I fatti del giorno – Medio Oriente

di Agenzia Nova
12 Febbraio 2025 17:36 Aggiornato: 12 Febbraio 2025 17:37

Arabia Saudita-Giordania: governo Riad approva accordo su lotta a traffico stupefacenti – Il governo dell’Arabia Saudita ha approvato un accordo di cooperazione con la Giordania nel campo del contrasto al traffico di stupefacenti e al contrabbando di sostanze psicotrope e precursori chimici. Lo riferisce l’emittente panaraba satellitare di proprietà saudita “Al Arabiya”.

Siria: presidenza forma comitato preparatorio per conferenza nazionale – La presidenza siriana ha formato il comitato preparatorio per la conferenza nazionale, composto da cinque uomini e due donne, i cui nomi saranno annunciati oggi. Lo ha riferito l’emittente “Syria Tv”, secondo cui la decisione fa seguito all’incontro tenutosi ieri dal presidente ad interim Ahmed al Sharaa con una delegazione della Commissione siriana per i negoziati e della Coalizione nazionale siriana. Il capo dello Stato siriano aveva precedentemente annunciato la formazione di un comitato preparatorio che avrebbe tenuto ampie consultazioni con le varie fazioni siriane prima della conferenza. Al Sharaa ha dichiarato che la conferenza nazionale “rilascerà una dichiarazione finale che aprirà la strada a una dichiarazione costituzionale che determinerà il futuro del Paese”, aggiungendo che “la formulazione della dichiarazione costituzionale non sarà una decisione individuale, ma il risultato di ampie consultazioni che riflettono la volontà del popolo”.

Libano: premier Salam, vogliamo riconquistare la fiducia dei cittadini – Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha ribadito l’auspicio di riconquistare la fiducia dei cittadini. Durante un’intervista sull’emittente “Télé-Liban”, il premier ha sottolineato come la crisi economica, la guerra tra Israele e Hezbollah, la corruzione della pubblica amministrazione e altri fattori “hanno spinto più del 75 per cento dei giovani a emigrare”. Secondo Salam la ripresa del Libano è stata impedita da diverse ragioni, in particolare “l’applicazione selettiva dell’accordo di Taif (che ha messo fine alla guerra civile nel 1990) e il mancato dispiegamento dell’esercito libanese nel sud del Libano”, oltre alla difficoltà di approfittare del ridimensionamento dell’influenza siriana sul Paese. Salam ha inoltre parlato della dichiarazione ministeriale che sarà sottoposta al Parlamento per ottenere la fiducia, affermando che il testo risponderà alle sfide che il Libano deve affrontare, tra cui l’occupazione del territorio da parte di Israele e la ricostruzione, nonché la riforma fiscale, economica e politica. “Il ritiro di Israele deve avvenire nei tempi previsti, se non prima”, ha dichiarato il premier, aggiungendo che “l’autorità dello Stato deve estendersi su tutto il territorio”. Il primo ministro ha ribadito l’intenzione del nuovo governo di realizzare le riforme che dovrebbero garantire un afflusso di investimenti per aiutare la ricostruzione del Paese e ripristinare la fiducia nello Stato. Pur sottolineando l’importanza di ripristinare le relazioni del Libano con i Paesi arabi, che potrebbero contribuire al processo di ricostruzione il cui costo è stimato in 11 miliardi di dollari, Salam ha esortato i cittadini a liberarsi da “ogni fedeltà a potenze esterne”.

Gaza: Erdogan, creazione Stato palestinese non può essere ulteriormente rinviata – La creazione di uno Stato palestinese indipendente basato sui confini del 1967 e con Gerusalemme est come capitale non può essere ulteriormente rinviata. Lo ha detto il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo dell’Indonesia, Prabowo Subianto, come riporta l’agenzia di stampa “Anadolu”. “Ogni passo, ogni proposta che lo eroda è illegittimo ai nostri occhi e vuol dire più conflitti, più spargimenti di sangue e instabilità. Non è possibile per gli altri paesi della regione raggiungere la stabilità, a meno che Gaza e i palestinesi non trovino la pace”, ha affermato Erdogan. “Il danno totale causato dagli attacchi di Israele in 15 mesi si avvicina ai 100 miliardi di dollari. Non dimentichiamo che il principio di legge è che il danno dovrebbe essere ripagato dal responsabile”, ha aggiunto il presidente turco.

