Israele: riunione del gabinetto di sicurezza dopo annuncio rinvio rilascio degli ostaggi – Il gabinetto di sicurezza israeliano si sta riunendo presso l’ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme per discutere la risposta di Israele al rinvio del rilascio degli ostaggi previsto sabato 15 febbraio da parte del movimento islamista Hamas. Intanto, dopo le proteste di ieri sera lungo l’autostrada Ayalon a Tel Aviv, centinaia di manifestanti si trovano fuori dall’ufficio di Netanyahu, chiedendo che ogni ostaggio sia riportato a casa.
Libano: in corso primo consiglio dei ministri del nuovo governo di Nawaf Salam – È in corso la prima sessione ministeriale del nuovo governo libanese al palazzo presidenziale, sotto la presidenza del capo dello Stato, Joseph Aoun, alla presenza del premier Nawaf Salam e di tutti i ministri. Lo ha riferito l’agenzia di stampa libanese Nna, precisando che all’ordine del giorno c’è la formazione di un comitato per redigere la dichiarazione ministeriale, ovvero il piano d’azione dell’esecutivo. Secondo i media libanesi, la dichiarazione ministeriale sarà in linea con il discorso di insediamento del presidente Aoun, con gli accordi di Taif (che hanno messo fine alla guerra civile nel 1990) e con l’accordo di cessate il fuoco del 27 novembre tra il movimento islamista Hezbollah e Israele. Ai sensi dell’articolo 64, secondo comma, della Costituzione libanese, il governo deve presentare la dichiarazione ministeriale al Parlamento per ottenere la fiducia entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto istitutivo.
Gaza: Guterres, evitare a ogni costo la ripresa delle ostilità – Nella Striscia di Gaza «dobbiamo evitare a ogni costo la ripresa delle ostilità che porterebbe a una tragedia immensa». Lo ha dichiarato oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aggiungendo: «Faccio appello a Hamas affinché proceda con la liberazione pianificata degli ostaggi sabato prossimo«. «Entrambe le parti – Israele e Hamas – devono rispettare pienamente gli impegni nel accordo di cessate il fuoco e riprendere seri negoziati a Doha per la seconda fase», ha concluso.
Libano: ministro Informazione, l’esercito israeliano deve ritirarsi dal sud il 18 febbraio – Il governo libanese ribadisce che l’esercito libanese deve ritirarsi il 18 febbraio dal Libano meridionale. Lo ha dichiarato il nuovo ministro dell’Informazione libanese, Paul Morcos, all’emittente saudita «Al Arabiya«, aggiungendo che «il nuovo governo ripristinerà i rapporti con i paesi della regione come erano prima». Gli Stati Uniti hanno informato Israele della necessità di ritirare le proprie truppe dal Libano meridionale entro il 18 febbraio, senza ulteriori proroghe del termine, già posticipato lo scorso 26 gennaio. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Libano del 27 novembre scorso prevedeva una scadenza specifica di 60 giorni, durante i quali Israele si sarebbe ritirato dalle città occupate nel Libano meridionale durante la guerra. Tuttavia, il mancato controllo del Libano meridionale da parte dell’esercito libanese ha portato a una proroga della presenza israeliana fino al 18 febbraio.
Gaza: Erdogan, Israele deve porre fine a occupazione e risarcire i danni – Israele deve porre fine all’occupazione dei territori palestinesi e risarcire tutti i danni causati. Lo ha detto il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, durante una conferenza stampa con il primo ministro malese, Anwar Ibrahim, nell’ambito della sua visita istituzionale in Malesia, come riportato dall’agenzia di stampa Iha. Erdogan ha sottolineato che la costituzione di uno Stato palestinese indipendente rimane “essenziale”. In merito al contributo che i paesi dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) possono dare a sostegno della popolazione palestinese, il presidente turco ha affermato: «Che tipo di supporto possiamo fornire in termini di aiuti o denaro? Non è una cosa che né la Malesia né la Turchia possono fare da sole. Ma se tutti i membri dell’Asean uniscono le forze, penso che possiamo dare il nostro contributo».