Siria: Al Sharaa, monopolio delle armi nelle mani dello Stato è tra priorità del governo – Tra le priorità del governo siriano c’è quella di limitare le armi in mano allo Stato. Lo ha detto il presidente ad interim siriano Ahmed al Sharaa durante un’intervista esclusiva all’emittente “Syria TV”, dove ha toccato una serie di questioni relative alla gestione del Paese sul fronte militare, economico, della sicurezza e diplomatico, in seguito alla caduta del regime dell’ex presidente Bashar al Assad lo scorso 8 dicembre. “Tutti sottolineano l’importanza dell’unità della Siria: sono in corso negoziati con le Forze democratiche siriane (Fds, coalizione di milizie a maggioranza curda sostenuta dagli Usa) per risolvere la questione del nord-est della Siria e hanno espresso la volontà di limitare le armi allo Stato, ma c’è disaccordo su alcuni dettagli”, ha detto Al Sharaa, senza dare ulteriori precisazioni. Il leader ha sottolineato che “l’esercito siriano era molto disgregato e la sua lealtà era verso una specifica famiglia (gli Assad), ma oggi stiamo lavorando per formare un esercito nazionale per tutti i siriani”. Al Sharaa ha spiegato che la battaglia per rovesciare il regime “è stata il risultato di un’attenta pianificazione durata cinque anni a Idlib (nel nord-ovest, dove alcune fazioni armate si erano rifugiate durante la guerra civile) unendo le diverse forze”.
Libano: presentata denuncia a Consiglio sicurezza Onu per “violazioni” Israele – Il Libano ha presentato una denuncia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per “violazione da parte di Israele della risoluzione 1701 e della dichiarazione di cessazione delle ostilità” entrata in vigore il 27 novembre scorso. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri libanese in un comunicato stampa, secondo cui la denuncia contesta “i continui attacchi aerei e di terra e la distruzione di case e quartieri residenziali, oltre alle gravi violazioni rappresentate dal rapimento di cittadini libanesi, compresi i soldati dell’esercito libanese, e dall’assalto ai civili che tornavano nei loro villaggi di confine, con circa 24 civili uccisi e più di 124 feriti”. Secondo quanto riportato nella denuncia, “Israele ha preso di mira pattuglie dell’esercito libanese e corrispondenti della stampa, oltre ad aver rimosso cinque installazioni sulla Linea blu (linea di separazione tra Libano e Israele), in flagrante violazione della risoluzione 1701 e della sovranità libanese”. Il Libano ha chiesto al Consiglio di Sicurezza, in particolare ai Paesi che sponsorizzano l’accordo di cessate il fuoco (Stati Uniti e Francia), di “adottare una posizione ferma e chiara riguardo a queste ripetute violazioni e di lavorare per costringere Israele a rispettare i suoi obblighi”. Beirut ha chiesto inoltre “un maggiore sostegno all’esercito libanese e alle forze Unifil (la Forza d’interposizione delle Nazioni Unite in Libano), per garantire la protezione della sovranità libanese e la sicurezza dei cittadini”.
Iran: consigliere guida suprema, difenderemo programma nucleare pacifico con tutti i mezzi – L’Iran userà tutti i mezzi a sua disposizione per difendere il suo programma nucleare pacifico. Lo ha detto Ali Shamkhani, un alto consigliere politico della guida suprema della Repubblica islamica, l’ayatollah Ali Khamenei, durante una visita all’Organizzazione dell’Iran per l’energia atomica (Aeoi). Secondo quanto riferito dall’emittente “Press Tv”, il funzionario ha affermato: “L’Iran non ha mai cercato armi nucleari e non lo farà mai. Tuttavia, difende i suoi diritti legali… con tutte le sue forze”. La Repubblica islamica – ha proseguito Shamkhani – “è decisa a difendere gli interessi della nazione iraniana contro le richieste eccessive delle potenze mondiali, che hanno rinnegato le loro promesse, e a costringerle a rispettare i diritti legali dell’orgoglioso popolo iraniano”. Il consigliere ha sottolineato l’importanza dello sviluppo della tecnologia nucleare, che “non solo creerà valori significativi per il Paese nel settore della produzione di energia pulita e rinnovabile, ma è anche cruciale ed efficace in campi come l’agricoltura, la medicina, la farmaceutica, la gestione delle risorse idriche e l’ambiente”.
Gaza: delegazione Hamas in Russia per discutere del cessate il fuoco – Una delegazione di Hamas guidata da Mousa Abu Marzook, membro dell’ufficio politico del movimento islamista palestinese, ha incontrato il rappresentante speciale del presidente russo per il Medio Oriente, il vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, con cui ha discusso dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e dei preparativi per la seconda fase dell’intesa. Lo ha riferito Hamas in una dichiarazione pubblicata ieri, secondo cui durante il colloquio la delegazione ha illustrato le “violazioni” israeliane, come il ritardare gli aiuti umanitari per la popolazione palestinese “impedendo l’ingresso di tende, case prefabbricate, carburante e attrezzature pesanti, oltre a ostacolare la ricostruzione di ospedali, pozzi d’acqua e infrastrutture di base”. Abu Marzouk ha sottolineato l’importanza del ruolo russo nel sostenere i diritti del popolo palestinese, ribadendo il “rifiuto di qualsiasi tentativo di imporre una nuova realtà attraverso l’assedio o lo sfollamento forzato”.
Cisgiordania: forze Israele, ucciso uomo che ha aperto il fuoco su posto di blocco a Tayasir – Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno eliminato un uomo dopo che aperto il fuoco contro i militari in un posto di blocco nella zona di Tayasir, nel nord della Cisgiordania. Lo hanno riferito le stesse Idf in una nota su Telegram. I soccorritori hanno riferito che nell’attacco sette persone sono rimaste ferite, di cui cinque in modo lieve mentre altre due persone si trovano in condizioni critiche.