando posti di lavoro, entrate fiscali e innovazione, l’ideologia comunista è fondamentalmente in conflitto con la proprietà privata.
Dalla fine del 2022, dopo la revoca del rigido lockdown “zero-Covid”, l’economia è stagnante. Alla fine dello scorso anno, il regime ha varato una serie di pacchetti di stimolo per circa 10 mila miliardi di yuan, che non hanno portato a una reale ripresa economica. Il 9 marzo, Pechino ha pubblicato l’indice dei prezzi al consumo di febbraio, indicatore chiave dell’inflazione, e l’indice dei prezzi alla produzione, che monitora i prezzi commerciali all’ingrosso. Questi ultimi sono in continua discesa da ottobre del 2022, mentre i prezzi al consumo sono in calo da gennaio 2024 dello 0,7%  annuo. I dati confermano che il rischio di deflazione resta concreto e i consumatori rimandano gli acquisti, sperando in ulteriori ribassi.
Quindi, un tema centrale per il Partito è stimolare i consumi, e in questo il settore privato gioca un ruolo essenziale. Secondo gli ultimi dati ufficiali, nel 2023 le imprese private hanno rappresentato circa la metà delle esportazioni, oltre la metà delle entrate fiscali statali, più del 60% del prodotto interno lordo, oltre il 70% dell’innovazione, più dell’80% dei posti di lavoro urbani e oltre il 90% del totale delle aziende. Aprendo la conferenza il 5 marzo, il premier Li Qiang ha sottolineato l’importanza di creare un ambiente di mercato equo e competitivo per far prosperare sia le imprese statali che quelle private. Tuttavia, la sua proposta di legge in merito – la prima legge dedicata allo sviluppo dell’economia privata – contro le aspettative esterne, non è passata alle Due Sessioni. 
Numerosi mass media di regime avevano sostenuto la legge come un segnale politico del sostegno del regime all’economia privata, descrivendola come una «pillola rassicurante» per le imprese private, garantendo protezione legale ai loro diritti. Pochi giorni fa, molti organi di propaganda statali cinesi hanno pubblicato un articolo intitolato: «Xi Jinping: ho sempre sostenuto le imprese private». Il tono contrasta nettamente con il 2022, quando gli stessi giornali riportavano le direttive di Xi: il capitale non deve «agire sconsideratamente» e che il partito avrebbe «eliminato la proprietà privata». Questa era la versione dei media statali cinesi durante la repressione regolatoria triennale sull’industria privata, tra la fine del 2020 e luglio 2023.
Il momento decisivo è stato quando le autorità hanno bloccato l’offerta pubblica iniziale di Ant Group di Jack Ma a novembre 2020. Le imprese private nei settori della tecnologia finanziaria, e-commerce, tutoraggio e immobiliare sottoposte a controllo, hanno avuto meno accesso al denaro rispetto alle aziende statali. Il Pcc ha anche imposto «azioni d’oro» con diritti di voto speciali, posti nei consigli di amministrazione e comitati di partito nelle imprese private per un controllo più stretto. Le azioni del regime hanno affossato la fiducia degli imprenditori e sono state ampiamente interpretate come un riflesso della linea politica «lo Stato avanza, il privato arretra».
Secondo il think tank Peterson Institute for International Economics, durante la repressione, la quota privata della capitalizzazione di mercato delle prime cento aziende cinesi quotate è scesa dal 55 al 33%, prima di un lieve rialzo nella seconda metà dello scorso anno. Ora Xi sembra aver cambiato idea. Il mese scorso ha tenuto un incontro con i principali leader aziendali cinesi e Jack Ma era tra gli invitati. Il commentatore politico Tang Jingyuan ha detto che il Pcc non sa cosa fare con l’industria privata cinese. Ha aggiunto che il rinnovato interesse per il settore sembra un «compromesso temporaneo», dopo che vari tentativi non sono riusciti a risollevare l’economia. E ancora: «Xi deve riconoscere lo status degli imprenditori e allentare un po’ il controllo sulle loro attività a causa del calo economico».
«Tuttavia, il motore del problema economico cinese è l’ideologia e il sistema comunista, fondamentalmente contrari alla proprietà privata e ai mercati liberi». Secondo Tang Jingyuan, Xi continuerà a privilegiare le imprese statali perché ha bisogno di campioni nazionali per realizzare la sua ambiziosa politica industriale, dominare il mercato globale e puntare a un ordine mondiale guidato dal Pcc. Secondo l’economista statunitense Davy J. Wong, la Cina è intrappolata in una soluzione autolesionista: sopprimere le imprese private dando più privilegi a quelle statali, pur sostenendo al contempo quelle private. In sostanza, il Pcc oscilla tra il bisogno di sviluppo economico e il controllo politico.

