Giudice blocca il Doge: Usaid non si tocca

di Redazione ETI/Zachary Stieber
20 Marzo 2025 7:54 Aggiornato: 20 Marzo 2025 7:54
Continua lo scontro Trump-magistratura. Il 18 marzo un giudice federale ha sentenziato che Elon Musk e il suo team del dipartimento per l’Efficienza Governativa (Doge) potrebbero aver violato la Costituzione statunitense tentando di smantellare l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid). Chiudere la sede centrale, licenziare la maggior parte del personale e cancellare l’83% dei contratti dell’agenzia contravviene alla separazione dei poteri, ha scritto il giudice Theodore Chuang. Il Parlamento aveva stabilito requisiti precisi per azioni significative sull’agenzia, ignorati da Musk e altri funzionari.
Il governo ha difeso l’operazione come parte dei poteri presidenziali sugli affari esteri, previsti dall’articolo II della Costituzione, e può appellarsi contro la sentenza. Il giudice Chuang ha replicato dicendo che «le azioni in questione riguardano la struttura e le risorse di un’agenzia federale, non la politica estera o i rapporti con altri governi», ordinando a Musk e al Doge di ripristinare l’accesso ai sistemi Usaid per dipendenti e i contraenti, bloccando ulteriori sospensioni, licenziamenti o risoluzioni di contratti in essere. 
Nelle ultime settimane l’amministrazione Trump ha licenziato o sospeso la maggior parte del personale dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, ha chiuso la sede centrale, ora in mano a dogana e frontiera. Con diversi ordini esecutivi, Trump ha istituito il Doge nel suo ufficio, incaricando le agenzie di collaborare per ottimizzare le risorse. Per il presidente, Musk è a capo del dipartimento, mentre per altri funzionari governativi è solo un consigliere presidenziale, con Amy Gleason come amministratrice.
Secondo il giudice Chuang, Musk esercita un’autorità significativa senza l’approvazione del Senato, violando la Costituzione: «Le prove suggeriscono che, nonostante le affermazioni di un ruolo consultivo, Musk abbia deciso di chiudere sede e sito web di Usaid senza averne l’autorità», citando un post di Musk del 2 febbraio su X in cui è scritto di «aver passato il weekend a infilare Usaid nel tritacarne».
Dopo la denuncia dei dipendenti sull’autorità eccessiva di Musk, il giudice ha ordinato di preparare la ex sede di Washington per un eventuale rientro, salvo ratifica da un funzionario autorizzato. Mimi Marziani, l’avvocato dei ricorrenti, ha dichiarato: «Siamo fieri di difendere i nostri assistiti e la Costituzione, che tutela da abusi come questi: la nazione si regge su un governo al servizio di tutti, non di un’élite».

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