ARGENTINA: CASO LIBRA, DEPOSITATE OLTRE CENTO DENUNCE PENALI CONTRO MILEI
Sono già oltre cento le denunce penali presentate contro il presidente dell’Argentina, Javier Milei, per il caso della promozione della criptovaluta $Libra, tradottasi in una cospicua speculazione finanziaria. Lo riferisce il portale Infobae, segnalando che la giustizia dovrà oggi valutare come gestire le 111 denunce presentate online dagli investitori durante il fine settimana. Una denuncia è stata già registrata dal procuratore Guillermo Marijuan, sulla base di un esposto presentato fisicamente presso un commissariato di Buenos Aires. L’ipotesi avanzata dalla testata è che sarà proprio quest’ultima denuncia a fungere da capofila dei diversi fascicoli che pendono sul capo dello Stato. Le indagini dovranno accertare le eventuali responsabilità di Milei nell’operazione che ha garantito, nel giro di poche ore, guadagni milionari a una manciata di investitori.
ARGENTINA: CASO LIBRA, PER PARTITO DI MACRI È A RISCHIO CREDIBILITÀ DEL CIRCOLO DI MILEI
Il partito dell’ex presidente dell’Argentina Mauricio Macri (Proposta repubblicana, Pro) ha espresso «preoccupazione» per il caso $Libra, la cospicua speculazione finanziaria innescata da un messaggio su X pubblicato dal presidente Javier Milei.
«Il Pro esprime preoccupazione per i fatti che si sono verificati nelle ultime ore e che hanno danneggiato la fiducia nel nostro Paese», si legge in una nota della forza politica che sostiene il capo dello Stato.
«Quello che è successo è grave. Non solo per l’impatto economico su coloro che hanno creduto in questo investimento, ma anche per la credibilità e la responsabilità delle persone che circondano la figura presidenziale».
Il Pro saluta la decisione del governo di voler aprire «un’indagine approfondita» invitando a sviluppare un «processo rigoroso e trasparente, che risponda a tutte le domande che oggi si fanno gli argentini».
Al tempo stesso, il partito denuncia «l’uso opportunistico» del caso da parte dell’opposizione di centrosinistra «che non ha nessuna credibilità per dare lezioni di morale e trasparenza».
Il caso ha portato la coalizione Unione per la patria (Up) a depositare una richiesta di giudizio politico e oltre un centinaio di investitori a sporgere denuncia penale contro il presidente.
COLOMBIA: SEQUESTRATI DUE DEPOSITI DI ARMI APPARTENENTI AL CLAN DEL GOLFO
Durante un’operazione militare nel dipartimento di Chocò l’esercito della Colombia ha sequestrato due depositi di armi appartenenti all’organizzazione criminale Clan del Golfo. Lo ha riferito l’esercito in un comunicato, precisando che gli armamenti sono stati confiscati nel municipio di Medio San Juan al gruppo Jairo de Jesús Durango Restrepo.
Tra il materiale sequestrato sono inclusi oltre 30 fucili, di cui due, riferisce l’esercito, «capaci di perforare blindati, motori, sistemi elettronici ed elicotteri» e circa duemila munizioni. Inoltre, riferisce la nota, un membro del gruppo si è consegnato alle autorità.
Secondo l’esercito questa operazione «debilita significativamente la capacità bellica dell’organizzazione criminale».
HAITI: BANDE ARMATE ATTACCANO SOLDATI NEL SUD DEL PAESE, UN MORTO E DUE FERITI
Un gruppo di soldati delle forze armate di Haiti è stato attaccato da alcuni membri della banda armata Viv ansanm nel sud del Paese, nel comune di Kenscoff, e uno dei soldati è morto mentre due sono rimasti feriti. Lo ha reso noto il ministero haitiano della Difesa in un comunicato, precisando che i soldati si trovavano a protezione di «un sito strategico».
Questi attacchi «di gruppi criminali che terrorizzano la popolazione spingono le forze dell’ordine a dispiegare misure forti per perseguire i membri di queste organizzazioni e raddoppiare la vigilanza per evitare il ripetersi di questi atti», si legge nel comunicato.
Lo Stato, si legge, attraverso il ministero della Difesa, continua a svolgere la sua missione di sovranità per proteggere la popolazione», ricordando che il compito delle forze armate è quello di «garantire la sicurezza della popolazione, proteggere gli interessi vitali del Paese e combattere i nemici».
VENEZUELA: ONG CHIEDE ASSISTENZA MEDICA IMMEDIATA PER EX DEPUTATO ITALO-VENEZUELANO DE GRAZIA
Il Comitato per la liberazione dei prigionieri politici del Venezuela (Clippve) ha avvertito di un ulteriore peggioramento delle condizioni di salute di Americo De Grazia, l’ex deputato italo-venezuelano da oltre sei mesi rinchiuso nel carcere dell’intelligence nazionale (Sebin), noto come Elicoide. L’oppositore soffre di gravi infezioni parassitarie, segnala l’organizzazione non governativa sul proprio profilo X:
«Diagnosi positiva a ehrlichiosi e babesiosi, malattie trasmesse dal morso di zecca che colpiscono leucociti, piastrine e globuli rossi. Senza trattamento, possono causare anemia, sanguinamento gastrointestinale, meningoencefalite e persino la morte. Dal suo arresto, è stato costretto a interrompere il suo trattamento».
De Grazia soffre inoltre di una «grave infezione polmonare» che «mette a rischio il già delicato sistema respiratorio».
Clippve sollecita le autorità a concedere a De Grazia – che «non ha commesso nessun reato» –, assistenza medica urgente, anche in virtù della sua storia clinica: l’ex parlamentare soffre di alterazioni prostatiche, ha problemi digestivi ed epatici, è dotato di un bypass gastrico e patisce dolori cronici e problemi neuro-muscolari legati a varie ernie al disco nella regione lombare.
De Grazia è stato arrestato il 7 agosto 2024, poco dopo che aveva denunciato la restrizione della libertà nei confronti di un altro politico, Carlos Chancellor, anch’egli con problemi di salute.
Agenzia Nova