Il Kefir per aiutare il sistema immunitario

di Redazione ETI/Zena le Roux
1 Aprile 2025 17:59 Aggiornato: 1 Aprile 2025 17:59

Quando si pensa a rafforzare il sistema immunitario, il kefir non è la prima scelta. Di solito si opta per la vitamina C. Eppure, questo alimento fermentato si rivela un potente alleato, spesso più efficace di altri probiotici. Il kefir è ricco di probiotici e composti bioattivi che favoriscono la digestione, riducono l’infiammazione e combattono le infezioni. Una bevanda semplice da integrare nella dieta quotidiana per sostenere il sistema immunitario.

RAFFORZARE LA FUNZIONE IMMUNITARIA

Il kefir migliora l’equilibrio della flora intestinale e potenzia il sistema immunitario, aiutando l’organismo a contrastare batteri e virus dannosi. I suoi probiotici influenzano le cellule immunitarie, come i linfociti T, fondamentali per difendersi dalle infezioni. È anche dotato di proprietà antivirali e antibatteriche naturali. Introdurlo precocemente durante un’infezione può rafforzare le difese, sostenendo sia il microbiota intestinale sia l’immunità, cruciale per prevenire le infezioni.

Il kefir contribuisce inoltre a ridurre l’infiammazione, un fattore chiave per la salute immunitaria, e favorisce la produzione di acidi grassi a catena corta, come il butirrato, che nutrono le cellule intestinali e rafforzano la barriera intestinale. Questo riduce il rischio di permeabilità intestinale, condizione legata a infiammazione cronica e malattie autoimmuni.

Inoltre, il kefir stimola la produzione di IgA, un anticorpo essenziale per individuare e neutralizzare i patogeni. Il risultato è un sistema immunitario equilibrato: né iperattivo, con il rischio di malattie autoimmuni, né debole, rendendo l’organismo vulnerabile alle infezioni.

KEFIR E SUPPLEMENTI PROBIOTICI

Il kefir offre un supporto immunitario più ampio rispetto a un singolo supplemento probiotico, può infatti contenere da 30 a 60 ceppi di batteri benefici in più rispetto a molti integratori. I ceppi come Lactobacillus e Bifidobacterium promuovono la crescita di batteri utili, rinforzando la barriera intestinale e stimolando la produzione di composti antinfiammatori.

Le colture vive del kefir colonizzano l’intestino più efficacemente grazie al loro rivestimento protettivo naturale. Al contrario, molti integratori contengono ceppi liofilizzati che non sempre sopravvivono all’acidità gastrica. Inoltre, la matrice alimentare del kefir, composta da proteine e grassi, protegge i probiotici durante la digestione, migliorandone l’efficacia. Tuttavia, per squilibri intestinali specifici, un integratore con ceppi mirati può essere più indicato. La strategia ideale? Abbinare il kefir per un supporto quotidiano alla flora batterica e gli integratori per esigenze terapeutiche specifiche.

QUANTO KEFIR BERE

Per chi non è abituato ai cibi fermentati, si consiglia di iniziare con 100 millilitri al giorno, aumentando gradualmente a 200-250 millilitri per un supporto costante a intestino e sistema immunitario. Se utilizzato per recuperare da antibiotici o rafforzare le difese, 250-500 millilitri al giorno possono essere utili per brevi periodi. La costanza è essenziale: piccole dosi regolari sono più efficaci di quantità elevate occasionali.

Poiché il kefir sostiene la salute intestinale, quasi tutti possono trarne vantaggio, specialmente chi soffre di squilibri intestinali. È infatti particolarmente utile per chi ha un sistema immunitario indebolito, sta recuperando da una malattia o affronta infezioni frequenti. Può anche alleviare disturbi digestivi come la sindrome dell’intestino irritabile e la malattia infiammatoria intestinale, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Inoltre, favorisce il ripristino della flora intestinale per chi assume antibiotici o soffre di diarrea.

COSA SAPERE

Nonostante i benefici, esistono delle precauzioni. Alcune persone possono avvertire gonfiore o gas inizialmente, un effetto temporaneo mentre l’intestino si adatta. Essendo un alimento fermentato, contiene istamine, che possono causare reazioni avverse in chi è sensibile.

Inoltre, alcuni kefir commerciali contengono zuccheri aggiunti, che possono ridurre i benefici a causa di aumento di peso e infiammazione cronica. Meglio scegliere versioni naturali e non zuccherate o, ancora meglio, prepararlo in casa per un controllo ottimale degli ingredienti.

Il kefir ha un sapore acidulo e una consistenza densa, più intensa dello yogurt. Per chi fatica ad apprezzarlo, si può mescolare con frutti di bosco, un pizzico di cannella o un po’ di miele grezzo per renderlo più gradevole senza comprometterne i benefici. Il kefir fatto in casa spesso risulta più fresco e aromatico rispetto a quello commerciale, che talvolta può apparire troppo lavorato o insapore.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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