Hacker “Pampaleaks” pubblicano 13 giga di informazioni sulla massoneria

di Agenzia Nova
31 Marzo 2025 19:19 Aggiornato: 31 Marzo 2025 19:20

Un gruppo di pirati informatici identificato come Pampaleaks ha diffuso in rete oltre 13 gigabyte di informazioni riguardanti logge massoniche del Paese. Si tratta, riassume il quotidiano El Observador, di registri confidenziali tra cui liste di membri, documenti interni e dati personali di chi ha presentato domande di adesione.

Nel materiale svelato ai media si trova un po’ di tutto: schede sul processo di reintegro di massoni usciti, copie di regolamenti interni delle diverse logge, corrispondenza interna e anche registrazioni di incontri via Zoom, in gran parte effettuati durante la pandemia. Discussioni nelle quali ci si intrattiene su temi istituzionali, dettagli di attività rituali – compresi simboli e parole d’ordine – e altri temi riservati ai soli appartenenti alle logge.

I media segnalano che il numero di attacchi informatici in Uruguay – riflesso in realtà di una tendenza globale – è in costante aumento: 14.264 in tutto il 2024, il triplo di quelli dell’anno prima. Gli esperti assicurano però che solo una percentuale molto piccola di questi attacchi, peraltro in calo, può essere definita come «pericolosa».

Lo stesso gruppo, unito ad altri «collettivi», aveva rivendicato, a metà marzo, la violazione della pagina internet della Direzione nazionale dell’aviazione civile (Dinaia): modificata la home page, i «pirati» hanno pubblicato foto e numero di telefono del presidente Yamandú Orsi e di un altro alto funzionario governativo.

«L’Uruguay sta sempre peggio, aumenta la corruzione politica, ci sono più mafie, più povertà e l’unica cosa che il popolo riceve dallo Stato, in risposta, sono impegni politici dettati dall’Agenda 2030 e dal Foro economico mondiale (Wef)» si leggeva nella pagina internet sabotata.

«Ci siamo stufati del progressismo, delle menzogne dei politici e soprattutto del fatto che l’immagine dell’Uruguay stia cadendo. L’Uruguay ha bisogno di governanti, non di burattini» assicuravano i gruppi mettendo nel mirino il governo di centrosinistra da poco subentrato a quello del presidente conservatore, Luis Lacalle Pou.

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