PRODOTTI DEL SETTORE PRIVATO CONQUISTANO LO STATUS DI STELLE

Le riunioni annuali per il Pcc sono centrali per definire le politiche economiche da rendere pubbliche. Sono note come le «Due Sessioni» perché i membri di due organismi politici si riuniscono contemporaneamente in due conferenze nell’arco di una settimana: uno è il parlamento fantoccio della Cina, l’altro un organo consultivo composto da imprenditori e celebrità. Quest’anno, per promuovere quella che la propaganda del regime ha definito una «economia privata vibrante», diversi prodotti di aziende private sono stati presentati come eroici. Come DeepSeek, una chatbot di intelligenza artificiale che a gennaio ha fatto notizia nel mondo presentandosi come un’alternativa più economica rispetto ai prodotti Usa, e “Ne Zha 2”, un film che ha incassato oltre 2 miliardi di dollari al botteghino, classificandosi al sesto posto tra i film Imax con maggiori incassi al 9 marzo.
Il regime se ne è servito per alimentare il sentimento nazionalista. Entrambi sotto l’insegna del Pcc: DeepSeek si autocensura allineandosi al partito. Secondo Frank Xie, professore di business e marketing all’Università della Carolina del Sud, il film incarna le aggressioni in stile Pcc, simili alla sua diplomazia del “lupo guerriero”. Ne Zha è una figura mitologica del folklore cinese, celebre per i poteri magici e il coraggio nello sfidare l’autorità. Tuttavia, Xie afferma che con l’odio estremo, l’illegalità e la violenza, il film promuove l’aggressività comunista e l’anarchia. Il produttore principale, Chengdu Kekedou Animation Film and Television, gode da tempo del sostegno del regime. Nel 2009 il ministero della Cultura ha inserito l’azienda tra le imprese supportate, e nel 2012 è entrata nel Programma Nazionale per la Costruzione e Protezione del Marchio di Animazione, ricevendo continuo supporto dal governo provinciale dello Sichuan.

Sebbene DeepSeek non sembri aver ricevuto finanziamenti statali diretti, Pechino sta spingendo i governi locali ad adottare questo modello di intelligenza artificiale. A Shenzhen, oltre 70 robot Ia gestiscono già centinaia di servizi governativi come dichiarazioni fiscali e rinnovi di licenze. Negli ospedali delle province di Sichuan e Guangdong sono state introdotte consulenze mediche assistite dall’Ia.

Data l’importanza strategica di alcune imprese private, l’impegno di Pechino a sostenere il settore privato è di fatto «selettivo», allineato ai suoi interessi principali piuttosto che a beneficio di un gruppo più ampio di piccole e medie aziende, ha detto Sun Kuo-Hsiang, professore associato di affari internazionali e business all’Università Nanhua di Taiwan. A suo avviso, il Pcc usa queste imprese private per obiettivi strategici come il progresso tecnologico, l’esportazione dell’ideologia e il rafforzamento del proprio «potere di dialogo» sulla scena mondiale. Per Xi, il «potere di dialogo» è la capacità di parlare e di essere ascoltati. Sun afferma che, a lungo andare, l’indipendenza di queste aziende private probabilmente diminuirà e il Pcc rafforzerà il controllo per assicurarsi che servano i suoi interessi: «Molte potrebbero trasformarsi in un modello “semi-statalizzato”, e il capitale statale influenzerà sempre più le decisioni sulle questioni operative».

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