Ha nove anni e scrive agli eroi di tutti i giorni

18 Febbraio 2025 10:53 Aggiornato: 18 Febbraio 2025 10:53
Tucker scrive le lettere. Per gentile concessione di Daniel Rose

Tucker Rose, un bambino di 9 anni della Carolina del Nord, ha una grande passione ormai perduta ai giorni nostri: scrivere lettere agli eroi di tutti i giorni per chiedere se vogliono condividere con lui i loro ricordi più cari. Dice: «Mi piace scrivere lettere alle persone, e mi piace controllare la posta».

Unico maschio tra sei sorelle, Tucker trascorre molto tempo col padre Daniel, che lo aiuta a crescere offrendogli opportunità per migliorare la propria vita. Daniel condivide col figlio anche i suoi hobby  e gli trasmette le tradizioni con cui è cresciuto.

L’inizio

Daniel, che organizza eventi, ama molto scrivere lettere, ha iniziato quando era al liceo. «Scrivevo ai giocatori di baseball per chiedere un autografo, e loro rispondevano. Ho pensato che fosse fantastico, chi poteva immaginare di ottenere un autografo dal proprio giocatore preferito?».

Visto il successo, ha iniziato a inviare lettere anche alle star del cinema, che a loro volta rispondevano. La lettera più “bella” è stata quella di Millvina Dean, sopravvissuta al Titanic.
Per il primo compleanno di Tucker, Daniel ha scritto a diverse band chiedendo un plettro per chitarra per suo figlio. Tra le varie risposte, lo hanno ricevuto dal chitarrista Carlos Santana e dalle band Goo Goo Dolls, Sister Hazel e Diamond Rio. Crescendo, Tucker si è interessato ai plettri e ha chiesto al padre di scriverne altre.

Daniel ha insegnato a Tucker a scrivere quando aveva quattro anni, continuando così la “tradizione” di famiglia nell’inviare lettere alle persone che ammiravano. Le risposte arrivavano a pioggia e per il bambino è stata l’occasione per imparare a leggere. Non molto tempo dopo, Tucker ha chiesto di aprire la posta lui stesso, immergendosi nella lettura e imparando parole difficili come Afghanistan e altre.

Man mano che Tucker cresceva e scriveva altre lettere con il padre, riceveva risposte da personaggi importanti come l’attore Jon Voight, che ha recitato nel film National Treasure del 2004, e Tina Louise, che ha interpretato Ginger in Gilligan’s Island. Leggendo le risposte, Daniel e Tucker hanno scoperto quali fossero le cose che apprezzavano: Jon Voight spiegava che la sua passione per la recitazione è stata stimolata dal padre che ogni sera leggeva a lui e ai suoi fratelli le storie della buonanotte. Mentre Louise ha incoraggiato Tucker a leggere.

Daniel racconta: «È bello vedere persone che svolgono altre professioni, dire “faccio questo, ma il mio cuore è davvero qui”. E a volte si aprono proprio, e danno una visione straordinaria della loro vita personale e di quello che li rende felici». Dice che la risposta più bella è stata una lettera di due pagine scritta a mano da una donna che era sull’autobus con l’attivista per i diritti civili Rosa Parks: lavoravano entrambe ai grandi magazzini Montgomery Fair ed erano sull’autobus insieme, quindi raccontava quello a cui aveva assistito quel giorno.

Daniel ha classificato le lettere in raccoglitori, ogni cartella contiene 35 lettere e le conserva in una cassaforte ignifuga nel garage.

Eroi di tutti i giorni

Ma Tucker non scrive solo alle celebrità. Nel 2021, quando la famiglia Rose si trasferisce nella Carolina del Nord, vicino a Camp Lejeune, scopre la Military Missions in Action, un’organizzazione di veterani che invia pacchi di assistenza ai soldati dislocati in tutto il mondo.

Daniel chiede al figlio se sia interessato a uno scambio con i militari e lui accetta con entusiasmo. Insieme decidono che mille lettere sono sì un obiettivo impegnativo ma raggiungibile. Un’azienda locale dona carta e buste e Tucker si mette al lavoro, firmando tutte le lettere stampate. Dopo le prime 30-40  risposte, Tucker è incoraggiato a continuare nel suo progetto e questa volta invia duemila lettere, firmandone cento al giorno col proprio nome.

Tucker ha inviato oltre 3.000 lettere ai soldati in missione con l’aiuto di Military Missions in Action. Per gentile concessione di Daniel Rose

Ogni lettera recita:

Mi chiamo Tucker e da quando ho nove anni mi piace scrivere lettere alle persone che ammiriamo. Papà mi aiuta a scriverle. La nostra famiglia ha una lunga storia di servizio militare ed è mio privilegio ringraziarvi per il vostro servizio, comprendiamo e apprezziamo i sacrifici che fate. Sono orgoglioso di collaborare con Military Missions in Action con la mia lettera nel pacco per voi. Spero che il mio impegno porti un sorriso durante la vostra missione. Vi apprezziamo e preghiamo per la vostra sicurezza e forza. Mio padre dice che scrivere lettere mi aiuta ad esercitarmi a scrivere il mio nome, ad aprirmi con gli estranei in modo sicuro e mi insegna il rispetto che ricorderò per tutta la vita. Una delle cose che mi piace fare ogni giorno è controllare la posta e trovare lettere con la scritta “a Tucker”. Se vi è consentito scrivere, ho incluso una busta di ritorno e mi farebbe piacere se mi inviaste una lettera e mi raccontaste alcuni dei ricordi più belli della vostra vita. Papà vuole che io abbia molti esempi positivi, e una vostra lettera scritta a mano sarebbe qualcosa che custodirei con cura e che un giorno condividerei con i miei figli.

Per Tucker è ormai anche tradizione scrivere a mano una dozzina di lettere ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime dell’11 settembre.
Daniel spiega: «È un messaggio per dire “non ti abbiamo dimenticato, la tua famiglia non è dimenticata, pensiamo a voi”. È un modo per farlo crescere con loro, ogni anno ricevono una lettera da lui e possono vedere i suoi progressi nella scrittura, il contenuto, e spero che continui per tutta la vita a restare in contatto con loro».

Queste esperienze e interazioni, racconta Daniel, sono state fondamentali per Tucker, sono stati momenti di grande insegnamento nell’educazione sua e dei suoi fratelli. Sono state un’opportunità per imparare l’altruismo.

 

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