Libano: vice inviata Usa per il Medio Oriente, influenza di Hezbollah deve finire – L’influenza del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah in Libano deve giungere a termine. Lo ha affermato Morgan Ortagus, vice inviata speciale per il Medio Oriente degli Stati Uniti, durante una conferenza stampa seguita al suo incontro con il presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun, a Beirut. «Israele ha sconfitto Hezbollah, cosa di cui siamo grati», ha detto la funzionaria, facendo riferimento alla guerra tra Tel Aviv e il gruppo armato cominciata a seguito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e sospesa dall’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 27 novembre. Ortagus ha espresso l’auspicio che il Partito di Dio non partecipi in alcun modo al nuovo governo libanese, che il primo ministro designato Nawaf Salam deve ancora formare. «Gli Stati Uniti sono impegnati in una partnership e in un rapporto di amicizia con il nuovo governo libanese e nutrono grandi speranze per lo sviluppo delle relazioni», ha aggiunto la funzionaria. «Ci assicureremo che l’Iran non acquisisca armi nucleari e non causi instabilità in Libano e nella regione», ha concluso Ortagus.
Libano-Siria: media, miliziani jihadisti attaccano città di confine – La città di Jarmash, in Siria, vicino al confine con il Libano, è stata presa di mira da colpi di artiglieria. Lo ha riferito l’emittente libanese Lbci, precisando che la città ospita un certo numero di residenti libanesi. Secondo la stessa fonte, l’attacco è stato effettuato dai miliziani del gruppo d’ispirazione jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts), dissolto dopo la caduta del regime dell’ex presidente siriano Bashar al Assad, lo scorso 8 dicembre.
Gaza: premier Egitto, respingiamo piano sfollamento forzato palestinesi – L’Egitto respinge qualsiasi tentativo di sfollamento forzato della popolazione palestinese della Striscia di Gaza. Lo ha detto il primo ministro egiziano Mostafa Madbouly, ribadendo la posizione espressa nei giorni scorsi dal presidente Abdel Fattah al Sisi, nel corso di un incontro al Cairo con l’omologo palestinese Mohammad Mustafa al Cairo. Madbouly ha ribadito il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente sulla base dei confini del 1967, con Gerusalemme est come capitale.
Medio Oriente: consultazioni in corso per vertice arabo straordinario al Cairo su Gaza – Sono in corso consultazioni tra i paesi arabi per tenere entro pochi giorni un vertice straordinario al Cairo, in Egitto, per discutere della Striscia di Gaza e dei piani di sfollamento forzato della popolazione palestinese. Lo riporta l’emittente saudita Al Arabiya citando fonti informate, secondo cui l’obiettivo è raggiungere ufficialmente una posizione unificata per respingere il trasferimento dei palestinesi proposto dal presidente statunitense Donald Trump al fine di favorire la ricostruzione della Striscia di Gaza.
Arabia Saudita: Bin Salman lancia un polo di produzione automobilistico – Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, ha lanciato il polo di produzione automobilistica all’interno della King Abdullah Economic City – la Città economica di Re Abdullah, nel governatorato di Rabigh – denominato King Salman Automotive Cluster. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa saudita Spa, spiegando che il polo fungerà da «centro cardine» per l’industria automobilistica del Regno, ospitando le sedi centrali e gli stabilimenti produttivi di aziende locali e internazionali. Il sito ospiterà anche numerose joint venture di fondi di investimento pubblico con importanti produttori a livello globale, tra cui una fabbrica altamente automatizzata con Hyundai Motor per la produzione di automobili in Arabia Saudita e una partnership con Pirelli per la creazione di una fabbrica di pneumatici. Il King Salman Automotive Cluster accelererà la capacità produttiva locale, promuoverà la ricerca e lo sviluppo e ottimizzerà le catene di fornitura, rendendole più efficienti per i mercati regionali e internazionali.
Gaza: ufficio media, 12 mila corpi sotto le macerie, Israele nega mezzi per recuperarli – Più di 12 mila corpi sono intrappolati sotto le macerie nella Striscia di Gaza, dopo la guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas cominciata a seguito dell’attacco del 7 ottobre 2023 e sospesa con l’accordo per il cessate il fuoco dello scorso 19 gennaio. Lo ha riferito Salama Maarouf, capo dell’Ufficio governativo per i media di Gaza, evidenziando inoltre la mancanza di attrezzature per recuperare i corpi a causa delle restrizioni israeliane che non hanno permesso l’ingresso di macchinari pesanti nella Striscia. Maarouf ha aggiunto che in queste circostanze Hamas non sarà in grado di rispettare gli accordi e restituire i corpi degli ostaggi israeliani uccisi durante i bombardamenti.
