La Christlich Demokratische Union (Cdu), partito tedesco di centrodestra, ha vinto le elezioni, ma dovrà barcamenarsi tra turbolenze politiche, difficoltà economiche e tensioni sull’immigrazione, mentre l’AfD resta il principale avversario politico. E la formazione di un nuovo governo è il primo, grosso, problema che deve risolvere.
Guidata da Friedrich Merz, la Cdu, in alleanza con la Christlich-Soziale Union (Csu), ha vinto le elezioni capitalizzando il diffuso malcontento per l’inflazione, l’aumento dei costi energetici e le politiche migratorie, ottenendo complessivamente il 28,5% dei voti. In Germania, come in altri Paesi europei, è raro che un partito ottenga la maggioranza assoluta in Parlamento, per cui i governi sono spesso di minoranza e dipendono da coalizioni parlamentari.
Il 23 febbraio, come previsto, nessun partito ha ottenuto la maggioranza assoluta, ma Merz ha promesso di muoversi rapidamente per formare un governo di coalizione. Una possibilità è la cosiddetta “grande coalizione” tra il blocco conservatore e la Spd di Olaf Scholz, che ha ottenuto il 16,4% dei voti, garantendo una risicata maggioranza. Ma potrebbero volerci mesi di difficili negoziati prima mettere tutti d’accordo, con il rischio che le trattative falliscano e costringano Merz a fare un governo spostato a sinistra.
L’AFD
L’AfD, che ha ricevuto il sostegno di Elon Musk, si è classificata al secondo posto con il 20,8% dei voti, registrando il suo miglior risultato di sempre. Merz, però, ha escluso qualsiasi collaborazione con L’AfD, anche se gli garantirebbe una maggioranza stabile.
L’AfD è al centro di numerose polemiche. La sua sezione della Germania orientale è sottoposta a una maggiore sorveglianza dopo che un tribunale tedesco l’ha classificata come organizzazione di estrema destra. In Sassonia e Turingia, le sezioni regionali dell’AfD sono considerate più radicali rispetto al partito nazionale.
La leader dell’AfD, Alice Weidel, nega ogni estremismo, In un’intervista a The American Conservative, ha dichiarato: «Né io né il mio partito siamo estremisti di destra. In Germania questa accusa è un grido di battaglia della sinistra, che domina il dibattito pubblico». L’AfD ha basato la sua campagna su controlli di frontiera più severi, una riduzione dei richiedenti asilo e l’abbandono degli obiettivi di neutralità climatica. La Cdu di Merz potrebbe mutuare parte dei punti del programma dell’AfD, ma sarà possibile sono in un’alleanza non di centro-sinistra.
La Weidel ha dichiarato che il prossimo cancelliere sarà «ostaggio» dei partiti di sinistra e costretto a incrementare il debito pubblico: «Merz non potrà realizzare nulla di quello che ha promesso» e andrà al compromesso «con la sinistra aumentando il debito. E questo è l’opposto di quello che serve al Paese […] Lo Stato dovrebbe funzionare come un’azienda. E quando un’azienda è sovraindebitata, si sa cosa succede».
IL TETTO DEL DEBITO PUBBLICO
La Germania, la più grande economia europea, nota per la sua forza lavoro qualificata e le esportazioni di alta qualità, è in crisi. E questo ha riacceso il dibattito sul tetto al debito sancito dalla Costituzione dello 0,35% del Pil, adeguato in base al ciclo economico.
L’idea della responsabilità fiscale è profondamente radicata nella cultura tedesca: circa il 60% dei tedeschi è favorevole al mantenimento del freno al debito. La parola tedesca per “debito” e “colpa” è la stessa: “schuld”.
L’economia tedesca si è contratta per il secondo anno consecutivo nel 2024, secondo quanto riferito dall’ufficio statistico il 25 febbraio, sollevando interrogativi su come il governo continuerà a finanziare la spesa pubblica. A Merz è stato chiesto di elevare il tetto del debito per finanziare un potenziamento militare e aumentare la spesa per la difesa, ma una simile riforma richiederebbe il sostegno di due terzi del Parlamento. E l’AfD, con il suo 20,8% dei voti, e Die Linke (la Sinistra), con l’8,8%, hanno insieme un terzo dei seggi nel nuovo Parlamento, sufficiente per bloccare eventuali modifiche alle rigide regole fiscali.
IMMIGRAZIONE
A gennaio, Merz aveva promesso controlli permanenti alle frontiere, dopo un’aggressione con arma da taglio in Baviera compiuta da un richiedente asilo afghano. Ma il giorno dopo la vittoria elettorale, ha dichiarato: «qui nessuno sta parlando di chiudere le frontiere». Rimane il fatto che il nuovo governo dovrà affrontare la questione immigrazione, tra attacchi terroristici e reati commessi da stranieri.
La Germania è scossa da attacchi di tipo terroristico, come quello del 13 febbraio a Monaco, dove un richiedente asilo afghano ha investito una folla con la sua auto, uccidendo una bambina di due anni e sua madre, e quello di Aschaffenburg, in Baviera, dove un bambino e un adulto sono stati accoltellati a morte. Secondo i sondaggi, l’80% dei tedeschi ritiene che i livelli di immigrazione siano stati troppo elevati nell’ultimo decennio.
Le statistiche ufficiali sulla criminalità mostrano che nel 2023 il 34,4% degli individui incriminati non aveva la cittadinanza tedesca, con un aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente; tra i cittadini tedeschi l’incremento è stato solo dell’1%.
L’ECONOMIA
La Germania è da anni alle prese con la perdita delle importazioni del gas russo, a cui si sommano, fra i vari problemi, la chiusura degli impianti Volkswagen, la concorrenza delle auto elettriche cinesi, la crisi del modello energetico cosiddetto “green”, l’instabilità politica e il calo della competitività. Il ruolo storico della “Locomotiva Germania”, la superpotenza industriale dell’Ue, è in seria crisi.
In (parziale) risposta, La Cdu aveva dichiarato di voler valutare la riattivazione delle centrali nucleari. Ma Merz ha poi minimizzato questa possibilità, spiegando che ormai le vecchie centrali «le stanno smantellando e decontaminando. Le possibilità di riattivarle diminuiscono di settimana in settimana».