La banca d’investimento Goldman Sachs è l’ultima grande corporation a ridimensionare i propri programmi di diversità, equità e inclusione unendosi a un numero crescente di aziende che stanno rivedendo queste iniziative in risposta a pressioni legali e politiche. Secondo un portavoce della società, Goldman Sachs ha infatti eliminato il requisito che imponeva ai clienti che intendevano quotarsi in borsa di includere donne e membri di gruppi minoritari nei loro consigli di amministrazione.
«A seguito degli sviluppi legali relativi ai requisiti di diversità nei consigli di amministrazione, abbiamo posto fine alla nostra politica formale in materia», ha dichiarato il portavoce in una nota inviata via e-mail. «Continuiamo a credere che consigli di amministrazione di successo beneficino di background e prospettive diverse, e incoraggeremo comunque questa impostazione».
Questa decisione si inserisce in una più ampia tendenza che vede le aziende ridurre i programmi Dei, dopo il loro forte impulso nel 2020, a seguito delle proteste per la morte di George Floyd. Attivisti conservatori hanno presentato diverse denunce e ricorsi, facendo anche campagne sui social media contro queste iniziative, sostenendo che alcune di esse discriminano in base a fattori come razza, genere e orientamento sessuale.
Le recenti ordinanze esecutive del presidente Donald Trump, volte a smantellare le politiche Dei sia nel settore pubblico che privato, hanno ulteriormente messo sotto pressione questi programmi.
IL RITIRO DI BIG TECH
Anche i colossi tecnologici hanno iniziato a ridimensionare le loro politiche di diversità. Google ha annullato il suo obiettivo del 2020 di aumentare la rappresentanza dei gruppi sottorappresentati nella leadership del 30% entro cinque anni. L’azienda sta valutando ulteriori modifiche in risposta all’ordinanza di Trump che prende di mira le pratiche Dei tra gli appaltatori federali.
Meta Platforms, la società controllante Facebook e Instagram, ha annunciato la cancellazione del proprio programma Dei. Secondo Axios, Meta non avrà più un team dedicato alla diversità e all’inclusione, ma si concentrerà invece su «pratiche eque e coerenti che riducano i pregiudizi per tutti».
Anche Amazon sta «eliminando programmi e materiali obsoleti» e prevede di completare questo processo entro la fine del 2024, come riportato in un promemoria interno della dirigente delle risorse umane Candi Castleberry.
IL SETTORE ALIMENTARE E COMMERCIALE
Nel settore fast food, McDonald’s ha recentemente annunciato il ritiro degli obiettivi specifici di diversità per la leadership aziendale e la fine di un programma che incentivava la diversità tra i fornitori. L’azienda ha dichiarato in una lettera aperta di rimanere impegnata nell’inclusione, ma di voler sospendere i sondaggi esterni.
Il colosso del retail Walmart (una delle principali catene di grandi magazzini americane) ha confermato nel novembre 2024 che non rinnoverà l’impegno verso il centro per l’equità razziale istituito nel 2020. Walmart smetterà inoltre di considerare razza e genere nei contratti con i fornitori e interromperà la raccolta di dati demografici per l’accesso ai finanziamenti.
IL SETTORE AUTO SEGUE A RUOTA
Nel settore automobilistico, il CEO di Ford, Jim Farley, ha comunicato ai dipendenti nell’agosto 2024 una revisione delle politiche Dei dell’azienda, tra cui il ritiro dall’indice di uguaglianza aziendale della Human Rights Campaign, il principale gruppo di advocacy per i diritti Lgbt. Farley ha sottolineato che Ford rimane impegnata a «favorire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo», ma senza utilizzare quote di assunzione né legare le retribuzioni agli obiettivi di diversità.
Altre aziende che hanno intrapreso azioni simili includono Lowe’s, che ha accorpato i gruppi di risorse per i dipendenti in un’unica organizzazione e Harley-Davidson motociclette, che ha dichiarato di volersi concentrare sull’espansione del motociclismo e sul supporto a soccorritori e veterani.
ALTRI SETTORI SI ADEGUANO
Brown-Forman, la società proprietaria di Jack Daniel’s whiskey, ha eliminato gli obiettivi quantitativi per la diversità della forza lavoro e dei fornitori.
Il produttore di macchinari agricoli John Deere ha annunciato che non sponsorizzerà più eventi di “consapevolezza sociale o culturale” e che revisionerà i materiali di formazione per garantire l’assenza di messaggi a sfondo sociale. Anche Tractor Supply ha eliminato tutte le posizioni dedicate al Dei e annullati i relativi obiettivi. L’azienda ha inoltre abbandonato gli obiettivi sulle emissioni di Co2, concentrandosi invece sulla conservazione del suolo e delle risorse idriche.
Redazione Eti/Rudy Blalock