Gaza: ministro Esteri Egitto sente omologhi arabi per contrastare piano di Trump – Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha avuto una serie di colloqui con gli omologhi di alcuni paesi della regione per respingere il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in merito alla possibilità dello sfollamento forzato della popolazione palestinese dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito la diplomazia del Cairo in un comunicato, secondo cui, su direttiva del presidente Abdel Fattah al Sisi, Abdelatty ha telefonato alle controparti di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Bahrein, Giordania, Iraq, Algeria, Tunisia, Mauritania e Sudan. I ministri degli Esteri arabi hanno affrontato gli ultimi sviluppi nella regione, in particolare a Gaza e in Cisgiordania e hanno ribadito il proprio sostegno alla causa palestinese, respingendo qualsiasi piano volto a sfollare la popolazione dalle proprie terre. I ministri hanno affermato che tali procedure violerebbero le leggi internazionali, nonché i diritti dei palestinesi, e metterebbero a repentaglio la sicurezza e la stabilità nella regione. Le parti hanno evidenziato la necessità di «raggiungere una soluzione politica permanente e giusta alla questione palestinese attraverso l’unica via praticabile, che è l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente sui confini del 1967, con Gerusalemme est come capitale, in conformità con le risoluzioni di legittimità internazionale».
Libano-Usa: Hezbollah, dichiarazioni vice inviata Ortagus sono una «flagrante interferenza» – Le affermazioni della vice inviata degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, costituiscono una «flagrante interferenza». Lo ha affermato il deputato del partito sciita libanese Hezbollah, Mohammad Raad, che ha dichiarato in un comunicato: «Si tratta di una violazione di tutta l’etichetta diplomatica e dei requisiti delle relazioni internazionali». Le dichiarazioni rilasciate dalla funzionaria statunitense oggi a Beirut, dopo il suo incontro con il presidente della Repubblica libanese Joseph Aoun sono «piene di odio e irresponsabilità» e rappresentano «un attacco a una componente nazionale che fa parte della vita politica libanese», ha aggiunto Raad. «L’immagine detestabile mostrata dalla guerra israeliana a Gaza e in Libano è sufficiente a far giudicare alle persone di tutto il mondo chi sostiene il terrorismo, lo arma, lo finanzia e sfolla le persone dalla loro terra», ha affermato il deputato, che ha aggiunto: «Il vincitore è colui che ha rivelato l’immagine orribile dell’aggressore, che sembra praticare un genocidio contro i civili, le donne, i rifugi e gli ospedali». Durante una conferenza stampa, Ortagus ha affermato che Israele ha «sconfitto» il partito sciita Hezbollah e che l’influenza di quest’ultimo in Libano deve finire, auspicando che non venga coinvolto nella formazione del governo affidata al primo ministro designato Nawaf Salam.
Israele-Usa: comandante Centcom partecipa a riunione su situazione Medio Oriente – Il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), generale Michael Erik Kurilla, è arrivato mercoledì, 5 febbraio, in Israele su invito del capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), generale Herzi Halevi. Lo hanno reso noto le Idf, spiegando che Kurilla ha partecipato a una riunione strategica per valutare la situazione nella regione del Medio Oriente e analizzare le linee d’azione volte ad affrontare le minacce, nell’ambito della cooperazione militare. Durante i colloqui, secondo quanto riferito dalle Idf, sono stati discussi «i possibili scenari su vari fronti, con l’obiettivo di migliorare la prontezza operativa». Le forze israeliane, conclude la nota, «ritengono che i loro rapporti e la loro cooperazione con l’esercito statunitense siano di grande importanza e rilevanza, e continueranno a rafforzarli».
Gaza: media, delegazione Israele domani a Doha per negoziati seconda fase accordo – Una delegazione israeliana si recherà domani a Doha, in Qatar, per i negoziati sulla seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente israeliana «Kan», spiegando che la delegazione comprende rappresentanti delle agenzie di intelligence Mossad e Shin Bet.