Iran: scuole e uffici chiusi a Teheran e altre 20 province per ridurre consumi energetici – Le autorità iraniane hanno annunciato la chiusura di scuole e uffici governativi a Teheran e in 20 province, tra cui Alborz, Fars, Hamadan, Isfahan, Kurdistan e Yazd, a causa della mancanza di carburante. Lo ha riferito l’agenzia di stampa “Mehr”, spiegando che la decisione è arrivata a causa del “freddo estremo, del gelo, delle nevicate e della necessità di ridurre i consumi energetici”.

Libano: forze Israele, accordo cessate il fuoco prorogato al 28 febbraio – La scadenza dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e il movimento sciita Hezbollah è stata prorogata al 28 febbraio. Lo ha annunciato su X il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa di Israele (Idf), Avichay Adraee, avvertendo la popolazione libanese che “l’esercito israeliano è ancora dispiegato sul terreno” ed è quindi “vietato muoversi verso sud”. “Per la vostra sicurezza, vi è vietato tornare alle vostre case nelle aree colpite fino a nuovo avviso”, ha aggiunto il portavoce. In precedenza, Israele aveva richiesto una proroga dell’accordo di cessate il fuoco fissata al 18 febbraio dopo essere già stata estesa rispetto alla prima scadenza prevista per il 26 gennaio. Secondo l’accordo, le Idf devono ritirarsi dai territori nel sud del Libano occupati durante la guerra con Hezbollah, cominciata a seguito dell’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico del 7 ottobre 2023.

Qatar: Fmi, crescita economica salirà al 2 per cento, potenziare gestione investimenti pubblici – La crescita del prodotto interno lordo (Pil) reale del Qatar dovrebbe migliorare gradualmente fino al 2 per cento nel 2024-25, grazie agli investimenti pubblici, al progetto di espansione del gas naturale liquefatto (Gnl) e al forte turismo. Lo ha affermato in un rapporto il Fondo monetario internazionale (Fmi), sottolineando che la normalizzazione della crescita economica in Qatar dopo i Mondiali di calcio del 2022 è proseguita. L’Fmi ha aggiunto che, a causa del calo dei prezzi degli idrocarburi, nel 2023 si sono ridotti sia l’avanzo delle partite correnti che quello fiscale, rispettivamente al 17 per cento del Pil e al 5,5 per cento del Pil. Sottolineando che i due avanzi si sono ulteriormente ridotti nel 2024, l’Fmi ha affermato che “nel medio periodo, con la massiccia espansione della produzione di Gnl del Qatar, sia il conto corrente che quello fiscale rimarranno probabilmente in avanzo, anche se in diminuzione come quota del Pil, dato che i prezzi degli idrocarburi dovrebbero diminuire”.

Gaza: Jihad islamica, destino degli ostaggi è nelle mani di Netanyahu – Il destino degli ostaggi israeliani trattenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è legato alle azioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo ha dichiarato il gruppo islamista palestinese della Jihad islamica, che insieme a Hamas detiene alcuni dei rapiti, in una nota su Telegram. “L’unico modo per recuperare gli ostaggi e ripristinare la stabilità è raggiungere un accordo di scambio”, si legge nella dichiarazione.

Gaza: delegazione di Hamas al Cairo, focus su mantenimento cessate il fuoco – Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al Hayya, capo del movimento islamista palestinese nella Striscia di Gaza, è arrivata al Cairo, in Egitto, per incontri con funzionari della sicurezza egiziani sull’attuazione dell’accordo di tregua con Israele entrato in vigore il mese scorso. Lo ha reso noto Hamas in una dichiarazione. In base all’accordo di cessate il fuoco in vigore dal 19 gennaio, Hamas dovrebbe rilasciare altri tre ostaggi entro sabato. Tuttavia, negli ultimi giorni, il gruppo islamista ha dichiarato che rinvierà il rilascio dei rapiti a causa delle violazioni israeliane dei termini dell’accordo. Da parte sua, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato ieri che Israele riprenderà a “combattere duramente” a Gaza se Hamas non rispetterà la scadenza.

Libano: Fmi, sostegno al nuovo governo e alle riforme – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha ribadito il suo impegno a sostenere il Libano, in particolare dopo la guerra tra Israele e il movimento sciita Hezbollah. Lo ha confermato la direttrice generale dell’Fmi, Kristalina Georgieva, durante un incontro con l’ex ministro dell’Economia libanese, Amin Salam, in occasione del World Government Summit 2025 di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, sottolineando la necessità di aiutare il governo libanese ad “attuare le riforme necessarie per raggiungere la ripresa economica e la stabilità, rilanciando l’accordo tra il Libano e l’Fmi”. (

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